L'acqua come combustibile: il gas di Brown

Il Giornale Online
Dalla rivista Science et Foi n° 97 ottobre 2010

René FLAMENT

L'acqua, così abbondante sulla superficie della terra, e in apparenza così banale, contiene molti misteri. Alcuni ricercatori hanno cercato di svelarne i segreti, ma solo pochi ne hanno tratto delle conclusioni pratiche, ad esempio Yull Brown, tuttavia ancora sconosciuto al grande pubblico. La sua invenzione non ha peraltro finito di far correre dell'inchiostro.

Il mistero dell'acqua

Sulla Terra, l'acqua ricopre circa il 70% della sua superficie e costituisce il 65% del corpo umano adulto (94% per gli embrioni di 3 giorni e il 75% tra i neonati). La proporzione d'acqua tende a diminuire in funzione dell'età tra tutti gli esseri viventi, e a un certo livello di disidratazione sopravviene ineluttabilmente la morte. Inutile quindi ricordare che l'acqua è necessaria alla vita: è indispensabile. D'altronde, per sapere se la vita ha potuto o può esistere su un altro pianeta, gli studiosi cercano prima di tutto di sapere se è presente dell'acqua, sotto qualunque forma (gassosa, liquida, solida). Non stupisce che essa sia presente nel corso di tutta la vita religiosa, poiché nessun altro elemento può simbolizzare la vita come l'acqua.

Le Sacre Scritture la presentano d'altronde come l'elemento importante della Creazione, nella vita vegetale e animale, come pure in quella dell'uomo.

1.La separazione delle Acque del basso da quelle dell'alto (Genesi)

2.La distruzione del mondo corrotto con un diluvio d'acqua al tempo di Noè

3.La separazione delle acque al passaggio degli Ebrei guidati da Mosè

4.Il Battesimo di Gesù da San Giovanni Battista nelle acque del Giordano

5.L'acqua cambiata in vino prelude l'istituzione dell'Eucarestia (Nozze di Cana)

Nella liturgia cattolica, l'acqua è oggetto di culto, utilizzata per benedire, ma soprattutto nella Celebrazione Eucaristica (acqua + vino). Nella Passione, sotto il colpo di lancia del soldato romano, scorre del sangue e dell'acqua dal corpo di Gesù, simbolizzando la Sua Misericordia per l'umanità peccatrice. I due raggi, bianco e rosso, rappresentati sul dipinto della Divina Misericordia chiesto a Suor Faustina, raffigurano d'altronde l'acqua e il sangue della Passione. Ricordiamo anche che la Genesi (Bereshit = creazione in 6 giorni, essendo il 7° giorno di riposo) presenta la Creazione (Bara Eloïm = parola creatrice divina) come un'Alleanza di Fuoco (Berith), e che secondo San Pietro il mondo sarà distrutto da un diluvio di fuoco (IIª Epistola di San Pietro; Giuseppe Flavio, storico Giudeo, I, ii, 6). Anche in San Matteo 3, 11, Giovanni Battista dice: «Io vi battezzo con acqua per la conversione; ma Colui che viene dopo di me è più potente di me ed io non sono degno neanche di portargli i sandali; egli vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.» L'acqua e il fuoco sono dunque intimamente legati nella vita spirituale come pure nel mondo fisico.

Sul piano chimico, l'acqua pura è composta da due atomi di idrogeno e da un atomo di ossigeno (H2+O). Essa è dunque un monossido di idrogeno. Rimarchiamo en passant che idrogeno, primo elemento della Tavola di Mendeléev, significa « che genera dell'acqua » e che ossigeno significa « che genera la vita ». Al livello del mare e in condizioni normali, l'acqua bolle e si trasforma in vapore a 100° C., e gela a 0° C. La sua densità è di circa 1 Kg per litro. Queste poche cifre mostrano già l'importanza dell'acqua come riferimento in fisica. Chimicamente parlando, è un elemento neutro. Ma vedremo che essa può adottare dei comportamenti alquanto strani. L'insegnamento scolastico dà una vista molto parziale dell'acqua. Essa è, in effetti, un elemento molto più complesso di quanto lasci credere l'insegnamento scolastico, e racchiude più di un mistero e numerose potenzialità industriali oltre alle sue potenzialità mediche già conosciute. Citiamo semplicemente i lavori di René Quinton sulle proprietà dell'acqua di mare e la sua legge di costanza legata all'acqua; i lavori di Schauberger e le proprietà fisiche dell'acqua associata ai vortici; i lavori di Hahnemann, creatore dell'omeopatia, essendo l'acqua vettore di informazione; i lavori sulla memoria dell'acqua di Benvéniste e di Emoto completano i precedenti …

