La rete acchiappa terremoti

Il Giornale Online

Inviata da windrunner2012

Prendete un computer portatile, scaricate un certo software http://boinc.berkeley.edu/download.php e diventerete in un batter di ciglia un nodo della “rete acchiappa-terremoti”. E' questa la trovata dei geofisici della South California University, che hanno costituito il Quake-Catcher Network http://qcn.stanford.edu/ (“rete acchiappa-terremoti”, appunto), basato su computer privati dotati di un sensore per registrare i movimenti improvvisi del terreno e collegati a un server per la condivisione immediata dei dati raccolti.

Attenzione però, il computer deve essere assolutamente un laptop, perché solo i portatili hanno l'accelerometro, un sensore che entra in funzione in caso di urti e bruschi movimenti, staccando l’hard disk per prevenire la perdita dei dati in conseguenza dell’urto.

Questo dispositivo – in grado di rilevare i movimenti lungo due assi orizzontali e uno verticale – è il cavallo di Troia dei ricercatori di Riverside, che lo rendono terremoto-sensibile grazie a un software da scaricare gratuitamente sul proprio computer, collegandosi a un sito appositamente allestito: qcn.stanford.edu. Si chiama BOINC http://boinc.berkeley.edu/download.php ed è lo stesso utilizzato dal progetto SETI@home http://setiathome.berkeley.edu/, che aggrega computer di tutto il mondo per scoprire l'esistenza di intelligenze extraterrestri.

Chiunque può diventare un acchiappa-terremoti e la rete – finora costituita prevalentemente da alcune centinaia di studenti americani – punta a espandersi in tutto il mondo, Italia compresa. Due sismologi dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia http://www.ingv.it/ (INGV) stanno infatti allestendo il ramo italiano dell’organizzazione.

Ma a cosa serve questa rete? Diciamo che un network che si espande su basi volontarie e partecipative può diventare molto più capillare e fornire quindi dati assai più dettagliati rispetto a un apparato rigidamente controllato da qualche istituzione accademica. E soprattutto è gratis, non richiede investimenti in ricerca. Insomma, si punta a una sorta di Scienza 2.0, molto “social” e, forse, perfino funzionante.

Fonte: http://notizie.alice.it/tecnologia/rete_acchiappa_terremoti.html