Le piante sono più intelligenti di uomini e animali: nasce il 1° laboratorio di neurobiologia vegetale

Le piante sono più intelligenti di uomini e animali: nasce il 1° laboratorio di neurobiologia vegetale

Anche le piante sono intelligenti. Non solo: oltre ai nostri cinque sensi, ovviamente sviluppati in modo diverso, ne hanno un’altra quindicina. Per cui definire “vegetale” una persona che perde funzioni intellettive e sensibilita’ “e’ proprio una stupidaggine“.

Lo sostiene Stefano Mancuso, professore associato presso la Facolta’ di Agraria dell’Universita’ di Firenze, accademico dei Georgofili e soprattutto “anima” del Linv, il primo laboratorio al mondo di neurobiologia vegetale, scienza da lui stesso fondata assieme al collega Frantisek Baluska dell’Università di Bonn.

Mancuso, autore assieme alla giornalista scientifica Alessandra Viola del libro “Verde brillante”, in cui espone con chiarezza e semplicita’ le sue stupefacenti teorie suffragate dai risultati della ricerca, sara’ domenica 29 settembre da Fabio Fazio in occasione della ripresa della trasmissione “Che tempo che fa” su RaiTre alle 20.

In vista di questo appuntamento Toscana Oggi lo ha incontrato in esclusiva presso il suo laboratorio al Polo Scientifico di Sesto Fiorentino per parlare delle sue scoperte. “Solitamente – afferma – si pensa che le piante siano organismi semplici, mentre in realta’ sono sofisticati, complessi, evoluti ma differenti dagli animali. Spesso non lo capiamo perche’ siamo portati ad avere sentimenti e comprensione verso tutto ciò che ci assomiglia.

Un animale ci può piacere, spaventare ma sicuramente non ci lascia indifferente. Verso le piante invece non abbiamo sentimenti positivi o negativi; le ignoriamo e non ci accorgiamo che hanno un tipo di intelligenza diversa dalla nostra“. Tra le tante sorprendenti informazioni contenute nel libro, si scopre che in termini di ”peso” sulla terra i vegetali rappresentano oltre il 99% dell’intero mondo vivente.

La maggior parte di loro potrebbe fare a meno del mondo animale ma sicuramente noi non possiamo vivere senza di loro. Paradossalmente, spiega il fondatore del Linv, “una pianta è molto più sensibile di un animale, cioe’ capace di sentire il mondo intorno a se’ e percepire tutto cio’ che proviene dall’ambiente, in maniera molto sofisticata proprio perche’ non puo’ scappare quando qualcosa va male o cambia nell’ambiente: quindi l’unica possibilita’ di sopravvivenza e’ quella di percepire i cambiamenti ambientali in una maniera piu’ sensibile rispetto agli animali e si sono evolute per questo“.

Peppe Caridi

meteoweb.eu