Le interviste del Camelot Project: Dan Sherman – Way Above Black

Kerry Cassidy
Kerry Cassidy

Portland, Oregon, giugno 2007
K: Kerry Cassidy
D: Dan Sherman

K: Sono Kerry Cassidy del Project Camelot e siamo qua ad introdurre Dan Sherman. E’ un ragazzo molto, molto affascinante e siamo molto interessati ed eccitati per la possibilità che abbiamo di intervistarlo oggi.

E’ difficile trovarlo, non sta facendo interviste ultimamente e penso che voglia mantenere una certa riservatezza. Non so se sia intenzionale o solo il modo in cui vanno le cose.

Dan, potresti dirci rapidamente chi sei e quale grandiosa storia hai da raccontare.

D: Certo. Sono entrato nell’esercito, a 18 anni, appena uscito da scuola. Ero in un certo lavoro, agente per la sicurezza e ad un certo punto sono stato spostato ad un altro lavoro, come specialista elettronico per l’intelligece.

Questo lavoro mi permetteva l’accesso ad alto livello di classificazione e così ho avuto il lasciapassare top secret e SCI. Questo mi ha portato in un mondo dove…, per ricordare, i militari avevano per me un piano, come poi mi è stato rivelato, ma a questo punto non sapevo cosa stava accadendo.

Evidentemente, dopo essere entrato nel reparto dell’intelligence, entrai in una scuola per essere addestrato. Sono stato chiamato in un ufficio, l’ufficio del Capitano; era a capo della scuola, credo lo fosse. Entrai nel suo ufficio e mi rivelò una storia incredibile.
Evidentemente io, alla nascita o ancora nell’utero, sono stato modificato geneticamente per avere una particolare abilità e questa abilità veniva chiamata “comunicazione intuitiva”. Come accadde, qua è dove le persone alzano gli occhi, come ho fatto io al momento, ero come, “Non posso credere che stia accadendo a me.”

Mi disse che mia madre venne addotta quando era incinta di me. Il feto, cioè io, venne modificato geneticamente. Disse che tutti abbiamo questa particolare abilità per cui sono stato modificato, ma la mia venne portata ad un livello più alto.

Ero nella scuola, non solo per imaparare una particolare procedura per il mio lavoro, il mio lavoro regolare, tecnico per l’intelligence, ma ero lì anche per andare ad un’altra scuola, che serviva a sviluppare questa abilità che avevo. Avevo l’abilità, ma non potevo controllarla e non sapevo di averla finchè non mi è stata rivelata in modo da poterla praticare, per dire.

Quindi mi disse dove andare e tutta la logistica inerente e iniziai ad andare a scuola, per imparare a praticare questa abilità. Lo facevo di notte, di gioro andavo alla scuola per il lavoro che stavo facendo, intelligence elettronica.

K: Quanti anni avevi a quel tempo?

D: Qua devo speicificare, perchè una delle cose che non ho potuto rivelare nel libro ha a che fare con i luoghi, perchè è così che nascondono questo tipo di cose.
Vieni assegnato ad un compito “black”, che viene classificato legittimamente per una ragione, per la sicurezza nazionale, ecc.. Lo fanno perchè possono tenere i progetti grigi connessi ai progetti oscuri, così hanno una ragione per alzare la sicurezza in quella locazione.

Dan Sherman
Dan Sherman

Assegnano le persone che fanno parte dei progetti grigi a questi progetti oscuri. Esiste una ragione per portarli in questo luogo e una ragione per chè si debbano trovare lì e tutto è relativo al progetto oscuro e al finanziamento dello stesso, ecc..

La mia difficoltà nello scrivere il libro è che non voglio rivelare i punti legati alla sicurezza nazionale, perchè sono legittimi. Non voglio creare problemi al mio paese per quello che dico.

Allo stesso modo però, voglio rivelare i progetti grigi, che non hanno nulla a che fare con la sicurezza nazionale e sono connessi al potere del governo.

Devo stare molto attento come sullo svolgimento dei progetti grigi; come si relazionano ai progetti oscuri in cui ho lavorato. Uno dei punti è il luogo in cui stavo in un particolare momento e ad una particolare età. Non voglio correlare queste cose.

K: Ok.

D: Non voglio essere evasivo. Si tratta di una semplice questione: “In che anno lo stavi facendo?”
Chiunque può leggere il mio passato militare e vedere quando sono stato alla NSA. Possono vedere il tracciato, per dire. Posso elencare tutte le basi in cui sono stato; quando inizio a parlare dei progetti oscuri relativi ai progetti grigi, non posso farlo dicendo allo stesso tempo la base in cui sono stato.

K: Ok. Perchè non elenchiamo le basi in cui sei stato? Così non ti devi riferire ad una particolare base.

D: Certo. Sono stato alla Osan Air Base in Korea; ci sono stato due volte.
Sono stato alla Offut Air Force Base in Nebraska, il quartier generale SAC. Non so se si chiama ancora SAC, Strategic Air Command.
San Vito Dei Normanni, veramente chiamata “San Vito”, in Italia, nel sud dell’Italia e sono stato alla Buckley Internationale Guard Base, sono rimasto lì a Denver, Colorado.

K: Hai menzionato la Germania?

D: No, non sono rimasto in Germania.

K: Non lo sei.

D: No. Ho fatto servizio temporaneo lì. Sono andato ad una scuola, ma non mi sono fermato.

K: Ok.