A questo proposito, vi è una disposizione particolare “a gabbia” delle molecole d'acqua, secondo la forma molecolare di questo o di quell'elemento chimico che vi è disciolto, che trasmette l'informazione propria a quell'elemento. In ciò che concerne i lavori del giapponese Emoto, sembra che sia una vibrazione indotta dalle nostre emozioni o dai nostri pensieri a dare una disposizione particolare a queste molecole d'acqua, disposizione visibile per le cristallizzazioni sensibili. Un altro mistero recentemente chiarito, è l'acqua ridotta nei suoi elementi, per elettrolisi o per radiolisi, e utilizzata come carburante. Ogni scolaro ha effettuato l'esperimento dell'elettrolisi dell'acqua e si è reso conto che il passaggio di una corrente elettrica in una soluzione d'acqua poteva ridurla nei suoi due elementi: idrogeno e ossigeno. Il problema è di sapere se l'energia generata dalla sintesi dei due elementi è compensata dall'energia richiesta per l'elettrolisi.

L'insegnamento ufficiale risponde negativamente.

In effetti, la legge di conservazione dell'energia indica che nessun processo fisico può generare più energia di quanta ne consumi.

Ciò lo possiamo tradurre con le equazioni seguenti:

Equazione di formazione del diidrogeno a partire dall'acqua (ad esempio per elettrolisi):
2 H2O+Q → 2 H2+O2

Equazione di combustione del diidrogeno (nella camera di combustione di un motore):
2 H2+O2 → 2 H2O+Q

Q essendo la quantità di energia utilizzata o prodotta.

La legge di conservazione dell'energia permette di affermare che l'energia utilizzata per produrre del diidrogeno corrisponde esattamente alla quantità di energia liberata da questo stesso diidrogeno durante la sua combustione. L'interesse della trasformazione si limita dunque allo stoccaggio dell'energia sotto forma di diidrogeno, sapendo che l'energia utilizzabile in questo caso è inferiore a quella prodotta poiché vi è comunque un rilascio di calore, per il secondo principio della termodinamica, e che di conseguenza il rendimento è sempre inferiore al 100%. Resta da sapere dove si situa l'interesse del motore ad acqua, se non è per immagazzinare l'energia elettrica sotto forma liquida o gassosa. Vedremo tuttavia che, sotto certe condizioni, la legge di conservazione non si applica veramente, e che il coefficiente di performance (COP) può essere largamente positivo…, da qui l'interesse per l'invenzione del motore ad acqua. Dei geni come Tesla nel campo dell'elettromagnetismo, o Schauberger in quello dell'idrodinamica, lo hanno molte volte verificato, e non sono i soli, il che tende a provare che molto spesso la scienza “stagna” rifiutando di rimettersi in discussione. L'abbandono della nozione di etere, dall'inizio del 20° secolo e soprattutto dopo Einstein, non ne è estranea. Questa semplice costatazione unita ad altre tende a provare che tutta la fisica è da rivedere. E non è la sola scienza che è da ricostruire, … ma questa è un'altra storia.
I motori ad acqua

Per i nostri contemporanei, il motore ad acqua è rimasto un mito … fino a quando Internet è venuto a guastare la festa, in particolare in certi ambienti che non vedono di buon occhio questa avanzata tecnologica. La prima vettura con motore ad acqua sarebbe circolata negli USA nel 1929. In Francia ci sono state numerose invenzioni dello stesso tipo, ma nessuna traccia permette di affermarlo con certezza. D'altronde, questo è un argomento tabù poiché legato ad una certa «teoria del complotto». Tutti hanno inteso parlare di quegli studiosi che sono stati eliminati poiché troppo “disturbanti” per il potere e soprattutto per gli interessi finanziari dominanti. Ben sovente si parla del motore ad acqua senza ben sapere qual è la tecnologia soggiacente. Si tratta di un motore idraulico? o di motori “drogati” con l'acqua come hanno fatto i Tedeschi nella Seconda Guerra Mondiale o come fanno gli appassionati del 'fai da te' da una decina d'anni dopo l'invenzione dell'americano Pantone? Si tratta del motore a idrogeno? di elettrolisi o di radiolisi? di fusione fredda? o altro? Per motore ad acqua bisogna intendere un motore a esplosione classica che utilizza in serbatoio esclusivamente dell'acqua, e in via accessoria un catalizzatore o un dispositivo elettronico migliorante l'elettrolisi. Giacché è là che sta il segreto del motore ad acqua. Facciamo notare che questo utilizzo dell'elettronica è molto recente, e che conseguentemente i supposti motori ad acqua più antichi dovevano utilizzare altri procedimenti.

