La farfalla galattica e le sue radici

Cosa significa HUNAB KU?

Hunab Ku
Hunab Ku

Hunab Ku era per i Maya il Dio e Creatore supremo. Rappresentava il passaggio verso altre Galassie oltre il nostro Sole e tutta la Coscienza mai esistita in questa Galassia. Hunab Ku, secondo i Maya, è anche la Coscienza che ha organizzato la materia, da un “disco turbinante” nella forma delle stelle, dei pianeti e dei sistemi solari.

Hunab Ku è l'”Utero Materno” che fa nascere costantemente nuove stelle e ha fatto nascere il nostro Sole e il Pianeta Terra.

Credevano anche che il “Creatore” dirige tutto quello che avviene nella nostra Galassia dal suo centro attraverso l’emanazione di periodiche raffiche di “Energia di Coscienza”. I moderni astronomi hanno verificato che al centro della nostra Galassia si trova un “disco turbinante” con un “Buco Nero” che ingoia e fa anche nascere le stelle. Gli strani brontolii scoperti dal Dr.Scott Hyman al centro della Galassia, potrebbero essere collegati alle credenze dei Maya? Notate anche che l’antica conoscenza esoterica è stata tramandata lungo le ere tramite la scienza della Geometria Sacra e ora questi “venti turbinanti” e gli elementi associati, hanno trovato una interpretazione nelle forze centripete e centrifughe della natura (vibrazioni eteriche), che creano la forma toroidale come mattone che compone la materia: lo scienziato russo Nikolai Kozyrev  chiama queste onde che si propagano con moto a spirale, le onde di torsione.

Il Centro Galattico sarebbe la fonte più potente generatrice di onde di torsione nella nostra Galassia. Queste potrebbero essere le Onde Galattiche che raggiungono il pianeta Terra e guidano l’evoluzione della coscienza. Le Onde di Torsione sono state chiaramente associate alla coscienza da N.Kozyrev, il cui lavoro ha avuto un seguito grazie ad Akimov e Shipov, due fra centinaia di altri scienziati russi. Almeno un migliaio di documenti sono stati pubblicati sulla fisica torsionale:

“Questa è altra importante parte di dati e ci mostra che il centro della galassia è la nostra fonte primaria di onde di torsione. In questo caso le onde di torsione sembrano propagarsi assieme alle lunghezze d’onda dei raggi-X nello spettro elettromagnetico” – David Wilcock

Secondo Sciama e il suo team, i campi di torsione statici nascono da gonti rotanti che non irradiano energia. Quando però avete una fonte rotante che rilascia energia in qualsiasi forma, come il Sole o il centro galattico e/o una fonte rotante che possiede più di un tipo di movimento contemporaneo, come un pianeta che ruota sul suo asse e attorno al sole, allora si produce automaticamente una torsione dinamica. Questo fenomeno permette la propagazione delle onde di torsione attraverso lo spazio, invece che una posizione “statica”. I campi di torsione, come la gravità o l’elettromagnetismo, sono perciò in grado di muoversi da un punto ad un altro dell’Universo. kozyrev_aether_time_and_torsio.

Sembra esserci una convergenza tra quanto pensavano i Maya e quello che viene scoperto da scienziati moderni riguardo la Galassia. Una grande differenza sta nel come i fisici moderni e i Maya vedono il “Tempo”. I fisici oggi vedono il Tempo lineare. Il Tempo secondo il concetto attuale fluisce in linea retta. Il Tempo può rallentare, come disse Einstein, ma fluisce sempre in una direzione. Secondo i Maya il Tempo fluisce in un cerchio. Esiste un inizio ed una fine degli eventi, ma alla fine del ciclo temporale c’è un rinnovamento.

