Lanciato il progetto Brain waves

brain waves

Il breve articolo che pubblichiamo inerisce ad un folle progetto volto a controllare i processi mentali. In primo luogo, occorre precisare che, dietro questi programmi, si nascondono delle scellerate attività che sono da tempo perpetrate, sebbene in maniera illegale e surrettizia. Va anche ricordato che questi piani per il mind control si basano per lo più sull’uso di onde elettromagnetiche, tanto invisibili quanto nocive: siamo invischiati in una ragnatela di frequenze generate da apparecchiature elettroniche, elettrodotti, antenne, impianti radar etc. Si noti nell’articolo il riferimento a situazioni che ricordano il film “Minority report”, pellicola tratta da un racconto di Philip K. Dick, nonché la venatura transumanista del progetto. Come è ovvio, attraverso la solita ipocrisia, gli sviluppi delle neuroscienze vengono decantati come un modo per combattere malattie, quali il Parkinson e l’Alzheimer. Nulla di più falso! Tuttavia, poiché gli “scienziati” neuropatici non riescono a dissimulare del tutto la loro natura criminale, il professor Blakemore in un lapsus linguae, si lascia sfuggire, nell’ultima riga della sua dichiarazione, una raggelante verità…

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La Royal Society di Londra lancia il progetto “Brain waves”. Un’imponente indagine sull’impatto della neuroricerca è stata lanciata dalla Royal Society. Il progetto “Brain waves” (onde cerebrali) eseguirà una serie di revisioni su larga scala circa i nuovi sviluppi delle neuroscienze e delle loro implicazioni.

Un gruppo di esperti, sotto la guida del professor Colin Blakemore, esaminerà le aree della ricerca che possono condurre a modi di migliorare la memoria, l’intelligenza e la salute mentale (sic). Gli scienziati considereranno inoltre le preoccupazioni circa la “militarizzazione” della neuroscienza e lo sviluppo di armi biologiche che agiscono sul cervello. Altre questioni comprendono le tecniche di sorveglianza e di predizione della criminalità che sono incentrate sul comportamento umano. Dopo la conclusione del progetto nel 2011, sarà pubblicata una serie di quattro relazioni.

Il professor Blakemore ha affermato: “La nostra sempre maggiore comprensione del cervello ed i progressi associati delle tecnologie per studiare il cervello, stanno incominciando a darci gli strumenti per migliorare il trattamento delle malattie degenerative, come il morbo di Parkinson e di Alzheimer e per la cura delle malattie mentali, inclusa la depressione e la schizofrenia. Questi progressi accresceranno anche le nostre conoscenze sul comportamento normale e sulla salute mentale degli uomini, oltre a darci la possibilità di migliorare, manipolare e degradare (!) le funzioni cerebrali.”

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