D: Sono rimasto in Olanda e ti ringrazio di avermi riportato nella zona Europea. Sono rimasto in Olanda per un paio di anni. E’ stata la mia base favorita; l’ho amata.

K: Possiamo chiederti quanti anni hai passato nell’esercito?

D: Si. Ci sono stato per dodici anni. Ci sono andato nel 1982 quando avevo 18 anni e ne sono uscito nel 1995. Ci sono rimasto dodici anni.

K: Dimmi come vuoi che la metta..come comunicatore alieno, comunicatore ET?

D: Lo definiscono, “comunicazione intuitiva”.

K: Sei empatico?

D: No. Non penso di esserlo in senso stretto; comunque, posso veramente, veramente sentire le emozioni della gente, probabilmente più di una persona media, ma non mi spingo a definirmi empatico, perchè non è come un sovrapotere.Sono giusto sensibili alle sensazioni ed emozioni altrui.

Tornando a questa abilità…questa è veramente concreta. E’ come il modo in cui parliamo ora; tu dici qualcosa e questo messaggio è molto tangibile. Se ho bisogno di renderlo chiaro o di chiederti di farlo, posso chiedertelo, ma è una comunicazione molto concreta come quando parliamo, così funziona la comunicazione intuitiva.

Senti parlare di queste persone che hanno l’abilità della, come si chiama, visione remota, ricevoto le sensazioni e le immagini. Non è proprio conreta; non è come guardare una immagine. Bisogna interpretare, ma questa non è così. La comunicazione intuitiva è estremamente concreta. Le informazioni sono lì.

K: Ok, questo è bene sentirlo. Quindi dici che senti voci nella testa?

D: No. No. Non è una voce.

K: Ok, vedi figure?

D: Non è vocale e non basata su immagini come se spedissi, ecco una buona analogia, quando spedisci a qualcuno una immagine jpeg tramite e-mail; la stessa e-mail, la trasmissione dell’informazione, è composta di bit, parlando in gergo tecnico.

Dall’altra parte, il computer compila l’informazione, questa informazione elettronica e quindi te la mostra.
Quando pensiamo all’e-mail, pensiamo di avere una figura. Veramente, abbiamo dei bits e il computer li rende in forma di immagine.

Ecco come funziona la comunicazione intuitiva. Il medium di per sè, non è visuale, ma quando mi arriva e il mio cervello elabora l’informazione, la trasforma in figura per me, così posso capirla o la mia mente può convogliarla, perchè dovevo passare tutte queste informazioni tramite computer in un certo posto…Non ho idea di dove finissero.

Quando avevo una comunciazione, dovevo inviarla. Molte di queste venivano elaborate come immagini nella mia testa; a volte era solo linguaggio, in inglese, altre volte divenivano odori. Posso sentire gli odori.

K: Ricevevi informazioni intere, non solo pezzi?

D: No, comunicazione completa. Posso sentire cose attorno alla comunicazione, ma era diretta, diviene difficile metterla in termini, ma tu sai che trovandoci qua in questa stanza, quando ti parlo e ti guardo, posso sapere che c’è un quadro lì e uno la, quindi capisco che la roba è lì.

Ma la comunicazione cattura la mia attenzione e così era per quella intuitiva, posso sentire emozioni dal mio conttto e posso percepire le zone periferiche, non proprio come posso fare qua, però…

K: Sei andato ad un appuntamento con quest’uomo e lui ti ha detto di tua madre e per cosa venivi addestrato. Corretto?

D: Si. Per cosa sarei stato addestrato. Si, mi disse di mia madre che è stata addotta e mi disse qualcosa del progetto. Non penso sapesse molto del progetto, penso che stesse facendo il suo lavoro, ovvero fare da contatto per me, per dire.

K: Come ti sei sentito quando hai saputo queste cose?

D: Ora è divertente parlarne, perchè al tempo ero una persona diversa. Ovviamente, ero molto giovane e quando sei giovane, accetti le cose diversamente da quando sei più vecchio e con più esperienza.

Guardando indietro, se mi avessero detto questo oggi, non sarei stato così ingenuo da accettare; perchè oggi, ho più di quarant’anni e non accetti le cose come quando sei giovane e non hai inibizioni. Sei come, “Si, ok, facciamolo!”.

C’era una sorta di scetticismo, perchè sapevo che nei militari spesso vieni preso in giro…sai, iniziazioni e cose del genere. Sapevo che stavo entrando in una scuola e pensavo si trattasse di uno scherzo e qualcuno sarebbe saltato fuori per dire, “Ha-ha, credi in queste storie di alieni!” Chiaramente, questo non è successo.

Per la maggior parte, ero un militare. Ho detto, “Ok, questa è una missione e devo accettarla come altra realtà della mia vita, devo andare avanti e fare quello che mi è stato detto.” Però fu sconvolgente.

K: Fu sconvolgente.

D: Molto.

K: Ok, perchè mi stavo chiedendo, hai avuto esperienze da giovane che possano averti preparato per questo momento, per fartelo accettare più rapidamente, più facilmente? Sei stato quasi creato per fare una certa missione. Quindi era nella tua programmazione, per usare questo termine, per essere preparato a queste informazioni. Hai memorie conscie della tua esperienza con gli ET?

D: Ho fatto questo solo dopo averci pensato. Chiaramente, non mi è successo nel momento in cui mi è stato detto.
Per chiarire meglio, mia madre rimase incinta in modo normale, la creazione in sè è stata normale, ma è stata una delle mie domande. “Sono umano? Sono umano al 100%?”.