Esiste una “periodicità” per tutti i fenomeni manifesti. Il Calendario del Lungo Computo Maya è basato su questo concetto e credevano anche che il Tempo abbia avuto origine da Hunab Ku, che ne è al controllo. E’ molto difficile ignorare la Cosmologia Maya, perchè hanno dimostrato di possedere metodologie di calcolo del “Tempo” che danno risultati estremamente accurati. Le loro piramidi, come quella a Chichen-Itza in Messico, sono precisamente allineate ai Solstizi e agli Equinozi, dovuti alla precessione dell’asse terrestre. La Piramide di Kukulcan a Chichen-Itza è essenzialmente un dispositivo superbo e molto accurato di misura del Tempo e ogni anno marca la “Precessione degli Equinozi”.

Gli antichi astronomi Maya hanno predetto accuratamente, più di 1500 anni fa, l’esatto allineamento della Terra, del Sole, delle Pleiadi e del centro galattico, che avviene alla fine dell’attuale ciclo, nell’anno gregoriano 2012. Sul Calendario Maya del Lungo Computo, il giorno 4 Ahau 3 Kankin (13.0.0.0.0) cade il 21 Dicembre 2012 e questa sarà “El Fin de los Tiempos” o la fine del lungo ciclo, quando l’umanità vedrà un nuovo inizio. In quel giorno, secondo i Maya e poi le seguenti civiltà Meso-Americane, ci sarà il ritorno di Kukulcan (Quetzalcoatl). Le piramidi a Teotihuacán che significa “Città degli Dei”, costruite da una civiltà Meso-Americana a nord di Città del Messico, che ha preceduto i Maya, sono allineate anche alle Pleiadi, come le piramidi egizie di Giza.

Secondo i Mayanisti ufficiali, come Sharer, Hunab Ku significa “unico dio” in lingua Yucatec ed era il creatore dell’universo ed equivalente a Itzamna, ma “Hunab Ku” sembra apparire poco nella vita dei Maya antichi e non avere rappresentazione nei codici o altrove”.

La Farfalla Galattica era un simbolo Maya che raffigurava Hunab Ku?

Il simbolo chiamato Farfalla Galattica rappresenterebbe tutta la coscienza esistita in questa galassia, di tutti i nostri antenati, animali, rettili, pesci, molluschi, piante e tutta la coscienza che ha organizzato il materiale grezzo del disco turbinante per creare le stelle e i pianeti e i sistemi solari. Un significato davvero Grande. Così grande che i Maya originali non ne possedevano un simbolo. Nella loro civiltà era come non avere un nome per Dio. Solo conoscerne il concetto era abbastanza. Più tardi questo motivo è stato usato dai Toltechi per le coperte e qui entra in gioco Jose Arguelles. Egli lo chiamò Hunab Ku. I popoli indigeni la chiamano “Farfalla Galattica”. Le farfalle rappresentano gli antenati che tornano a fare visita al mondo fisico. Indossare uno di questi simboli è un mezzo potente per unirsi attivamente alla coscienza della nostra galassia.

Hunab Ku oggi, nei circoli new-age, è sinonimo del simbolo della Farfalla Galattica nel codice Azteco Maglabecchiano e si pensa che rappresenti il luogo di nascita della nostra Galassia, l’utero che da vita alle stelle e ai pianeti. Tuttavia, il moderno sacerdote Maya Hunbatz Men non ha mai affermato che questo simbolo indicasse Hunab Ku:

Nel 1986, Hunbatz Men ha pubblicato un libro in spagnolo, intitolato Religion Ciencia Maya, (edizione in inglese del 1990 “Secrets of Maya Science/Religion), dove scrive che i Mexicas (Aztechi) veneravano Hunab Ku e (come anche i Mixtecs) la Via Lattea, rappresentata nel “simbolo G” (p.40-41). Men definisce Hunab Ku, “L’Unico Datore di Movimento e Misura”, la Coscienza Universale e l’organizzatore primario della nostra Galassia.

