L’enigma dei geni improvvisi

Alcune persone diventano di colpo artisti o musicisti di talento, senza avuto alcuna formazione precedente o persino senza aver mai mostrato interesse per l’arte o la musica. E’ possibile che in tutti noi si nasconda un genio dormiente? E’ quanto cerca di scoprire chi studia questa particolarissima forma della sindrome del savant, che compare inattesa, sorprendendo anzitutto chi la vive in prima persona. La sindrome del savant si presenta in forme diverse. Nella forma congenita, la straordinaria abilità savant affiora nella prima infanzia. Nella sindrome del savant acquisita, invece, le nuove sorprendenti abilità, in genere in musica, arte o matematica, appaiono di colpo in persone comuni dopo una lesione alla testa, un ictus o qualche altro accidente al sistema nervoso centrale (SNC), senza che in precedenza vi fosse alcun sentore di quelle abilità o interessi.

Ma nella sindrome del savant improvvisa, una persona comune, che non ha quelle capacità o interessi né ha subito una lesione o altro incidente al SNC, vive una sosta di imprevista e spontanea epifania in cui gli si rivelano le regole e le complessità, per esempio, della musica, dell’arte o della matematica, e che gli dona quasi istantaneamente notevoli capacità in quel campo specifico.

Poiché non esiste una disabilità di fondo come quella che si riscontra nelle sindromi savant congenite o acquisite, per la sindrome del savant improvvisa andrebbe meglio il nome di “genio istantaneo”.

Il caso di K.A.
Un israeliano di 28 anni, K. A., ha descritto il suo momento di epifania. Si trovava in un centro commerciale dove c’era un pianoforte. Mentre prima sapeva suonare semplici canzoni popolari imparate a memoria, “di colpo, all’età di 28 anni, dopo quello che posso descrivere solo come ‘un momento di subitanea comprensione’, tutto appariva semplicissimo. Da un istante all’altro, suonavo come un pianista esperto”. I suoi amici rimasero stupiti di come suonava e della sua fulminea comprensione della musica più complessa. “Improvvisamente capii quali erano la scala maggiore e minore, quali erano i loro accordi e dove mettere le dita per suonare certe parti della scala. Sono stato subito
in grado di riconoscere le armonie delle scale nelle canzoni che conoscevo, di suonare la melodia e riconoscerne gli intervalli”. Cominciò a cercare su Internet informazioni sulla teoria della musica e con suo stupore “sapevo la maggior parte di ciò che avevano da insegnare; il fatto che sapessi cose che non avevo mai studiato mi sconcertò”.

K.A. ha un QI elevato, è avvocato e non ha precedenti di disturbi dello sviluppo. Oggi guadagna parte del suo reddito con delle performance musicali. Ha descritto la sua epifania musicale in modo molto più dettagliato in un articolo sul sito www.savantsyndrome.com

Il caso di M.F.
Una notte nel dicembre 2016 questa donna di 43 anni si svegliò con quella che ha definito “l’urgente necessità di disegnare una moltitudine di triangoli, che rapidamente si è evoluta in una rete di complessi disegni astratti. Sono rimasta fino a tarda mattinata con un bisogno compulsivo di disegnare, che è continuato nei tre giorni successivi a un livello intenso”. Non aveva alcun precedente interesse o formazione in campo artistico. Il terzo giorno stava lavorando a un’opera d’arte che ha chiamato “I Maya”, che ha completato in due settimane. Tre mesi più tardi aveva creato 15 opere che ricordano artisti come Frida Kahlo e Picasso. Attualmente, senza trascurare il suo lavoro di agente immobiliare, dedica circa otto ore al giorno alla sua nuova abilità.

Il caso di S.S.
Intorno ai 45 anni, S.S. cominciò a notare cambiamenti nella sua percezione del mondo fisico che la circondava. Ha riferito che quando guardava cose come gli alberi o i fiori, aveva iniziato a notare colori, tessiture e ombre in modi mai visti prima. Questo nuovo modo di vedere le cose la costrinse a esprimere su carta la sua “nuova visione”. Non aveva mai dipinto prima e non era a suo agio con i pennelli, così comprò un set economico di matite pastello, e, trovata la fotografia di un gorilla sulla copertina di un vecchio numero del “National Geographic”, si sedette a disegnarlo. Il risultato – un disegno ricco e complesso di un realismo inquietante – stupì amici e parenti, soprattutto perché la donna non aveva mai dimostrato attitudine né interesse per l’arte, e non aveva mai seguito corsi d’arte da giovane.