Lui ha risposto, “Si, sei al 100% umano. Semplicemente il tuo corredo genetico è stato leggermente modificato per potenziare questa abilità.”

K: Hai un passato Celtico, come molte persone di questa natura o….sai cosa sto dicendo?

D: Intendi la mia genealogia?

K: Si.

D: Veniamo dall’Europa, nord Europa, Inghilterra e Francia e ho qualcosa di Cherokee in me.

K: Ti stavo per chiedere se hai qualcosa di Indiano. Ok, puoi andare. Hai mai parlato a tua madre di questo?

D: Si. Si, ne ho parlato a mia madre. Non ne ho parlato con lei per circa 4 anni dopo l’uscita del libro, perchè sentivo che sollevando la questione, non avrei aggiunto nulla allo scenario e avrebbe potuto, in base alla sua reazione, rovinare la nostra relazione.

Così, ho considerato i vantaggi e le conseguenze del parlare di questo. Se avesse ricordato qualcosa e se avesse supportato il mio parlare, la mia storia, allora non avrebbe aggiunto nulla alla storia, perchè la storia è quella che è. La mia esperienza è questa e nulla si può eliminare, perchè è avvenuta.

Però le sue parole potrebbero essere servite per aggiungere qualcosina alla mia esperienza. Se però non avesse ricordato nulla e non l’avesse accettato, perchè è qualcosa di difficile da capire e credere per molte persone, non avrei voluto rischiare la nostra relazione a causa della mia esperienza.

E’ stata una decisione difficile, ma alla fine un giorno le ho detto di aver scritto un libro e lei è rimasta come, “Cosa?”.
Ora mia madre non è esattamente una viaggiatrice del mondo, vive nel suo piccolo mondo ed è tutto. Quindi non mi preoccupavo che potesse capitare sul libro da qualche parte.

Quindi le ho parlato e lei disse che non aveva memorie di abductions o altro, ma alcune esperienze uniche. Lei vide davvero un UFO una volta. Lo ricordo perchè stava urlando e si agitava nella stanza da letto e mi avvicinai e lei lo vide fuori dalla finestra, questo lo ricordo.

Ha avuto alcune esperienze uniche, ma le accettò pienamente; lei disse che conosce la persona che sono e che non avrei detto cose come queste se non fossero accadute davvero. Ha accettato bene la cosa, ma non ha ricordi, quindi non ci sono correlazioni, per dire.

K: Ok. Quindi ti è stato detto di essere stato preso e che ti è stato dato un lasciapassare per partecipare a questo programma, giusto?

D: Il lasciapassare era lo stesso, perchè in questa particolare base, dove andavo a scuola non c’era copertura di tipo black, per dire. Ti facevano firmare sempre questi fogli perchè non ne parlassi e il resto.

Come nei progetti grigi in cui ho lavorato, non esistono documenti, non ci sono prove che qualcuno possa portare fuori dalla struttura, che dimostrino che stai partecipando ai progetti grigi.

K: Così, questo è fatto a proposito dai militari, se non esistono tracce documentate. Questo è quello che vogliono.

D: Si, ecco come nascondono così bene. Perchè quando lavori su, nei primi anni ’80, ho lavorato sul F-117 Stealth a Dreamland, per dire, nel Nevada.
Sai, puoi dormire in camera e fare una foto di qualcosa; è fattibile. Quindi ci sono prove che puoi recuperare. Ora probabilmente non vuoi farlo, per i problemi che potresti avere, ma c’è qualcosa che puoi prendere fuori per provare su cosa hai lavorato.

Con i progetti grigi, almeno al livello in cui ho lavorato, non esiste modo di portare fuori delle prove.
Voglio dire, posso guardare ovunque e non c’è modo di portare fuori delle prove dalla struttura ed ecco come si predispongono. Vogliono avere la possibilità di negare tutto e di non avere carte in giro per dire loro, un minuto, guarda questo, qualsiasi cosa sia.

K: Ricordo la descrizione, sei entrato in questo, un lavoro compartimentalizzato in modo che tu stavi da una parte e un’altra persona, al monitor, nell’altra zona e tu non avevi permesso di parlare con nessuno. Puoi descrivere questo scenario?

D: Certo. Questo si faceva in una base operativa, non un una struttura di addestramento. Stavo svolgendo il mio lavoro reale, intelligence elettronica. Avevamo un C-van; veniva chiamato C-van, come un vagone, ma senza ruote.

Entravi e c’erano due stazioni di lavoro nel van. Ho lavorato in una stazione e il mio partner nell’altra. Non potevamo trovarci separatamente nel vagone, dovevamo trovarci allo stesso tempo, per …, dovevamo esserci contemporaneamente. Lui non aveva idea di quello che facevo per il progetto grigio.

K: Quindi, non faceva parte del progetto grigio, per quanto ne sai?

D: No. Non per quanto ne sappia, ma avevo la sensazione di essere probabilmente l’unico a farne parte.

K: Nel senso, sei uno psichico.

D: Si…direi che puoi definirmi uno psichico molto, molto specializzato. (ride)

K: Ok. Hai le stesse abilità, che avevi con gli alieni con cui comunicavi, anche con gli umani?