L'invenzione di Yull Brown

Il Gas di Brown, un'importante invenzione messa a punto da Yull Brown, non è stato veramente utilizzato come combustibile nei motori di automobile, salvo in rare eccezioni e più generalmente come dopante di motori a combustione o a esplosione. D'altronde, non provocando questo gas esplosione ma implosione, implicherebbe una nuova concezione dei motori per dare tutto il suo potenziale, benché anche con i motori attuali ci sia un risultato positivo.

Ilya Velbov, alias Yull Brown, è nato in Bulgaria nel 1922 e deceduto il 22 maggio 1998 a Abum presso Sydney (Australia).

Due testi l'hanno profondamente segnato nella sua giovinezza. Il primo, L'Isola Misteriosa, romanzo scritto da Giulio Verne nel 1874: l'ingegnere chiamato Cyrus Smith suggeriva che, una volta esaurito il carbone, l'umanità avrebbe bruciato l'acqua per produrre l'energia: «Sì, ma l'acqua scomposta nei suoi elementi costitutivi», rispondeva Cyrus Smith, «e scomposta, senza dubbio, con l'elettricità, che sarà allora divenuta una forza potente e maneggiabile … Sì, amici miei, io credo che l'acqua sarà un giorno impiegata come combustibile, che l'idrogeno e l'ossigeno, che la costituiscono, utilizzati separatamente o simultaneamente, forniranno una sorgente di calore e di luce inesauribile e di un'intensità che il carbone non saprebbe avere … L'acqua è il carbone del futuro». Il secondo, nella seconda Epistola di Pietro: «Ma costoro dimenticano volontariamente che i cieli esistevano già da lungo tempo e che la terra, uscita dall'acqua e in mezzo all'acqua, ricevette la sua forma grazie alla parola di Dio; e che per queste stesse cause il mondo di allora, sommerso dall'acqua, perì. Ora, i cieli e la terra attuali sono conservati dalla medesima parola, riservati al fuoco per il giorno del giudizio e della rovina degli empi.» (II Pietro, 3, 5-7) È allora che sorge la domanda su come un «pianeta costituito d'acqua» come il nostro potrà perire così, a meno che l'acqua si converta in fiamme.

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Dal 1941, egli si ritrova come luogotenente della Marina ai lati delle forze alleate, in una piccola isola presso Tessalonica. Dopo la guerra, essendo la Bulgaria passata sotto controllo sovietico, sua moglie, comunista convinta, lo denuncia come nemico del popolo. Viene allora condannato a sei anni di prigionia in un campo di concentramento dove rischia di perdere la vita. Alla sua liberazione, raggiunge la Turchia attraversando un fiume a nuoto, dove è nuovamente arrestato e imprigionato come spia per cinque anni. Liberato dai servizi segreti dell'armata americana, emigra verso l'Australia e cambia il nome adottando quello del suo salvatore americano, e prende anche il nome del suo attore preferito, Yul Brynner. È in questo paese che inizia il suo percorso come inventore. Inventa dapprima un rilevatore di armi, il migliore del mercato, ma, deluso dal suo fallimento commerciale, si dedica interamente alla sua idea primaria: mettere a punto un carburante a base d'acqua. Nel 1970 fonda la società WHF (Water Fuel Holding Pty Ltd.). I suoi membri effettuano le prime prove sul motore di un vecchio macinino, ma i primi tentativi sono infruttuosi. Yull Brown non è il primo a lanciarsi in questa avventura, ma è persuaso che la sua determinazione combinata al suo genio, si realizzerà e confermerà i lavori della lunga serie di ricercatori che l'ha preceduto.

I precursori

1766: Henry Cavendish, scienziato britannico conosciuto per la sua scoperta dell'«aria infiammabile», descrive la densità di questo gas che, bruciando, forma dell'acqua.

1776: Lo scienziato olandese Martinus von Marum (1743-1837) fa diversi esperimenti con l'elettricità. Durante uno dei suoi esperimenti (Groningen, Paesi Bassi), egli crea dell'ossigeno e del gas di idrogeno realizzando un'elettrolisi. Scopre (per caso?) che questa miscela può essere infiammata da una scintilla elettrica.

1781: Antoine-Laurent de Lavoisier (1743- 1794), aristocratico francese di primo piano nella storia della chimica, della finanza, della biologia e dell'economia, enuncia la legge di conservazione della massa (cioè: nulla si crea e nulla si distrugge, ma tutto si trasforma), e nomina l'ossigeno nel 1778 e l'idrogeno nel 1783. Nel 1781 scrive: «L'acqua è la grande riserva, dove la natura trova la massa di carburante, che si forma continuamente sotto i nostri occhi, e la cellula vegetale è il suo grande mezzo».