Il simbolo della Farfalla Galattica è ritenuto da molti ricercatori, la rappresentazione Maya di una divinità Maya e del centro della Via Lattea. Potete trovarne una rappresentazione al centro del logo nella pagina indice di questo sito www.soulsofdistortion.nl L’antropologo John Hoopes ha chiesto recentemente in un gruppo di discussione sul 2012 www.diagnosis2012.co.uk/new10.htm#hunab se qualcuno fosse a conoscenza di una scultura, un reperto in ceramica o altra fonte Maya precolombiana, che mostrasse tale simbolo. La discussione ha evidenziato alcuni fatti interessanti, qui riassunti:

Il simbolo è divenuto famoso grazie al libro Il Fattore Maya (1987) di Jose Argulles, dove il simbolo appare in forma circolare sulla copertina e fa parte di molte illustrazioni. Alla pagina 32 troviamo una versione rettangolare etichettata “Hunab Ku” e a pagina 52, la versione rettangolare è chiamata “Hunab Ku: One Giver of Movement and Measure”. Nelle pagine 30-32, Arguelles spiega che nel 1968 ha visitato un piccolo villaggio, Teotitlan del Valle, vicino al sito di Monte Alban nelle montagne di Oaxaca, nel Messico centrale e gli vennero mostrati due tappeti con quel simbolo in un negozio, quindi ne acquistò uno blu e arancio. Il collegamento tra il nome Hunab Ku e il disegno non viene spiegato da Arguelles, ma sembra derivare dal lavoro di Hunbatz Men. Arguelles racconta a pagina 40, di aver incontrato Hunbatz Men nel 1985 e ammette di esserne rimasto molto influenzato (11 nov. 2005)

Arguelles ha incontrato Hunbatz Men nel 1985 e dice, “Non c’è dubbio che l’aver conosciuto Hunbatz è stato l’evento più cruciale della mia lunga esperienza di lavoro col materiale Maya” (Fattore Maya, p.40). Arguelles sembra aver interpretato il simbolo della Farfalla Galattica come esempio del simbolo mesoamericano “G” rappresentante la Via Lattea, così descritto da Men e sembra anche aver pensato che Hunab Ku indicasse la Via Lattea. Alla pagina 52 di Fattore Maya, Arguelles descrive Hunab K’u chiamandolo “cuore galattico” e dice: “Hunab K’u si traduce solitamente “One Giver of movement and Measure”. Arguelles mostra la versione rettangolare del simbolo, etichettandola con la definizione di Hunbatz Men: “Hunab K’u: One Giver of Movement and Measure”.

Nel sito di Tancah, nello Yucatan, i murali “mostrano similarità schiaccianti con i disegni dei codici Mixtec precedenti alla conquista, dalle terre Messicane..” (Sharer, The Ancient Maya p.413). Sharer dice anche “Quindi, come parte della mesoamerica, gli antichi Maya erano influenzati da e hanno influenzato, le culture vicine, come gli Olmechi, gli Zapotechi e i Mixtechi di Oaxaca (a ovest di isthmus), le culture centrate a Teotihuacan e Tula (fino al nord, nel Messico Centrale) e le società meno conosciute nel sudest dell’America Centrale” (sharer pag.20).
Quindi, anche se in questo caso si possa trattare di simbologia incrociata (e sicuramente lo è stato per altri casi, come per il tolteco Quetzacoatl adottato dai Maya Yucatec come Kukulcan), io penso che il collegamento originale tra il simbolo G e Hunab Ku sia frutto del lavoro di Hunbatz Men, nel suo libro del 1986, Religion Ciencia Maya, pubblicato in Inghilterra nel 1990 come Secrets of Maya Science/Religion.

Anche se il libro di Men non mostra il simbolo di cui discutiamo, dice che il simbolo G usato dai Maya rappresenta la Via Lattea (Men, 1990, pag.34) e che questo vale anche per il simbolo G usato dal popolo di Teotihuacan e dagli Zapotechi (ibid, pag.38). Il simbolo G usato a Mitla, ad Oaxaca nel Messico e come appare sulla statua di Xochipilli, dio (o dea secondo Men) dei Mexicas (Aztechi), si riferisce anche alla Via Lattea, secondo Men (ibid, pag.42). Egli scrive, “nel mio libo, i Calendari Astronomici dei Maya e Hunab K’u, ho mostrato come i Nahua o i Mexica adorassero Hunab K’u. Essi lo veneravano usando i nomi, in Tloke, Nahuake e Ipalnemohuani. Questo dio era rappresentato nel calendario Azteco, cosiddetto Pietra Solare. In questo libro tenterò di dimostrare che i Mexicas e i Maya, veneravano la Via Lattea, come rappresentato dalla simbolica “G” (ibid, pag 40-41). Nel testo applicato alla Fig.10 del libro, Men include anche i Mixtechi come veneratori della sacra “G”, rappresentazione simbolica della Via Lattea”.