D: Questa è una domanda che mi sono fatto spesso e ci ho sempre pensato, perchè…penso sia possibile, se un’altra persona avesse lo stesso tipo di abilità ampliata, chi lo sa? Se fossi rimasto più a lungo, forse sarei arrivato a questo livello dell’addestramento, perchè in ogni punto del mio lavoro nel progetto grigio, si trattava sempre di addestramento, questo è tutto quello che ho fatto, addestrarmi.

Quello che mi dissero fu, che venivo addestrato per un evento che potrebbe accadere in futuro e dovevo essere in grado di operare senza riserve ed errori.
Le comunicazioni che ricevevo costantemente e che dovevo trasmettere col computer, erano tutti test. Praticamente, era solo addestramento, sempre maggior addestramento.

Ora l’addestramento iniziale a scuola, servì per stimolare l’abilità, ma quando divenni operativo in altre basi, due altre basi in cui ho fatto questo, anche qua era addestramento.

K: A questo punto però era più realistico? Per metterla in questi termini. Perchè a questo punto, eri in comunicazione con un alieno, mentre nell’addestramento iniziale, che puoi descrivere, avevi una linea, che dovevi muovere con la mente.

D: La tecnologia ovviamente deriva delle specie ET con cui ero in contatto. Alla scuola, non comunicavo con un ET. Era come una macchina da biofeedback, ma su un livello totalmente diverso, perchè non ero connesso alla macchina. E’ iniziato con queste scatole sullo schermo di un computer e ogni scatola aveva una linea da oscilloscopio e mi venne detto di concentrarmi su un tono suonato nel mio orecchio con le cuffie e le istruzioni erano di immergermi nel riprodurre costantemente il suono con la mente.

Questa è una cosa difficile da fare, ripetere mentalmente il suono. La riproduzione è mentale e non vocale, ma dicevano di concentrarmi e di farlo mentalmente.

Quindi io ripetevo mentalmente questo tono che mi suonavano nelle cuffie e ad un certo punto ho iniziato a sentire la linea che guardavo e questo la collegava in qualche modo alla mia mente, così ero in grado di muoverla, ma è servito del tempo.

Sono serviti diversi giorni…è stata una tortura, tre o quattro ore seduto a ripetere mentalmente qualcosa per dei giorni, senza avere idea di cosa potesse accadere.

Pensavo che qualcuno potesse saltare fuori da un buco e dire, “Non posso credere che tu stia mentalmente ripetendo questo tono per tre giorni!”.

Comunque, l’ho fatto e come ho scritto nel libro, è come un senso di scatto. Non era uno scatto udibile, ma come contrastare una forza e all’improvviso la forza ti lascia passare e puoi spingerla e muovere la mano sempre più rapidamente, perchè la forza è calata o sparita.

Ecco come lo sentivo, come una resistenza che di colpo spariva.

K: Questa abilità è cresciuta? Una volta passato lo scatto, era lì o c’è stato un avanzamento?

D: Oh, si, c’è stato un avanzamento. Fu molto, molto strano, perchè una volta che la mia mente imparò a opporsi a questa resistenza…fu strano perchè la mia mente automaticamente sapeva cosa fare e così avanzava senza che dovessi fare qualcosa.

Chiaramente, venivo migliorato dagli esercizi che mi davano, ma sentivo di avere questo apprendimento esponenziale nel cervello. E’ stata un’esperienza incredibile, dal punto di vista mentale.

K: Condurre il tuo addestramento regolare, ti ha dato una storia di copertura o una ragione per essere ovunque stavi. Come gli strati della cipolla. Nel senso, se ricordo, dovevi fare un lavoro e chiunque attorno a te avrebbe pensato che era la tua occupazione, eri equipaggiato per questo, mentre in realtà facevi l’altro lavoro.

D: Si, ma dovevo fare anche quel lavoro ed era importante.

K: Quindi facevi sempre due lavori?

D: Si, nelle basi in cui ero, le due basi, l’aspetto di agente segreto della mia vita e l’aspetto regolare di Joe della mia vita.
Quindi mi davano queste istruzioni elaborate su come doveva avvenire il contatto. Quando dici contatto in questo contesto, puoi parlare di molte cose (ride), quindi usiamo la giusta terminologia.

K: Assolutamente.

D: Questo era il mio contatto umano nel progetto grigio.

K: Quindi vai in questa base e siedi al computer e accade che comunichi o ti apri mentalmente per comunicare con un ET? Non sappiamo di che ET si tratti…sapevi se fosse sulla Terra al tempo?

D: No.

K: Poteva essere ovunque?

D: Non sapevo di alcuna locazione.

K: Ok. Quindi la creatura ti dettava, corretto?

D: Si, nei nostri termini, si.

K: Sapevano di avere un canale di comunicazione attraverso te per arrivare ai militari, giusto?

D: Si. Sono convinto che ci fosse un loop da qualche parte, il fatto che scrivessi al computer in modo che qualcuno da qualche parte potesse leggere, era come se dovessero controllare l’accuratezza dell’informazione, perchè era quello che essenzialmente facevo, provare le mie capacità per vedere se eseguivo correttamente la ricezione dei messaggi che mi venivano mandati.

K: Alla fine hai compreso che questi messaggi fossero inerenti alle abductions che avvenivano?

D: Mi è sembrato che fossero informazioni potenzialmente relativa alle abductions e questo è il problema di tale esperienza. Molte cose non hanno senso. Perchè dovevano convogliare queste informazioni attraverso di me?