1789: I chimici olandesi, Paets van Troostwijk e Joan Rudolph Deiman, rivelano sperimentalmente per la prima volta che l'acqua scomposta con l'elettricità nei suoi elementi dà una parte di ossigeno per due di idrogeno. In più, ne misurano i rispettivi volumi.

1803: Robert Hare sviluppa e sperimenta il cannello all'ossidio-idrogeno.

1826: Thomas Drummond scopre che una luce intensa è creata quando una fiamma ossidrica è diretta su un cilindro di ossido di calcio, senza che quest'ultimo si fonda. Egli crea quella che si chiama la “luce Drummond”.

1832: Michael Faraday scopre ufficialmente le leggi dell'elettrolisi, e separa i costituenti dell'acqua utilizzando l'elettricità.

1860: Jean Joseph Etienne Lenoir, ingegnere belga, costruisce la prima vettura che utilizza un motore a combustione interna che funziona con gas di carbone.

1875: Giulio Verne pubblica il suo libro L'Isola misteriosa. L'ingegnere chiamato Cyrus Smith vi suggeriva che quando il carbone sarebbe stato esaurito, l'umanità avrebbe bruciato dell'acqua per generare l'energia.

Negli anni 1800, molte ricerche portarono sul miglioramento dei gas di idrogeno per apporto di carbone al fine di ottenere una migliore efficacia nell'illuminazione e nel riscaldamento, o per ottenere una combustione dell'idrogeno in assoluta sicurezza, utilizzando per esempio una griglia metallica contro il ritorno di fiamma. Il costo elevato e la scarsa disponibilità dell'elettricità all'epoca, rendeva questo procedimento poco proficuo.

1918: Charles H. Frazer deposita un brevetto per il primo «Potenziatore a idrogeno» per i motori a combustione interna (Brevetto americano n° 1 262 034). Egli dichiara che la sua invenzione aumenta l'efficacia dei motori a combustione interna, rende completa la combustione degli idrocarburi, protegge il motore, e riduce la quantità di carburante utilizzato con delle performance uguali.

1935: Henry Garret inventa un carburatore a elettrolisi e fa marciare una vettura con la sola acqua del rubinetto.

1943 – 1945: A causa di una seria penuria di carburante alla fine della Seconda Guerra Mondiale, l'armata britannica utilizza dei generatori di gas ossidrico nei suoi carri, su battelli ed altri veicoli utilizzati in Africa. Allo stesso modo, il tedesco Messerschmitt utilizza un sistema di iniezione d'acqua per potenziare i suoi motori d'aereo e così sfuggire in modo spettacolare ai suoi nemici. Immediatamente dopo la guerra, il governo ordina la distruzione di tutti i generatori. Ma almeno uno sopravvive. Verso la metà degli anni 1970, una società tedesca chiamata Lötgerat produce dei generatori di gas ossidrico. Essi utilizzano tutti i nuovi materiali e pezzi salvo … la Cellula del Gas di Brown e il depuratore. All'epoca della Seconda Guerra Mondiale, essi erano fabbricati in acciaio massiccio e fatti per durare.

1962: William A. Rhodes (Stati Uniti) è il primo inventore conosciuto ad ottenere un brevetto per un elettrolizzatore « a canalizzatore semplice » che produce il gas che noi oggi chiamiamo il gas di Brown. Nella metà degli anni 1960, Rhodes crea una società (Henes Corp) con dei partner che prendono il controllo dell'operazione. Non essendo però W. Rhodes tenuto come ingegnere principale, questo si rivelerà un errore fatale, benché Henes Corp sia più efficace. Alla fine la società fallisce e passa per molte mani prima di essere finalmente acquisita da Dennis McMurray. La società che ora si chiama l'Arizona idrogeno, si trova a Phoenix, in Arizona (Stati Uniti).

1974: Dieci anni dopo i brevetti di William Rhodes, Yul Brown deposita un brevetto sulla sua concezione dell'elettrolizzatore e passa il resto della sua vita a cercare di fare del gas di Brown un successo commerciale. Egli impiega circa 30 milioni di dollari e circa 30 anni in questa impresa. In ragione della sua perseveranza e dei suoi continui sforzi, questa varietà particolare di gas ha mantenuto il nome del suo inventore, ed è conosciuto come gas di Brown.

1977: Lewis, ricercatore della NASA, conduce una serie di test utilizzando un motore V8 americano, interamente strumentato e montato su un banco. Egli si interessa agli effetti dell'idrogeno sul funzionamento del motore. I risultati sono spettacolari. Egli propone anche un metodo più efficace dell'elettrolisi abituale per produrre il gas (NASA TN D-8478 C.1 datato Maggio 1977: Emissioni e consumi totali di energia per un motore a pistone funzionante con una miscela di idrogeno e benzina).