Benchè Men non affermi chiaramente che Hunab K’u sia la Via Lattea, potrebbe essere interpretato da questa dichiarazione: “I Maya vivevano venerando ciò che è rappresentato dalla “G”. Ti rivelerò, caro lettore, con tutto il rispetto per il sacro Hunab’Ku, dal quale venne la mia illuminazione e che mi ha permesso di vederlo, il luogo di origine di questa forma. Non è nient’altro che la nostra galassia. Sì, la Via Lattea!” (ibid, pag.34)

Inoltre la seguente citazione potrebbe essere interpretata in tal modo: “Per i Maya, ovunque appaia il simbolo dello zero, il suo valore è conosciuto, in quanto rappresenta l’essenza dell’inizio, il Logos. E’ la forma del seme. Quindi, si dice che (pag.34) per poter comprendere il sacro Hunab Ku, l’Unico Datore di Movimento e Misura, si deve venerare l’origine dello zero, la Via Lattea, perchè è lì che si trova “lo stampo delle cose più antiche”.

Nel libro di John Major Jenkins del 1998, Maya Cosmogenesis 2012, appare il simbolo rettangolare (pag.329) e dice che ha origine dal Codice Nuttall (un documento Mixteco, precedente alla conquista, che ha preso il nome da Zelia Nuttall, che lo ha identificato e pubblicato). Jenkins, dopo essere stato contattato da Hoopes, gli disse di aver visto il simbolo come frontespizio di House of the Dawn, in un romanzo di Ryan, pubblicato nel 1914 e anche in un lavoro accademico di Zelia Nuttall, ma di non averlo trovato nel Codice Nuttall. in seguito io trovai il simbolo nella sua forma rettangolare, in una edizione del 1922 di Ancient Civilizations of Mexico and Central America (pag.220) di Herbert J. Spinden, con didascalia “coperta messicana con un disegno che rappresenta sabbia e acqua”.

J.M.Jenkins infine scoprì il disegno rettangolare nel Codice Magliabecchiano, pubblicato nel 1903, con il commento di Zelia Nuttall, che è un documento Azteco precedente al 1601. Hoopes proseguì scoprendo che il codice mostra variazioni del simbolo rettangolare e dice che sonop “mantelli o vesti rituali usate nelle feste e in particolare nel festival of lip plugs. La definizione lip plug venne erroneamente tradotta ragno dell’acqua come si legge nella didascalia.

La Farfalla Galattica nel Codice Magliabecchiano
Crediti: diagnosis2012.co.uk

Secondo Martinez (Peter Tompkins in “Mysteries of the Mexican Pyramids” http://fusionanomaly.net/hunabku.html ), i Maya arrivarono alla certezza matematica dell’esistenza della coscienza cosmica che chiamarono: “Hunab Ku”, unico dispensatore di misura e movimento, al quale attribuirono la struttura matematica dell’universo. Questa divinità la rappresentavano con un cerchio in cui era inscritto un quadrato, come fece Pitagora.

Certe popolazioni mesoamericane pre-Colombiane dell’America Centrale vengono chiamate “Aztechi” e a volte in questo modo si fa riferimento al popolo Mexica, fondatore di Tenochtitlan, includendo anche i due principali popoli alleati, di Tetzcoco e Tlacopan, con i quali hanno costruito un impero nel tardo periodo Postclassico del 14°, 15° e 16° secolo. Altre volte il termine è usato per indicare i popoli Nahua. Il nucleo dell’Impero Azteco era la Valle del Messico, dove la capitale della Tripla Alleanza Azteca, la città di Tenochtitlan, venne costruita sulle isole del Lago Texcoco. In seguito alla conquista nel 1521 di Tenochtitlan delle forze spagnole e i loro alleati, che portò alla fine del dominio Azteco, gli spagnoli fondarono il nuovo insediamento di Città del Messico sul sito della capitale Azteca. La capitale della nazione moderna del Messico, la grande area metropolitana di Mexico City, ora copre molto della Valle del Messico e del Lago di Texcoco.