Può essere per qualche tipo di evento futuro, per il quale avrebbero dovuto usarmi per trasferire questa informazione, sulle abduction, non ne ho idea.
Ho iniziato a ricevere informazioni, come hai detto, che mi hanno portato a pensare che si trattasse di abductions, perchè c’erano campi, per dare una forma, c’erano campi.

Oppure pezzi di informazione, ne ricordo uno; livelli di dolore residuo e latitudini e longitudini….quindi pensai che si trattasse di scenari di abduction o informazioni inerenti, per i diversi pezzi di informazioni che venivano comunicati.

Verso la fine ho pensato, “Questo sta andando oltre a quello che avrei voluto.”

Quando ho avuto l’informazione sui livelli di dolore residui, questo mi colpì moltissimo – come, “Delle persone soffrono per questo?”
Hanno uno spettro diverso per i livelli di dolore residuo. I valori andavano da poche cifre fino a cifre molto alte, come da 100 a 2-3 e quindi pensavo, ad un certo livello qualcuno si fa male. All’altro estremo non si fa male, ma rimane un livello di dolore residuo di 2 e a livello 100, qualcuno fa una brutta fine.

K: Questo sembra qualcosa che stesse accadendo sul pianeta, così i militari potevano controllare se fosse accurato o meno.

D: Si.

K: Se fosse qualcosa al di fuori del pianeta, non sarebbe stato necessario, teoricamente, doverlo controllare. Quindi dovrebbe trattarsi del pianeta.

D: Non necessariamente, perchè se hanno un loop di ritorno agli ET con cui ero in contatto e gli ET dicevano loro quale fosse l’informazione corretta, allora questo chiuderebbe il ciclo riguardo a dove avvenisse.

K: Ok, quindi poteva esserci un altro comunicatore nel ciclo. Perchè assumo ad un certo livello, che non avrebbero avuto necessità di te, se avessero potuto comunicare in modo diretto come facciamo ora.

D: Esatto. Non penso fosse l’unico modo per comunicare con loro.
Questo è quello che mi è stato detto nell’incontro, il primo incontro, l’intero proposito del progetto, Project Preserve Destiny, addestrate questi individui per comunicare intuitivamente; per un certo evento futuro, sarebbe stato l’unico modo per comunicare, a causa delle comunicazioni elettromagnetiche che sarebbero andate distrutte su scala mondiale.

L’unico modo col quale i leaders del mondo e i militari e tutte queste persone in carica nel mondo, per dire, di tutti questi paesi e diversi livelli del governo, l’unico modo in cui avrebbero potuto comunicare, sarebbe stato tramite una rete di comunicatori intuitivi.

K: Ancora, dobbiamo saltare un pò avanti, perchè non possiamo stare qua a leggere il tuo libro dall’inizio alla fine, cosa che incoraggio tutti a fare. E’ notevole il fatto che non hai elaborato o adornato e non sei uscito dal tracciato. Hai raccontato la storia in modo molto diretto.

D: Se avessi voluto creare una storia, sarebbe stata molto più elaborata di questa, ma ho voluto raccontare cosa mi è accaduto e lasciare ad ognuno la propria conclusione, perchè se avessi fatto congetture, allora avrei perso credibilità.

K: Intendi, come testimone?

D: Si, devo attenermi strettamente ai fatti.

K: Hai sviluppato una relazione, non necessariamente col primo ET con cui comunicavi, ma col secondo. Corretto?

D: Quando dici relazione, questo è un termine impreciso! (ride)
Non discutevamo fuori luogo, ma ad un certo punto, ho raggiunto un certo livello di comunicazione e questa è una delle cose più difficoltose che ho dovuto mettere nel libro, perchè è difficile descrivere i punti della comunicazione stessa, altro livello di comunicazione.

Basta dire che ad un certo punto ho scoperto un altro livello. Mi è sembrato che dopo la sua reazione, del mio contatto ET, dopo la sua reazione, mi è sembrato che questo non fosse un livello monitorato. Non importa se fosse monitorato. Mi sentivo più a mio agio parlando fuori linea, per dire, comunicando altro che le istruzioni ufficiali.

E’ stato interessante il modo in cui sono avvenute queste comunicazioni, perchè sono avvenute istantaneamente. Comunque, la mia conversione di questa conversazione doveva avvenire in tempo reale; significa, nel mondo umano, che dobbiamo iniziare a fare qualcosa e quindi finire ed esiste un tempo nel mezzo.

Quindi ricevevo la comunicazione e iniziavo a scrivere e poi lui apriva la linea, finchè non finivo, così se mi serviva una chiarificazione, potevo richiederla.
Ora è divertente, perchè al tempo non avrei mai pensato che ne avrei parlato con qualcuno. Ho sempre pensato che sarebbe stato classificato e che non ne avrei mai parlato. Ora dandogli il soprannome di Spock e Bones, non è probabilmente la cosa migliore per la mia credibilità, perchè sembra che voglia renderlo divertente.

K: Questo è molto poetico. Mettiamola in questo modo.

D: Grazie per averlo chiarito, ma il primo venne chiamato Spock, per la natura logica delle comunicazioni. Le loro emozioni erano basate molto sulla logica, ma anche loro hanno emozioni, però erano più logiche delle nostre conversazioni, quindi gli ho dato il soprannome di Spock nella mia mente, ecco come mi riferivo a lui.

Il secondo contatto, nella seconda base, avevo un contatto ET diverso, quindi sono finito nel tema “Star Trek” e l’ho soprannominato Bones, ma senza ragioni particolari.

K: Potevi vedere queste creature nella tua mente, mentre comunicavi?