1990: Juan Carlos Aquero fa brevettare un sistema di trasformazione di energia per i motori a combustione interna che utilizza dell'ossigeno-idrogeno e il vapore. (Brevetto europeo n° 0 405 919 Al / 90306988.8, ottenuto il 26 giugno 1990).

1990 Stanley Meyer ottiene un brevetto su un procedimento per la produzione di un combustibile ossigeno-idrogeno (n° brevetto: 4 936 961, il 26 giugno 1990). La sua originalità è il circuito di risonanza dielettrico. Stanley Meyer costruisce un piccolo calesse che funziona unicamente con dell'acqua come carburante.

1991: Il coreano Kim Sang Nam visita il laboratorio di Yull Brown nel sobborgo di Sydney. Questo incontro fu l'inizio di una cooperazione di Brown con Best Korea e il suo alleato cinese Norinco. È a partire da qui che si realizza la messa a punto, iniziando nello stesso tempo l'avventura commerciale.

Le difficoltà dell'inventore

Quando Yull Brown comincia a fare delle dimostrazioni nel suo garage, negli anni 70, convoca giornalisti e scienziati per far tacere le voci che non cessano di propagarsi. Essi vengono numerosi, ma purtroppo i commenti non sono all'altezza delle sue attese. Molti non comprendono che egli ha trovato un comportamento dell'ossigeno e dell'idrogeno differente, come nessuno da Lavoisier. Poi vengono nella stampa gli articoli provocatori, tali da indurre delle reazioni negative da parte del governo o dei petrolieri. Un giornalista scrive: «Ancora per quanto tempo ci lasceremo dominare, distruggere le nostre vite e l'ambiente perché dei dirigenti difendono i loro interessi, opponendosi a una formidabile avanzata della scienza?» Il lavoro di Brown, innovativo e concreto, ci offre delle soluzioni ai tre maggiori problemi associati ai sistemi convenzionali: l'esaurimento delle nostre risorse di combustibili greggi, l'inquinamento e anche il costo della nostra energia. Un altro, Suzy Zarratt del Daily Telegraph, arriva a parlare di «moto perpetuo». Ora, come tutti sanno, il movimento perpetuo non è brevettabile, e ciò non poteva che screditare l'inventore e la sua invenzione il cui processo è compreso assai poco.

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Le domande sono sempre le stesse: «Perché il gas non esplode?». E Brown sorridendo risponde: «perché io ho trovato la miscela giusta che non è esplosiva. Voi non avete visto esplodere niente qui, almeno finora! … La miscela non esplode, ma implode». Che un gas non sia esplosivo ma implosivo, non lo si era ancora visto. D'altronde, cosa significa implodere? Per confermare e darne la prova, Brown riempie d'acqua un cilindro in cima al quale inserisce il capo della sua torcia. Appena vi inietta il gas sotto pressione, l'acqua è evacuata da un tubo di plastica verso un recipiente. Riempito il cilindro di gas, si scocca una scintilla con una candela inserita nella sua apertura. Si sente un piccolo «ping» e immediatamente l'acqua risale attraverso il tubo per riempire il cilindro. Ecco dimostrato che è un'implosione: nessun rumore, non dispersione di calore, ma la creazione di un vuoto.

A chi non comprende, Brown spiega che « l'esplosione è un movimento esterno di pressione centrifuga, del tipo di quello che esiste nei pistoni spinti nei cilindri dei motori a benzina. L'implosione è un movimento di pressione centripeta, dello stesso tipo di quello che porta alla creazione del vuoto, come in questo cilindro. Si può comparare la liberazione dell'energia del gas immagazzinato a quella veniente da una molla a spirale schiacciata sotto una fortissima pressione. Più essa è compressa, più velocemente essa ritorna al suo stato normale quando la pressione cessa. È lo stesso principio che si applica anche per il confinamento del mio gas e la sua liberazione per combustione». Poi aggiunge: «Tutto questo spiega perché una vettura come la mia non emette altro che del vapore acqueo, con il rendimento del motore del 90% contro il 5% per le vetture alimentate a benzina».

In realtà Yull Brown ha scoperto che i due gas, l'idrogeno e l'ossigeno, possono essere miscelati con la massima sicurezza a condizione che il rapporto sia strettamente mantenuto più o meno 5%. Il termine scientifico che caratterizza questa miscela è: «stechiometrico». Così esso può essere prodotto economicamente, compresso e utilizzato in tutta sicurezza. Alcuni scienziati tuttavia riconoscono i meriti dell'invenzione del Yull Brown. Così nel 1977, John O'Malley, professore di fisica all'Università Flinders (Australia) ed esperto nel campo degli usi energetici dell'idrogeno, riconosce che si tratta di una vera e nuova via dell'elettrolisi dell'acqua, e conferma le sue capacità nella saldatura e il suo basso costo. Harald Hanish, ingegnere austriaco venuto ad assistere a una dimostrazione, dichiara: «Non ho più alcun dubbio: il gas di Brown può essere prodotto in modo sicuro.»