Gli Aztechi parlavano il Nahuatl classico. Anche se alcuni Nahuatl contemporanei si identificano come Aztechi, la parola viene normalmente usata solo come termine storico che si riferisce all’impero dei Mexicas. La lingua Nahuatl veniva in origine scritta in un modo pittografico, che non era un sistema completo di scrittura, ma serviva per ricordare i testi appresi oralmente. La vera origine degli Aztechi è incerta. Secondo le loro leggende, il luogo di origine degli Aztechi era Aztlán. Si pensa che Aztlán si trovasse nel nord della Valle del Messico: alcuni esperti la posizionano nella parte sud-ovest degli Stati Uniti.

Altri invece suggeriscono che fosse un luogo mitologico, dato che Aztlán può essere tradotto “il luogo delle origini”. La storia mitica di questi viaggi è stata registrata in alcuni codici dell’era coloniale spagnola, soprattutto nel Codice Aubin e Boturini. In base a questi codici e altre storie, sembra che i Mexicas siano arrivati a Chapultepec attorno all’anno 1248. Al tempo del loro arrivo, la Valle del Messico conteneva molte città-stato e la più potente era Culhuacan nel sud e Azcapotzalco nell’ovest. I Tepanecs di Azcapotzalco espulsero presto i Mexicas da Chapultepec. Nel 1299, Cocoxtli alla guida di Culhuacan, diede loro permesso di insediarsi a Tizapan, dove vennero assimilati infine nella cultura di Culhuacan.

Per i seguenti 50 anni, fino al 1427, i Mexica furono tributari di Azcapotzalco, che era divenuto un potere regionale, forse il più grande dal tempo dei Toltechi di alcuni secoli prima. Quando Tezozomoc, il tlatoani di Azcapotzalco, morì nel 1426, suo figlio Maxtla ascese al trono. Poco dopo, Maxtla assassinò Chimalpopoca, governatore dei Mexica. In una battaglia per sconfiggee Maxtla, il sucessore di Chimalpopoca, Itzcoatl, si alleò con il governatore esiliato di Tescoco, Nezahualcoyotl.

Questa coalizione portò alla fondazione della Tripla Alleanza Azteca. La Tripla Alleanza di Tenochtitlan, Texcoco e Tlacopan, nei 100 anni seguenti, avrebbe dominato la Valle del Messico ed esteso il suo potere al Golfo del Messico e alla costa del Pacifico. In quel periodo, Tenochtitlan divenne gradualmente il potere dominante nell’alleanza e i territori della Tripla Alleanza vennero conosciuti come l’Impero Azteco. L’impero raggiunse il suo apice durante il regno di Ahuitzotl, dal 1486 al 1502. Il suo sucessore, Motecuzoma Xocoyotzin (conosciuto come Montezuma o Moctezuma II), è stato Hueyi Tlatoani per 17 anni quando Hernán Cortés e gli spagnoli arrivarono alla Costa del Golfo nella primavera del 1519. L’Impero Azteco fu un esempio di governo tramite mezzi indiretti. Come molti imperi Europei, era etnicamente vario, ma diversamente da molti imperi Europei, era un sistema di tributi, più che un singolo sistema di governo.

Nella cornice teorica dei sistemi imperiali di Alexander J.Moty, l’impero Azteco era informale ed egemonico, perchè non esercitava l’autorità suprema sulle terre conquistate, si aspettava il pagamento di tributi. Era anche un impero discontinuo, perchè non tutti i territori dominati erano collegati, per esempio le zone periferiche a sud di Xoconochco non erano in diretto contatto col centro. La natura egemonica dell’impero Azteco può essere vista nel fatto che i governatori locali tornavano alla loro posizione dopo la conquista e gli Aztechi non interferivano con gli affari locali, finchè venivano pagati i tributi.

