Lo scopo spirituale

Lo scopo spirituale
Lo scopo spirituale
Lo scopo spirituale

L’altra sera sono andata al cinema a vedere “Hugo Cabret” di Martin Scorsese. Ad un tratto il protagonista bambino, parlando con un’amica, le dice che le macchine meccaniche sono costituite da una serie di pezzi specifici, ognuno che assolve un compito ben preciso. Nelle macchine nulla è superfluo e neanche un piccolo ingranaggio può mancare, affinchè la macchina funzioni a dovere. Ogni macchina ha uno scopo. Quello del treno è quello di condurre l’essere umano da un luogo ad un altro, quello dell’orologio è mostrargli l’ora e così via. Per questo, dice, i meccanismi rotti mi mettono tanta tristezza: non possono più fare ciò per cui sono stati creati. Se il mondo è una enorme macchina e gli esseri umani ne sono gli ingranaggi, ogni singolo uomo ha uno scopo preciso nell’economia del sistema e ognuno ha un suo senso, un compito da svolgere.

Esattamente quello.
Un giorno il mio Maestro mi disse che una giornalista intervistò una delle Guide della Tradizione Essena. Gli chiese quale fosse il suo ruolo all’interno della Tradizione e lui rispose “Quello che mi compete”. Ho trovato questa risposta di una perfezione ed eleganza senza pari. Non dice nulla al profano ma ha un significato profondissimo per un iniziato. Infatti è proprio una questione di competenza. Come un piccolissimo ingranaggio all’interno di un orologio ha il suo posto e ruolo precisi e se venisse a mancare il meccanismo si incepperebbe, così ogni uomo è in questa dimensione con uno scopo molto preciso, per portare la sua irripetibile e preziosa competenza, in un ingranaggio infinitamente complesso e sconfinato che costituisce questo pianeta, ma non per questo meno preciso e impeccabile nelle sue funzioni. Quando ci sentiamo inutili e superflui e ci sembra che la nostra vita non abbia importanza nel grande mare dell’umanità, pensare che il mondo sia una grande macchina perfetta in cui ogni elemento, sia esso uomo, animale, pianta, minerale, stella, impresa dell’intelletto abbia una utilità, fa nascere la necessità di ricercare dentro sè stessi quale sia lo scopo per cui abbiamo deciso di incarnarci.

Cosa sia, in definitiva, ciò che ci compete. Scoprire lo scopo della propria esistenza su questa terra trasforma la vita di un essere umano in un’opera d’arte, in cui ogni gesto, pensiero, parola, azione, diventano le frecce nella faretra di un arciere dello Spirito, che vive con la consapevolezza di essere esattamente ciò per cui ha deciso di nascere. Se ogni uomo fosse consapevole del proprio scopo spirituale gli ingranaggi di questa macchina magica e meravigliosa sarebbero tutti perfettamente armonici tra loro e il disegno si mostrerebbe in tutta la sua fulgida pefezione. Ogni cosa è perfetta così come è, anche ora che la maggioranza degli esseri è nel sonno, ma, se ognuno fosse a conoscenza di quale è il suo posto d’elezione Spirituale, la gioia che ne deriverebbe porterebbe ognuno a sentirsi perfetto, visto che lo è già. Solo che non sa di esserlo…

Questo dello Scopo è un argomento molto vasto, per questo mi piace ritornarci e non escludo di farlo altre volte ancora. Per una persona che non percorre una Via di Risveglio è molto difficile comprendere cosa si intenda per Scopo. Ricordo i primi anni di apprendistato quando non riuscivo proprio a capire in cosa potesse consistere e chiesi al mio Maestro di farmi un esempio di Scopo. Mi rispose che non aveva senso fare esempi, perché lo Scopo di ciascuno è estremamente personale e portare a esempio quello di qualcun altro potrebbe risultare fuorviante.

Ma cosa diamine si intende per Scopo Spirituale?
E’ il compito che oguno di noi, al momento della decisione di incarnarci nuovamente, si è prefisso per questa esistenza terrena. Per cui, più che scoprirlo, dobbiamo ricordarlo. Una parte di noi sa perfettamente in cosa consta: il problema è che, fino a quando esso non viene riconosciuto in modo consapevole, rimane a covare sotto la cenere, per così dire, e alle volte rimane inespresso. Con il risultato che la persona vive una vita diseallineata rispetto alle intenzioni spirituali che si era prefisso e spreca tempo e talento inutilmente. Inoltre, lo Scopo Spirituale è sempre una attività che viene svolta a favore degli altri. E’ un servizio che viene prestato al prossimo. I benefici derivanti dallo scoprire il proprio Scopo sono notevolissimi. Per spiegare questo voglio farvi un esempio; anzi, due.