Geoffrey Laverick, responsabile del servizio informazioni del centro di Costruzione di Sydney, molto interessato al Gas di Brown nelle sue applicazione di vetrificazione rapida e poco costosa, intravede grandi opportunità in architettura: la realizzazione di suoli senza manutenzione, di muri realizzati con mattoni saldati, la preparazione di pannelli di facciata completi che si possono saldare all'acciaio… Malgrado questi riconoscimenti e i numerosi vantaggi che offre il gas di Brown, gli industriali rifiutano di impegnarsi, temendo di assumere troppi rischi, o di contrariare i loro committenti e partner (finanzieri, clienti, fornitori…), e così di perdere una situazione acquisita. Di fronte al rifiuto dell'Australia e della Nuova Zelanda di dargli un'opportunità, Yull Brown spera di trovare più comprensione negli Stati Uniti. Ma anche là le porte si chiudono una dopo l'altra.

L'aiuto lo danno i Cinesi

Deluso da questi comportamenti, nel 1989 Yull Brown riprende contatto con i cinesi che erano venuti a vederlo nel 1986.
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All'inizio gli scienziati di Pechino sono scettici, ma contrariamente agli altri, prendono tempo per studiare il sistema di Brown. Essi concludono che è valido, sperimentano le sue caratteristiche e concepiscono una generazione più perfezionata del suo generatore. Credono in Yull Brown e al potenziale di questa tecnologia. Quindi, lo invitano a stabilirsi a Batu, città inaccessibile agli estranei situata nella Mongolia interna. La società è la Norinco, specializzata nella ricerca spaziale, energetica e nucleare, nel materiale militare, agricolo, etc.; si tratta dell'Istituto 52, che lo accoglie e gli offre la possibilità di sviluppare la sua invenzione. É un insieme industriale quasi segreto che impiega 1500 scienziati di tutte le discipline. 20 di questi e 15 ingegneri sono assegnati a un laboratorio dove Brown passerà 3 anni.

Brown, che vuole mantenere un legame con gli Stati Uniti, firma un accordo in tre parti con Norinco:

1. I Cinesi hanno l'esclusiva dei diritti sulla fabbricazione e la vendita in Cina.
2. Yull Brown ha la totale responsabilità dello sviluppo tecnologico.
3. Gli Americani hanno il diritto di distribuire dei generatori e le loro applicazioni in tutto il mondo.

Il contratto è firmato, ma non pienamente rispettato. I Cinesi e gli Americani dovevano investire mezzo milione di dollari per cominciare. I primi hanno messo la loro parte, ma gli Americani, dopo aver tergiversato, non hanno dato nulla. Malgrado questa sconfitta, i Cinesi decidono di proseguire le ricerche, assumendosi tutti i costi, certamente più attratti dalle possibilità pratiche che dalla riduzione dell'inquinamento, come vorrebbe Brown. Egli ha tuttavia la possibilità di dimostrare alla moglie del presidente dell'istituto, il Dr Cai Xue Ling, sua collaboratrice, la capacità del gas di ridurre la tossicità degli scarti, in particolare la radioattività. Già nel 1991, in Australia, egli fa degli esperimenti su del Cobalto 60, su dello Stronzio 90 e su dell'Americio 241 (uscito dal Plutonio). La radioattività è ridotta del 60 / 90%.

È allora che viene introdotto nell'Istituto 202 di Batu, specializzato nel nucleare.

Viene redatto un rapporto certificante una riduzione della radioattività del 70%.

Di ritorno negli Stati Uniti nel 1992, Brown reitera l'esperimento. Egli pone una lamella di americio su un mattone con dei piccoli pezzi di acciaio e di alluminio, e li sottomette alla sua fiamma per due minuti. Dopo essere fusi, i metalli emettono un flash (lampo) che fa dire a Brown che la radioattività è distrutta. Dopo una verifica, l'americio è allo stesso livello di radioattività dell'ambiente nel quale si trovava il laboratorio prima dell'esperimento.

Uno dei primi generatori di Gas Brown realizzato nel 1993

Cos'è esattamente il gas di Brown?