D: No. Ho creduto ad un certo punto, ho inviato il mio desiderio di avere una visuale, ma non ho ricevuto nulla. Ho avuto stimoli visuali, ma nulla di particolare. Poteva essere….ancora, questa è una delle cose che avrebbero potuto portarmi a disegnare qualcosa nel libro….ma..

K: Ok, quindi “Bones”, il secondo, entra in scena e stai comunicando con lui in questo modo normale rispetto al solito. A quale punto del rapporto hai raggiunto questa fase? Puoi descrivere la transizione?

D: Da come ricordo, penso sia iniziata con Spock, verso la fine del nostro tempo assieme.

K: Quindi con Spock, sei finito in questo?

D: Si, penso sia stato quando ho iniziato. Non sono sicuro al 100%, ma penso fosse verso la fine del nostro contatto. La maggior parte della comunicazione è avvenuta con Bones, perchè mi sentivo meglio con lui. Ad un certo punto il contatto disse che erano molto sorpresi del fatto che riuscissi a farlo, perchè non era un livello di comunicazione tipico dei comunicatori intuitivi.

K: Quindi cosa accadde? Puoi dirci qualcosa del tuo dialogo con loro? Queste comunicazioni avvenivano fuori dal tuo orario di lavoro?

D: No. Mai.

K: Assolutamente mai?

D: Ci ho provato, ad un certo punto ma nulla.., lasciami tornare indietro un attimo. Ho iniziato a ricevere una volta, nella stanza e gli ho detto che non ero al lavoro, così ha chiuso. Penso fosse stato un errore. Non ha realizzato che non ero al lavoro. Ovviamente, hanno la mia scheda perchè iniziassero a comunicare quando mi trovavo al lavoro.

K: Ok, ma in quella che chiami comunicazione informale, non comunicavi questo dialogo ai tuoi superiori, giusto?

D: No.

K: Non scrivevi nella macchina?

D: No. Se ponevo una domanda, non riportavo la risposta, per dire, ma conversando, avevo difficilmente una risposta..

K: Ok. Avevi una sorta di relazione con Bones, in cui eri capace di fargli domande e lui rispondeva ogni tanto.

D: Certo.

K: Ricordi alcuni punti dei tuoi dialoghi?

D: Certo. Mi sono rimaste molte impressioni in merito alle discussioni che ho avuto con loro. Sono sempre stato interessato nel tempo e nei viaggi nel tempo. Ho cercato di capire come viaggiano e come sia legato al nostro tempo.

Ho avuto l’impressione che loro usino il tempo per viaggiare, ma non nel senso che pensiamo, per cui vanno avanti e indietro nel tempo. Ho fatto loro delle domande. Ho detto, “Possiamo andare avanti e indietro nel tempo?” L’impressione che ho avuto è che non puoi farlo, perchè il tempo è relativo.

Se vai indietro di dieci minuti da ora, ora è relativo. E’ un punto temporale relativo, non solido. Non puoi tornare indietro da qualcosa che è relativo al resto.
Quello che disse, è che possono andare attorno al tempo. Ora non ho davvero compreso, ma ha detto che lo fai usando l’energia elettromagnetica. Puoi andare attorno al tempo.

Se leggi la teoria di Einstein, per cui la luce può curvarsi mentre viaggia. Si curva per la forza gravitazionale dei pianeti. Penso che usino questa energia gravitazionale, per andare attorno al tempo.

Non penso che possano tornare indietro di una mezz’ora da ora e sentire questo periodo di tempo. Però usano il tempo come modo per viaggiare, perchè coprono enormi distanze, ha detto.

K: In altre parole non ha, ..Dan Burisch ha parlato della sua relazione con un J-Rod. Non so se ne sai qualcosa..

D: No.

K: …la sua relazione con un J-Rod chiamato Chi’el’ah e ha detto che Chi’el’ah era un viaggiatore temporale ET che è tornato attorno al tempo di Roswell e che avevano una missione. Ti è stato detto da Bones che veniva dal futuro?

D: No. L’impressione che ho avuto è che non possano farlo. Non possono andare avanti e indietro nel tempo. Chiaramente, questa è stata la mia impressione, ma non qualcosa su cui mi ha fornito calcoli e prove, che possa accadere questo e quello no, ma come mi ha detto, usano il tempo per viaggiare. Vanno attorno al tempo, ma non attraverso. Non vanno avanti e indietro. Usano il tempo per viaggiare, vanno attorno ad esso.

K: Forse andare attorno…

D: E’ molto difficile…

K:…forse lo curvano?

D: Si, questa è l’impressione che ho avuto, che curvino il tempo.

K: Loro curvano il tempo.

D: Non so quale sia l’applicazione pratica, sfortunatamente.

K: Si, ovviamente non siamo fisici.

D: (ride) Si, esatto.

K: Se curvi il tempo, se curvo qualcosa e ho una linea e qua ho il 2012 e il 1920 qua, se curvo e unisco, vado dal 2012 al 1920 o viceversa. Nel senso che viaggio attraverso il tempo.

D: Si.

K: Però lo curvo.

D: Si.

K: Quindi capsico che..

D: Sono cose molto specifiche quelle di cui parlava, in merito alle loro abilità. Forse altre specie ET hanno abilità diverse, non so. Lui ha detto che lo usano per viaggiare.

K:Ok…cosa sai dei mezzi? Ti hanno detto qualcosa dei loro mezzi, il tipo di propulsione o altro?