Vi è mai capitato di giocare a quel gioco in cui ci sono una serie di sedie in cerchio e ne manca sempre una rispetto al numero dei partecipanti? C’è una canzone in sottofondo e tutti si muovono e ballano, fino a che la musica viene bruscamente interrotta. A questo punto ogni partecipante deve cercare di trovare una sedia libera. Quello rimasto in piedi viene eliminato dal gioco. Si procede in questo modo fino a che rimangano due persone e una sola sedia. Quello che dei due riesce a sedersi per primo è ovviamente il vincitore. Se avete partecipato almeno una volta a questo gioco sapete che si vive una sottile ansia, una sorta di fibrillazione, si è sempre tutti in competizione con tutti. Mentre si balla a ritmo di musica, nessuno è realmente rilassato, nessuno si diverte davvero. Tutti con la coda dell’occhio puntano una sedia e sperano che sia vicino a loro quando la musica cesserà. Anche se non vi è mai capitato di giocarci, non farete fatica a immaginare cosa significa.

Ora immaginate una situazione diversa. State per entrare a teatro a godervi un bello spettacolo. Stringete in mano un biglietto che reca stampato il numero della vostra poltrona. Quando entrate siete rilassati, vi fate guidare dal fiume di gente che sta entrando in sala con voi, ma non avete nessuna fretta, sapete che non dovrete fare altro che cercare il numero di poltrona corrispondente al biglietto e accomodarvi aspettando che le luci si spengano. Ecco, non avere trovato il proprio Scopo nella vita per me è come giocare al gioco della sedia. C’è sempre quell’ansia sottile, chiaramente inconsapevole ma non per questo meno presente, di non avere un posto preciso nella vita; la paura che la sedia che ci spetta sia stata occupata da qualcun’altro. Allora si è sempre guardinghi, all’erta, scrutando nel mucchio su quale sedia potremmo sederci mentre un’altro si distrae. Prima che la musica finisca. Non siamo certi di avere diritto ad un posto, questo ci rende nervosi, sulle uova.

Spostiamo il nostro peso interiore da un piede all’altro e siamo irrequieti, nervosi. Abbiamo la sensazione che qualcuno, da un momento all’altro, senza che ce ne accorgiamo, possa occupare la nostra sedia e noi rimanere senza un posto, profughi dell’anima in una terra ostile. Provate a pensarci. Quante volte vi è successo di pensare che non sapete perché siete qui? E quante che qualsiasi cosa facciate non valga la pena? Di non trovare un senso, un posto, un spazio confortevole dove vi sentiate a casa senza sentirvi minacciati? Il fatto è che quel posto non esiste.Come sarebbe, dite?! Sarebbe che quel “posto” non esiste. Perché non è un posto, non è un luogo, ma una dimensione interiore. E quella dimensione è lo Scopo Spirituale. Lo Scopo è il vosto biglietto a teatro. Ognuno di noi nasce con un biglietto in mano (si fa per dire!) e un posto ben preciso nello spettacolo della vita.

Solo che, se non ti ricordi di possedere il biglietto, sarai costantemente colto dall’ansia di rimanere in piedi. Rammentare il proprio Scopo significa trovare il proprio posto dentro se stessi, e quindi nel mondo. E’ come se tutti i pezzi tornassero in ordine dentro di noi e gli ingranaggi cominciassero a girare nella maniera corretta. A quel punto saremmo in grado di adempiere alla nostra funzione nell’economia dell’Universo, finalmente titolari di uno spazio solo nostro perché tagliato perfettamente su misura per noi da…NOI STESSI!!! Lo so, sembra un paradosso ma, d’altronde, la Via dello Spirito è costellata di paradossi irrisolvibili dalla mente. Solo il Cuore può accedere a certi territori e rammentarci chi siamo, da dove veniamo e cosa siamo venuti a fare.

Trovare lo Scopo della propria vita è una delle cose più emozionanti che possano accadere ad un essere umano. Ha una magia e una perfezione senza pari. Finalmente possiamo rilassarci perché dentro di noi è sorta la consapevolezza che nessuno mai potrà soffiarci il posto; mai più. Per ora vi saluto, con l’augurio che ognuno di voi possa trovare il coraggio, la determinazione e quella dose di sana follia per ritrovare nella tasca del cuore il biglietto e il posto che gli compete allo spettacolo più importante in assoluto, la vostra esistenza terrena!

Silvia Raffaella Formìa

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