Da quel momento in poi il disegno e la pittura a pastello cominciarono a occuparle ogni momento di veglia. La sua “nuova visione” non le permetteva di fermarsi a contemplare e a meravigliarsi della bellezza di questo “nuovo” mondo. Sentiva che doveva agire in base a esso: era obbligata a farlo. Il dono di vedere le cose in modo nuovo era indissolubilmente legato fin dall’inizio al desiderio compulsivo di riprodurlo sulla carta. Divenne un’ossessione tale da travolgerle la vita. “Mi era quasi impossibile lasciare i miei pastelli e badare alle mie cose”, racconta. “Stavo spendendo troppi soldi nei negozi di forniture d’arte. Ero quasi frenetica”.

Anche ora, quando deve concentrarsi su altre incombenze più pressanti, S.S. deve mettere da parte l’arte e i pastelli, conservandoli, a volte per mesi, in un posto dove non può esserne tentata. Ha paura che “iniziare un nuovo dipinto possa farla deragliare completamente”. Nel caso di S.S., come in altri casi di genio improvviso, non c’è una storia di autismo o lesioni al SNC.

L’unicità del Genio Improvviso
A molte persone capita di acquisire una nuova abilità o un nuovo hobby, specialmente già avanti nella vita. Che cosa c’è di diverso nei casi appena descritti?
– L’abilità appare di colpo senza alcun interesse o talento precedenti.
– Non ci sono eventi scatenanti né malattie o lesioni del SNC.
– La nuova abilità è associata automaticamente a una conoscenza dettagliata, una sorta di epifania, delle regole di base, per esempio, della musica, dell’arte o della matematica, nessuna delle quali è stata studiata. Questi soggetti conoscono la materia senza averla mai imparata.
– La nuova abilità è accompagnata da una componente ossessivo-compulsiva (OCD); c’è l’impellente necessità di suonare, disegnare o calcolare. È al tempo stesso una costrizione e un dono, come di solito avviene anche nelle sindromi del savant congenite e acquisite.
– C’è il timore che l’abilità e il comportamento OCD siano la prova che si sta perdendo il senno, e la tendenza a nascondere la nuova abilità agli altri, anziché esibirla.

Attualmente sto seguendo 14 casi di questo tipo. Dieci sono donne e quattro uomini. L’età di esordio della nuova abilità è in media di 47,2 anni. In nove casi la nuova abilità è artistica (pittura o disegno); matematica o di calcolo calendariale in quattro; e musicale in uno.

Questi casi sono venuti alla mia attenzione tramite e-mail non richieste ricevute da persone che chiedevano spiegazioni o consigli dopo una ricerca su Internet. Stiamo studiando ulteriormente questi casi con un questionario dettagliato.

Il modo estremamente articolato in cui Daniel Tammet, un prodigioso savant, riesce a descrivere il suo mondo interiore nel suo libro Born on a Blue Day (trad. it Nato in un giorno azzurro, Rizzoli 2008), ha offerto agli scienziati uno squarcio personale e verbale nel cervello che non avevano mai avuto prima. In un documentario girato al Milwaukee Art Museum, Tammet afferma: “La linea di demarcazione tra talento profondo e disabilità profonda sembra davvero sottile. Chissà, forse in tutti ci sono abilità nascoste che possono essere sfruttate in qualche modo”.

Di fatto, il savant acquisito, e ora il savant improvviso, rafforzano l’idea che non solo la linea tra savant e genio sia molto sottile, ma suggeriscono anche la possibilità che tali abilità possano essere dormienti, in un modo o nell’altro, in tutti noi. La sfida è quella di sfruttare queste abilità speciali senza lesioni alla testa o incidenti del SNC, ma sfruttando qualche metodo non invasivo più abbordabile.

Ci stiamo lavorando.

Darold A. Treffert / Scientific American

L’autore
Darold A. Treffert è un esperto di sindrome del savant, a cui ha dedicato due libri, il più recente dei quali è Islands of Genius: The Bountiful Mind of the Autistic, Acquired and Sudden Savant. È stato consulente del film Rain Man. Gestisce due siti web (www.savantsyndrome.com e www.treffertcenter.com) e un sito personale (www.daroldtreffert.com). Il Treffert Center fa parte dell’Agnesian HealthCare and St. Agnes Hospital a Fond du Lac, in Wisconsin, una struttura dedicata alla ricerca e al trattamento della sindrome del savant e ad altre forme di capacità cerebrali eccezionali.

(L’originale di questo articolo è stato pubblicato su “Scientific American” il 25 luglio 2018. Traduzione ed editing a cura di Le Scienze. Riproduzione autorizzata, tutti i diritti riservati.)

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