L'arma letale climatica

E POI DICONO CHE NON CI SONO PIÙ LE MEZZE STAGIONI.

Assistiamo da alcuni anni a questa parte, alle periodiche pubblicazione del rapporto sul riscaldamento climatico da istituti di ricerca scientifica sponsorizzati curiosamente da banke internazionali. Cosa prevedono? Le solite catastrofi da effetto serra: i ghiacci polari che si sciolgono, New York e Londra che finiscono sott'acqua per il sollevamento dei mari, desertificazioni che provocano il crollo dei raccolti, migrazioni di centinaia di milioni di affamati, guerre per accaparrarsi acqua e cibo sempre più scarsi… Le sole cose nuove negli ultimi rapporti sono due: l'urgenza – l'apocalisse comincerà, dice, entro un decennio – e il calcolo dell'impatto dei cataclismi sull'economia mondiale; se non si agisce subito spendendo l'1% dei prodotto lordo globale per ridurre le emissioni industriali, i cataclismi ci costeranno il 20 % del PIL del mondo, insomma una crisi economica da far impallidire quella del 1929.
Chi scrive si chiede: perché questo rapporto esce proprio adesso? E perché viene amplificato con strepitosa grancassa dai media? E perché a proporre il programma di riduzione dei gas nell'intero pianeta – che richiederebbe un grandioso sforzo coordinato di tutti i Paesi – sono gli stessi politici, Tony Blair e Obama che rappresentano proprio i poteri forti che causano tali disastri?
C'è chi risponde: hanno trovato un modo di distrarre l'opinione pubblica dai disastri bellici in Iraq e Afghanistan, e sviare il dibattito politico verso un altro allarme.
C'è chi sospetta: è un piano per far arretrare i livelli di vita dell'intera umanità, programmato a tavolino dai poteri forti finanziari mondiali.
E c'è, come il sottoscritto, chi dice di peggio: l'allarmistico rapporto serve ad addebitare il riscaldamento del pianeta alle emissioni delle industrie, per nascondere la vera causa: gli esperimenti militari di modificazione del clima.
Mi ritengo un apocalittico moderato, pertanto con tutte le carte in regola per sostenere tale tesi.
Da anni le forze armate USA effettuano esperimenti volte a provocare uragani, nebbie, precipitazioni, tempeste e siccità per uso militare.
C'è un documento sugli armamenti futuribili della US Air Force, dal titolo Air Force 2025, in cui si legge a chiare lettere: “La modificazione del clima offre nel quadro bellico un ampio ventaglio di opzioni per sconfiggere o coercire un avversario. Negli Stati Uniti, la modificazione del tempo atmosferico diverrà parte della sicurezza nazionale, con applicazioni all'interno e all'estero”.
Fantasie fantascientifiche, direte voi.
Eppure c'è una colossale e misteriosa installazione costruita il 1992 in Alaska, nella pianura di Gokona, e che i militari chiamano HAARP, sigla che sta per High-Frequency Active Auroral Research Program. Un nome – Programma aurorale di ricerca attiva sulle alte frequenze – che già solletica tutti i sospetti. Le poche foto del sito mostrano, oltre a qualche edificio, file e file di antenne che coprono ettari di terreno; nuove antenne vengono aggiunte ogni anno.
Il Laboratorio Veicoli Spaziali dell'Air Force, che gestisce L'HAARP, ammette che esso serve a provocare modificazioni controllate e locali della ionosfera. Poiché la ionosfera è l'altissimo strato atmosferico che riflette le onde radio, probabilmente lo scopo è di influire sulle telecomunicazioni militari del nemico.
Difatti nell'agosto del 2002 la Duma, ossia il parlamento russo, denunciò l'HAARP come “un esperimento su vasta scala, e al di fuori di ogni controllo internazionale, per guastare gli apparecchi di comunicazione installati su mezzi e missili spaziali: un'arma capace di provocare gravi interruzioni sulle reti elettriche, sugli apparecchi di pompaggio degli oleodotti e di provocare danni alla salute mentale di popolazioni di intere regioni”.
Già nel 1998 del resto la Commissione Esteri e Difesa dell'Unione Europea aveva chiesto che “un organismo indipendente” valutasse “l'impatto sull'ambiente e l'ecologia dello HAARP”: invano, perché fu risposto che la commissione non era competente a porre il problema.
Segreto militare.