D: No. No, solo energia elettromagnetica e tempo, ecco cosa mi ha detto. Gli ho chiesto di Dio e dell’aspetto religioso. Ha detto che siamo stati creati. Ha detto noi. In senso generico, tutti noi, nel contesto di tutti noi.

Ha detto che siamo stati creati, siamo della stessa creazione. Ha detto che ci sono due creazioni. Una è la creazione intelligente e una è non intelligente. Noi, loro e noi, siamo parte della stessa creazione intelligente.

Ora non ha detto, non ha specificato religioni o altro. Ha detto che siamo parte della stessa creazione. Siamo stati tutti creati, cosa che penso sia molto interessante dall’aspetto ET, perchè non penseresti che un ET ammetterebbe….per il loro alto livello di intelligenza. Molte persone pensano che loro abbiano creato noi.

K: Quindi quelli che ti hanno parlato, questo particolare gruppo non è responsabile della nostra creazione.

D: No, non ha detto questo, ma ha detto che siamo parte della stessa creazione, che mi porta a credere che non ci abbiano creato loro, ma che siamo stati tutti creati.

K: Gli hai chiesto di Gesù?

D: L’ho fatto.

K: Molte persone dicono che Gesù era un ET o parzialmente ET.

D: Si, non ho avuto informazioni relative a Gesù o ad una religione o altro.

K: Ok, sai qualcosa della specie di ET di cui faceva parte?

D: No.

K: In altre parole, i tuoi superioro ti hanno detto che parlavi con un Grigio?

D: No.

K: Poteva essere un Nordico.

D: (ride) Si, sai, non sapevo nulla delle diverse specie e non ne ho idea. Avevano dei soprannomi per i Grigi. Viene chiamato il Project Gray quello su cui abbiamo lavorato. Lo hanno chiamato anche missioni “slant” e non so esattamente cosa o come questo si colleghi, ma si riferivano a le “missioni”. Se sei su una missione grigia, si dice missione slant, quindi non so come questo si colleghi alle specie. Non mi veniva detto nulla in merito alle diverse razze.

K: Quanto è durata la tua comunicazione con Bones, quelle informali, per quanto tempo?

D: Per la maggioranza del tempo in cui abbiamo comunicato, quindi almeno 10 mesi.

K: Ok, quindi in 10 mesi dovresti aver fatto molte domande?

D: Si, ci ho provato. Spesso avvenivano le comunicazioni e col tempo diventavo più bravo e Bones lo capiva, quindi non restava a lungo per le chiarificazioni. Dovevo essere molto rapido con le domande, se ne avevo.

E’ come avere relazioni con tuo nonno nel corso di due o tre anni. Quindi 5 anni dopo qualcuno chiede, “Cosa pensa tuo nonno sulle questioni politiche?” Allora rispondi, “Il nonno era conservativo” oppure “il nonno era…” quindi non ricordi esattamente le conversazioni. Però hai questo senso delle risposte che conosci in base alle conversazioni che hai avuto.

Quando parlo di quello che ho imparato da loro, non ricordo parola per parola. Ricordo l’impressione che ho avuto dopo aver fatto 3 o 4 volte le domande in un certo argomento e quindi riporto le mie impressioni sulle informazioni ricevute in un periodo di 2 anni.

K: Ad un certo punto hai sviluppato una sorta di coscienza su quello che facevi.

D: Si.

K: Penso che questo ti abbia cambiato da quando hai lasciato.

D: Uh huh.

K: Devi aver fatto domande sulle abductions?

D: Si, non ho mai avuto risposte, mai. Avevo la comunicazione e poi andava.

K: Ok, nelle abductions, hai detto che avevi latitudini e longitudini. Qual’era l’implicazione? Le persone venivano addotte nel pianeta tutto il tempo su base regolare? Puoi dirci….c’erano abductions di massa? Dove avvenivano?

D: Non ho ricevuto delle centinaia di queste, potevano essere dozzine o qualcosa del genere. Non erano molte e per dirti la verità, fin quando non sono divenute un paio di dozzine circa almeno, non ho iniziato a pensare, “Aspetta un minuto”. Non mi è venuto in mente finchè non ne ho ricevute diverse che erano strane.

Quindi proprio verso la fine ho iniziato a chiudere il lavoro, perchè ho cominciato a fare domande. “Cos’è questo, cos’è questa informazione? Sembra si tratti di abductions e si parli di dolore,”.

Avevo sempre la stessa risposta, “Comunica quello che ti viene ordinato e non fare domande. Non sei qua per fare domande. Sei qua per praticare la tua abilità.”

Quindi sai, divieni frustrato e poi c’erano altre cose che avvenivano nella mia vita personale. Non volevo stare più la. Non volevo continuare questo nella mia vita, mi stava isolando dal mondo. Avrei potuto continuare, ma…

K: Quindi, Project Preserve Destiny….qual’è l’obiettivo di questo progetto per tua conoscenza?

D: Si. Così mi è stato detto quando mi hanno predisposto al progetto alla scuola, potrebbe avvenire un evento futuro che eliminerebbe tutta l’energia elettromagnetica. Ora, non so se si tratti di un evento permanente o semi-permanente o altro. Questo non lo so.

Però disse che potrebbe avvenire un evento e questo gruppo di individui, di comunicatori intuitivi, avrebbero comunicato per i leaders del mondo e verranno piazzati strategicamente nel mondo in modo da convogliare le informazioni.