Anche se la forma di governo Azteco viene spesso definita impero, nei fatti molte aree al suo interno erano organizzate come città-stati, dette altepetl in lingua Nahuatl. Queste erano piccole cittadine guidate da un re (tlatoani) per legittima dinastia. Il primo periodo Azteco era un tempo di crescita e competizione tra altepetl. Persino dopo la formazione dell’impero nel 1428 e l’inizio della sua espansione tramite conquista, le altepetl rimasero la forma dominante di organizzazione a livello locale.

Il ruolo efficiente delle altepetl come unità politica regionale, è stato largamente responsabile del successo della forma di controllo egemonica. I Mexicas presero molta della loro cultura dagli antichi Toltechi, che sembrano essere stati almeno parzialmente confusi con la più antica civiltà di Teotihuacan. Per i Mexicas, i Toltechi erano all’origine di tutta la cultura, “Toltecayotl” era sinonimo di cultura. Le leggende Messicane identificano i Toltechi e il culto di Quetzalcoatl, con la città mitica di Tollan, che loro identificavano anche con la più antica Teotihuacan.

Fino all’età di quattordici anni, l’educazione dei ragazzi era nelle mani dei genitori, ma supervisionata dalle autorità del loro calpolli. Parte di questa educazione era l’apprendimento di un insieme di detti (huehuetlàtolli, “i detti degli anziani”), gli ideali degli Aztechi. Giudicati dal loro linguaggio, molti dei huehuetlàtolli sembrano un’evoluzione che ha attraversato i secoli, precedendo gli Aztechi e molto probabilmente adottati da altre culture Nahua.
Gli Aztechi ammiravano le abilità Mixteche così tanto da importare artigiani a Tenochtitlan e richiedendo del lavoro in stile Mixteco. Anche gli Aztechi ammiravano i codici Mixtechi. Negli ultimi periodi, le donne Azteche dell’alta società, iniziarono a indossare gli abiti Mixtechi, precisamente il quexquemetl. La situazione era analoga in molti modi alla cultura Fenicia, che importava e duplicava l’arte di altre culture che incontravano. Per questa ragione, gli archeologi hanno spesso difficoltà ad identificare gli artefatti genuini Fenici da quelli importati o copiati da altre culture.

Gli archeologi solitamente non hanno problemi a distinguere tra artefatti Mixtechi e Aztechi, tuttavia i Mixtechi hanno creato alcuni prodotti per l'”esportazione” e questo rende problematica la classificazione. Inoltre, la produzione artigianale era parte importante dell’economia Mexica e anch’esso fecero dei pezzi per l'”esportazione”. Esistono pochi codici Aztechi creati prima della conquista e sono soprattutto testi rituali. I codici del periodo post-conquista, come il Codice Mendoza o Codice Rios, vennero dipinti dai tlacuilos (creatori di codici) Aztechi, ma sotto il controllo delle autorità spagnole.

Sono sopravvissuti pochi codici precedenti alla conquista, i codici pre-Colombiani differiscono dai codici Europei nel fatto che sono largamente pittografici, non dovevano simbolizzare storie raccontate o scritte. I codici dell’era coloniale contengono pittogrammi Aztechi e anche in Nahuatl classico (in alfabero latino), in spagnolo e a volte Latino. Il Codice Magliabechiano è stato creato durante la metà del 16° secolo, nel primo periodo coloniale spagnolo. Basato su un codice precedente sconosciuto, il Codice Magliabechiano è principalmente un documento religioso, che descrive i 20 nomi del giorno del tonalpohualli, le 18 feste mensili, il ciclo di 52 anni, varie divinità, vari riti religiosi indigeni, costumi e credenze cosmologiche.

Sergey Smelyakov e Jan Wicherink
Tradotto da Richard per Altrogiornale.org
Tratto da The Mysteries of the Maya Symbols and the epochs of crucial world transformations.
soulsofdistortion.nl/download/GB_A4.pdf