A preoccupare i metereologi sono le altissime energie impiegate dalla strana installazione in Alaska: le sue antenne inizialmente sparavano nella ionosfera 960 mila watts; oggi, con l'aggiunta di sempre nuove antenne, superano i 3,5 mega-watts.
“È come un gigantesco forno a micro-onde che riscalda la ionosfera con un getto di micro-onde concentrato”, dice il meteorologo Nicholas Begich: “Le onde elettromagnetiche rimbalzano per riflessione verso la terra, penetrando ogni cosa vivente e non vivente”.
Questo apparato può essere la causa inconfessabile del rapidissimo riscaldamento del pianeta comunemente attribuito ai gas emessi da auto e industrie, a provocare lo scioglimento dei ghiacciai polari e persino il rallentamento della corrente del Golfo – il grande vettore termico della Terra – constatati dagli scienziati?
Sembra impossibile.
Ma allora perché, replico io e tutti i complottisti, la Phillips Geophisics Laboratory, una delle ditte private che ha costruito HAARP, tiene nella base Hanscom dell'Air Force, nel Maryland, dei corsi ai militari sul tema “Tecniche di modificazione del clima”? e perché il programma di ampliamento delle antenne in Alaska viene chiamato nei documenti militari USA “Owning the Weather”, ossia “Possedere (o dominare) il tempo atmosferico”?
Un complottista scientifico è il professor Craig Rodger, del dipartimento di fisica dell'università di Otago in Nuova Zelanda.
Siccome la Cina progetta, in caso di guerra, di esplodere bombe atomiche in orbita allo scopo di disturbare i satelliti-spia, di comunicazione e posizionamento (GPS) che fra l'altro teleguidano i missili e le bombe finte intelligenti americane, gli USA hanno approntato la contromisura: che sarebbe appunto HAARP.
“Un'esplosione nucleare ad alta quota”, spiega Rodger, “genererebbe particelle cariche che resterebbero intrappolate nell'alta atmosfera a lungo. Questo ambiente altamente ionizzato accecherebbe i satelliti-spia e i vettori spaziali orbitanti a bassa quota”.
Per contrastare tale minaccia gli USA, con HAARP, hanno avviato un programma che si chiama Radiation Belt Remediation, ossia più o meno Riparazione della cintura di radiazione.
Secondo il fisico neozelandese, la riparazione consisterebbe nello sparare onde radio a bassissima frequenza, che avrebbero il potere di soffiar via le particelle radioattive provocate dall'esplosione nucleare.
Ma questo soffio di onde avrebbe anche un altro effetto: quello di trasformare la ionosfera, da specchio che riflette le normali onde dei programmi radiofonici e di telecomunicazione rendendone possibile l'ascolto in tutto il pianeta, in una spugna che assorbe le onde radio.
Niente più comunicazioni: aerei e navi resterebbero senza guida da terra, i GPS non funzionerebbero più, e così via.
La trasformazione della ionosfera avrebbe anche effetti possibili sul clima.
I fisici di Otago li stanno studiando insieme all'Istituto Meteorologico Finlandese e all'Osservatorio Antartico Britannico: hanno promesso una prossima pubblicazione sulla rivista scientifica Annales Geophysicae.
Non si sa, ma si sospetta, che tutto questo abbia relazione con le scie chimiche che dal 2001 vengono sparse sui cieli dei Paesi della NATO.
In ore antelucane, misteriosi aerei silenziosi passano e ripassano nel cielo a media quota, lasciandosi dietro scie che si sfaldano in nubi; a volte formano vere e proprie reti di scie bianche. Accade ogni santo giorno sui nostri cieli e sindaci, prefetti, politicanti stanno a guardare.
Centinaia di ricercatori autonomi hanno raccolto e fatto esaminare le polveri di cui consisterebbero queste scie: conterrebbero per lo più alluminio e bario, probabilmente materiali intesi a riflettere le onde-radio.
Ma sono pericolose per la salute?
Hanno effetti collaterali sulla pioggia e sul clima?
Numerose interrogazioni parlamentari in proposito non hanno ricevuto risposta.
Io sono convinto che le scie chimiche rappresentano quella guerra a colpi di narco-ipnosi con cui i poteri occulti ci tengono tranquilli e passivi. Ma niente paura, chi scrive si considera un complottista sì, ma moderato.

http://ilgrandeignoto.blogspot.com/2009/10/larma-letale-climatica.html