K: In altre parole, loro sono gli unici che potrebbero comunicare con gli ET e quindi agli umani nell’esercito, perchè non si tratta di comunicazione umano-umano. Si tratta di comunicazione ET-umano.

D: Questo non lo saprei dire. Non penso di essere rimasto abbastanza per capire i diversi metodi o i diversi canali.

K: Stavi comunicando con un alieno o un ET, quindi deve coinvolgere la comunicazione con ET.

D: Questa è l’ipotesi.

K: Sei stato richiamato nell’esercito o sei stato intervistato da altri? Ti è stato chiesto di riferire su questi avvenimenti ora che ne sei fuori? Hai scritto un libro. L’esercito è coinvolto perchè ti hanno portato dentro, all’inizio. Hai la libertà di parlare?

D: Non sono stato contattato dal governo, ma una volta sono stato al telefono con un produttore di uno show radiofonico molto famoso, uno dei principali della nazione.

Alla fine della comunicazione ho ricevuto una chiamata. Qualcuno mi ha chiamato e ha detto, “Non andare avanti!” o tipo “Ferma questa cosa!” e ha messo giù.
Ero come, sono rimasto seduto a pensare, “Come nel mondo…? Non lo capisco.!” Perchè ero al telefono con questo produttore e dopo circa trenta secondi o un minuto ho ricevuto l’altra telefonata.

Questa è stata l’unica cosa che mi è accaduta in tutte le comunicazioni che ho avuto, in tutte le conferenze che ho fatto e dopo il libro. Non ho ricevuto alcuna comunicazione dal governo e ho ricevuto la telefonata. Chi lo sa, poteva essere il produttore ad avermi fatto uno scherzo. Non so, ma è stato molto strano.

Questo è stato strano, perchè ero al cellulare col produttore e poi ho ricevuto la chiamata su linea fissa. Se fosse stata una chiamata al cellulare, allora avrei pensato..

K: Che qualcuno ti avesse richiamato.

D: Si.

K: Ovviamente intercettando la comunicazione. Sei un esperto di elettronica, giusto?

D: Solo per quanto riguarda il mio lavoro nell’esercito. Si, ne so molto.

K: Ok, quindi devi conoscere le tecniche di sorveglianza…

D: Certo.

K:…cos’hanno a loro disposizione. Devi essere conscio, essendo anche un telepate ad un certo livello, devi sapere se vieni controllato?

D: Oh, si. Quando ho rilasciato la prima volta il libro, l’ho fatto in modo che se ci fosse stata una sorta di interesse del governo, non avrebbero potuto farci nulla. L’ho inviato ad uno dei siti più grossi del tempo nel 1997 e il web non era grande come oggi, ovviamente, ma c’era un sito chiamato “ufomind.com” e Glenn Campbell, vive a Las Vegas o da quelle parti.

Non so dove sia ora o quanto sia grande, ma era il sito sugli ufo più grande. ho mandato a loro il manoscritto e abbiamo realizzato il libro. Ho voluto che uscisse pubblicamente tramite qualcuno prima che dalla stampa.

Comunque, dopo aver scritto il libro, ho mandato alcune foto ad un magazine sugli ufo in Inghilterra. Una editrice di nome Georgina Bueller o qualcosa del genere. Comunque, l’ho mandato a lei. Lei ha detto di avermele rispedite, ma non le ho ricevute.

Erano molto interessanti. Erano foto di una delle basi in cui sono stato. Sono sicuro che qualcuno non abbia voluto che venissero duplicate. Vennero però pubblicate nella rivista quel mese.
Comunque, questi sono i soli due scenari in cui mi sono imbattuto. Se stai pensando a questo, non hanno alcun incentivo a mettermi in silenzio, pechè se fanno qualcosa, questo porterebbe fare pressione sulla situazione, perchè qualcosa è già stato fatto su quello di cui parlo.
Se non fai nulla in merito a questo, diventa come tante altre cose di cui si parla in merito ad alieni e altro del genere.

K: Giusto.

D: Penso che la loro preoccupazione fosse: avrò qualche prova? Non ho assolutamente prove del Project Gray. Quindi per loro è come tanto altro..

K: Sei solo una voce fra tante.

D: Esatto.

K: Comunque hai mantenuto un profilo riservato. Vivi in una specie di area oscura, scusa se dico questo….

D: (ride)

K: …ma è…

D: Si.

K:…sia, ad un certo livello.

D: Sicuro.

K: Alcune persone nel circuito UFO, se vuoi, sono molto conosciute e costantemente…

D: Profilo pubblico, si.

K:…si vedono in giro. Tu sei riservato.

D: Questo è interessante, perchè ciò che rende la mia storia credibile è il mio profilo riservato come hai detto, non come quelle persone.
Ho parlato a conferenze, ma non mi sentivo parte di quelle conferenze. Ho capito di non essere come molte persone nel campo UFO, ho modi conservativi e molti di loro sono più liberi….
Se questo non mi fosse accaduto personalmente e qualcuno mi avrebbe raccontato la storia, col mio background e il resto, avrei detto che era lunatico.
Quindi è molto interessante…

K: Si, lo è.

D:….che questa persona abbia vissuto quello che ha vissuto ed è stata l’unica cosa che mi rende un credente, il fatto che mi sia accaduto. Altrimenti, probabilmente non crederei in queste cose, che accadano nel mondo. Infine è reale, perchè l’ho vissuto.

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Tradotto da Richard per Altrogiornale.org