L’acqua terrestre che arriva dal Sole

L’acqua terrestre che arriva dal Sole
acqua terrestre
(immagine: Spitzer Space Telescope)

Uno studio su Science indica che una parte importante dell’acqua terrestre potrebbe provenire dalla la polvere della nebulosa protosolare, la nube da cui ha avuto origine la nostra stella.

La chiave per scoprire l’origine dell’acqua sul nostro pianeta si trova in un luogo forse difficile da immaginare: la lava che erutta dalle profondità del mantello terrestre. A rivelarlo è uno studio pubblicato su Science da un team di ricerca guidato dalla University of Hawaii, che ha analizzato campioni di basalto provenienti dall’Isola di Baffin, in Canada, per identificare la precisa impronta chimica delle molecole di acqua presenti alla nascita della Terra. I loro risultati sembrano indicare che una fonte ingente sia stata la polvere stellare da cui ha avuto origine il Sole.

Per identificare la provenienza delle molecole di acqua presenti su un pianeta, gli scienziati hanno a disposizione un particolare indicatore: la proporzione tra deuterio e idrogeno (o D/H ratio). Il nucleo dei normali atomi di idrogeno infatti è composto unicamente da un protone, mentre in quello del deuterio (un isotopo dell’idrogeno) è presente anche un neutrone. La proporzione tra questi due atomi all’interno delle molecole di H2O è tutto sommato facile da identificare, e rappresenta una precisa firma che può indicare agli scienziati dove, e come, hanno avuto origine.

Dopo miliardi di anni, moltissimi fenomeni hanno però modificato la proporzione tra deuterio e idrogeno nell’acqua presente sulla superficie, e non è più possibile identificarne l’origine in questo modo. Solo nelle profondità della Terra si trovano ancora minerali che mantengono inalterate le proprietà fisico chimiche presenti durante l’origine del nostro pianeta. Per fortuna, i vulcani rappresentano un’ottima fonte di materiale proveniente dalle profondità del mantello.

I ricercatori americani hanno potuto analizzare dei campioni inalterati provenienti dall’isola di Baffin, scoprendo che la proporzione tra idrogeno e deuterio al loro interno è inferiore a quella calcolata dagli studi svolti in precedenza. La loro ipotesi è che la nuova misura rappresenti la firma lasciata da materiale proveniente direttamente dalla nebulosa protosolare: il disco di polveri stellari da cui è nata la nostra stella. Particelle di polvere provenienti da quella nebulosa sarebbero state dunque inglobate nel nostro pianeta durante la sua formazione, e potrebbero spiegare la proporzione di idrogeno e deuterio emersa dai campioni.

Simone Valesini

wired.it