È evidente che il gas di Brown non è un gas ordinario, e d'altronde non assomiglia a quelli ottenuti abitualmente con l'elettrolisi dell'acqua. In effetti, gli atomi di idrogeno e di ossigeno non prendono la loro forma mono-atomica, ma sono mantenuti in uno stato diatomico, il che conferisce al gas delle proprietà stupefacenti: esso può bruciare come del propano, dando come residuo dopo la sua combustione dell'acqua. Nelle operazioni di saldatura, la temperatura della fiamma varia secondo il materiale che brucia. Può vaporizzare del tungsteno ma non brucia la mano se la si passa attraverso. Questa è dunque una scoperta straordinaria che può avere una moltitudine di applicazioni in tutti i campi: nell'industria, nell'estrazione mineraria, nella medicina, nell'agricoltura, etc.. All'inizio delle sue ricerche, Yull Brown prova tute le possibili miscele degli isotopi di idrogeno e di ossigeno: 3 isotopi di idrogeno (1H1, 1H2, 1H3) e 6 isotopi di ossigeno (8O14, 8O15, 8O16, 8O17, 8O18, 8O19), che fa un totale di 36 tipi di acqua. Egli osserva i comportamenti dell'acqua, le sue caratteristiche fisico-chimiche e le sue capacità energetiche in ciascuna delle combinazioni di isotopi di idrogeno e di ossigeno.

Secondo Todd Knudfon, il Gas di Brown è al contempo del vuoto e dell'acqua. 1 kWh di elettricità produce 340 litri di gas; 1 litro di acqua si dilata fino a 1860 litri di gas; ugualmente si applica molto bene l'inverso. Durante la combustione, in gas implode, e questo dà 1859 unità di vuoto con un'unità di acqua per un costo minimo di circa 0,71 €. Una delle proprietà più stupefacenti del Gas di Brown, l'abbiamo visto, è che non è un gas esplosivo, ma un gas implosivo. È d'altronde su questa particolarità che la maggior parte degli scienziati inciampa, giacché un gas è prima di tutto esplosivo. Per ottenere l'implosione necessita una scintilla ad alta frequenza di 9000 volt o più. Esso d'altronde implode solo per accensione elettrica, e siccome non c'è esplosione, non vi è nessuna dispersione di calore. In più, bisogna notare che l'implosione è creatrice, mentre l'esplosione è distruttrice.

Questo è il principio creatore dell'universo. Nella natura, come ha osservato Schauberger, altro genio misconosciuto, il vortice dove si manifesta il movimento centripeto, lo stesso dell'implosione, è propizio alla vita. Il vortice è d'altronde una sorgente di energia appena intuita. A livello del magnetismo terrestre, il movimento centrifugo si fa all'equatore, e il movimento centripeto verso i poli. Il vortice magnetico che si crea favorisce in una certa misura la formazione del ghiaccio, essendo il movimento centripeto del vortice refrigerante, cosa che un esperimento molto semplice può dimostrare (tesi personale). Infine, l'altra particolarità già evocata e che è una delle più ricche di potenzialità, è la facoltà che possiede la fiamma uscita dal gas di Brown di adattarsi al materiale sul quale viene applicata, allorché tutti i gas bruciano a una temperatura costante. Essa permette così di realizzare delle saldature molto fini e anche di saldare materiali differenti tra loro. Esso può sostituire il cannello a propano o a acetilene, come pure tutti gli apparecchi elettrici del genere TIG o MIG, etc.

Le applicazioni del Gas di Brown

Il gas di Brown conosce naturalmente molte applicazioni, che non sono certamente tutte conosciute. I campi dove esso può intervenire sono:

– I trasporti terrestri, marittimi e aerei (come carburante)
– La brasatura e la saldatura
– Il taglio col cannello
– La lucidatura a fiamma
– La fabbricazione del vetro
– In gioielleria (per fabbricare le pietre preziose)
– Il riscaldamento e la cucina (come gas infiammabile)
– L'anticorrosione (il gas di Brown agisce come inibitore)
– L'estrazione di minerali
– Il trattamento dei semiconduttori e dei circuiti stampati
– Il trattamento dei rifiuti (incenerimento senza inquinamento)
– Il disinquinamento chimico o radioattivo
– Il dissalamento dell'acqua del mare a costi molto bassi
– Il miglioramento della germinazione dei grani
– La crescita delle piante coltivate e l'aumento delle qualità nutritive delle derrate per irrigazione con l'acqua trattata con il gas di Brown
– La cura della pelle o contro i reumatismi per reidratazione esterna proiettando il gas di Brown
– La costruzione di edifici dove esso permette di saldare dei materiali molto differenti come il mattone, il ferro, l'alluminio, il vetro, etc., come pure il loro trattamento per ottenere delle superfici lisce, impermeabili e di facile manutenzione
– Etc.

