La materia sparisce verso il buco nero nella Via Lattea

Il Giornale Online
29 Aprile 2009
di David Shiga

Materia ed energia spariscono senza lasciare traccia al centro della Via Lattea, fornendo la migliore evidenza che vi si trovi un buco nero.

Cadere in un buco nero è un viaggio a senso unico, quando materia o luce superano un limite chiamato orizzonte degli eventi, non possono fuggire. Mentre gli astronomi hanno identificato molti oggetti oscuri e densi che pensano essere buchi neri, è difficile provare che possiedano orizzonti degli eventi, la caratteristica che definisce tali oggetti. Tra le alternative proposte ci sono palle dense di materia esotica chiamate stelle di bosoni, che non hanno orizzonti.

Ora Avery Broderick dell'Istituto Canadese di Astrofisica Teorica e i suoi colleghi, hanno analizzato precedenti osservazioni radio e nell'infrarosso del centro galattico e hanno avanzato l'evidenza più forte a supporto della presenza di un orizzonte degli eventi dell'oggetto al centro della galassia.

Il team ha pensato che se l'oggetto non fosse un buco nero, dovrebbe brillare all'infrarosso. Questo per l'energia cinetica della materia che colpisce l'oggetto che verrebbe convertita in calore. Data la frequenza a cui sembra cadere la materia nell'oggetto centrale, dovrebbe avere una temperatura di almeno qualche centinaio di gradi Kelvin, come hanno calcolato.

La risultante luminosità nell'infrarosso dovrebbe essere di 250 volte superiore al reale bagliore che viene dalla regione contenente l'oggetto massiccio e il suo disco di materia, quando precedentemente misurata durante momenti di quiete.
Se non fosse un buco nero, brillerebbe nell'infrarosso, perchè l'energia cinetica della materia si trasformerebbe in calore.

Concludono, quindi, che la materia in arrivo sparisce dietro l'orizzonte degli eventi del buco nero. “Troppa energia cade nell'oggetto e dovremmo vedere l'emissione dalla superficie”, dice Broderick ( www.arxiv.org/abs/0903.1105 ).
Mitchell Begelman dell'Università del Colorado a Boulder, dice che i nuovi risultati mettono i limiti più stretti su qualunque radiazione di superficie da un possibile buco nero, ma non basta per dimostrare l'esistenza di un orizzonte degli eventi, perchè non è una misurazione diretta.

L'argomento dipende da quanto veloce la materia cade nell'oggetto centrale, qualcosa che nessuno sa per certo, benchè la stima del team sembri ragionevole, conclude.
Persino assumendo che gli argomenti del team siano di ferro, Broderick ammette che esiste ancora una possibile alternativa al buco nero. Un wormhole che connette una regione dell'universo ad un'altra potrebbe raccogliere materia ed energia al centro della galassia ed espellerla altrove, dove noi non saremmo in grado di vederla, dice.

Fonte: http://www.newscientist.com/article/mg20227064.400-vanishing-matter-points-to-black-hole-in-milky-way.html

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