É sopratutto per dei lavori di saldatura che sono venduti i generatori di gas di Brown. Esso è in effetti infinitamente più performante di tutti gli altri metodi e molto meno oneroso. Esso permette d'altronde tutti i tipi di saldature, quelle che richiedono le temperature più alte, come quelle che richiedono le temperature più basse, poiché il gas si adatta alle temperature di fusione di ciascun materiale. Brown sbalordisce i suoi osservatori quando salda insieme due bande di alluminio di 20,32cm su 5,06cm, o due bande di metalli differenti come il rame e l'alluminio, o saldando una fine asticella di acciaio a un mattone da costruzione, il tutto senza decapare, o ancora, fondendo dei mattoni refrattari.

Come carburante, le possibilità del Gas di Brown potrebbero introdurre una vera rivoluzione tecnologica e energetica sul pianeta. È d'altronde strano che la Cina, che possiede questa tecnologia ed i cui bisogni energetici sono immensi, nella misura del suo sviluppo industriale e del desiderio di consumo da una parte sempre più importante della sua popolazione, non abbia ancora usato questa via. Attende forse il momento propizio? È inibita da una volontà che viene dai poteri occulti finanziari o politici? Difficile dirlo, tanto sono discreti i giornalisti su questo argomento. Yull Brown ha percorso una distanza di 1.600Km con un consumo di soli 3,48 litri di acqua. Si può facilmente immaginare quale impatto avrebbe una tale decisione: una autonomia completa per gli automobilisti, un arresto di tutti gli inquinamenti provocati dai trasporti sia terrestri che marittimi o aerei, e un cambiamento senza precedenti del paesaggio geopolitico. Ma forse questo è un sogno reso inaccessibile alla nostra generazione perché alcuni non vogliono perdere la loro fonte di profitto e gli altri le loro risorse fiscali.

Anche in medicina il gas di Brown può sconvolgere molte pratiche. Si sa già che il Gas di Brown applicato sulla pelle diminuisce nettamente i dolori, fino a sopprimerli del tutto per via di una reidratazione dei tessuti. Lo stesso succede quando è assorbito sotto forma di acqua nella quale è stato fatto passare il gas. Si sa, per esempio, che l'acqua di sorgente ha delle proprietà terapeutiche che l'acqua messa in bottiglia non possiede più, anche se mantiene le stesse proprietà fisiche e chimiche. Si sa anche che un'acqua sottomessa a radiazioni elettromagnetiche, ioniche, fotoniche, infrarosse, ultraviolette, agli ultrasuoni, dai VLF, dai ELF, etc., può acquisire differenti proprietà terapeutiche. Non vi è nulla di stupefacente che il gas di Brown e l'acqua che si riforma dopo la sua combustione abbia qualche proprietà interessante.

Il Gas di Brown permette anche la cicatrizzazione delle piaghe. Applicato alle ferite, esso uccide i microorganismi anaerobi e permette la rigenerazione cellulare.

Si è anche scoperto che il Gas di Brown può sostituire validamente l'aria, l'elio e l'idrogeno per respirare in acque profonde. Grazie a lui, la profondità di immersione può essere raddoppiata, fino a 2050 metri, e si può lavorare a capacità piena malgrado le forti pressioni.

La stessa tecnologia, quando sarà applicata in architettura, trasformerà veramente il paesaggio urbano e renderà le costruzioni più facili, così come renderà l'interno delle case più facile da mantenere.

Conclusione

Il Gas di Brown non può che espandersi, ma lo farà secondo il ritmo imposto dai finanzieri. Applicato su grande scala e troppo rapidamente, sconvolgerebbe una economia non ancora pronta ad accettare un tale cambiamento. E come per tutte le invenzioni maggiori, gli necessiterà molto tempo per imporsi. Ridurre i costi nei processi industriali è una cosa, ma sostituire un carburante di origine petrolifera è ben altra cosa. Associato a un generatore elettrico a energia libera, altra fonte di energia totalmente gratuita e che è sul punto di emergere un po' dappertutto, come i generatori a magneti permanenti, il generatore di Gas di Brown renderà le famiglie autonome in energia (illuminazione, riscaldamento, gas per cucina e tutta l'elettricità), e darà loro delle capacità di produzione artigianale che oggi non hanno. Per gli Stati, specialmente i più poveri, li renderebbe ugualmente autonomi in energia e di conseguenza indipendenti. Esso permetterebbe ai paesi che mancano d'acqua di averne a sufficienza. Permetterebbe ancora alle popolazioni di acquisire una maggiore salute. Infine, tutte le applicazioni del Gas di Brown associate, oltre che essere economiche, ridurrebbero considerevolmente l'inquinamento del pianeta. È questo il voto che possiamo formulare.

Fonte: http://digilander.libero.it/crombette/gas_di_brown.htm


http://www.free-energy-info.com/MorayKing.pdf