Lost, effetto Casimir e viaggi nel tempo: parla l’esperto

effetto Casimir
Foto: Wikipedia

La rivista Popular Mechanics torna a parlare dell’aspetto scientifico presente in Lost, e lo fa avvalendosi del parere di un esperto del campo, Michio Kaku, fisico teorico tra i più rinomati nel mondo, ad oggi professore di fisica teorica al “City College and the Graduate Center” dell’università di New York.

Quando abbiamo intervistato i creatori di Lost, ci hanno fatto capire che avevano in programma grandi cose – e nell’episodio su Locke in onda pochi giorni fa, “Cabin Fever”, abbiamo finalmente scoperto quale sarà l’atto finale di questa stagione: se vuole salvare l’isola, Locke dovrà spostarla.

Come farà Locke a spostare l’isola, e dove la sposterà? Michio Kaku, autore di “Physics of the Impossible”, ci ha detto che pensa che Damon Lindelof e Carlton Cuse vogliano utilizzare le proprietà uniche dell’isola – per la precisione l’elettromagnetismo e l’Effetto Casimir cui fa riferimento il video di orientamento della stazione Orchidea – per aprire un wormhole che collega diversi punti nello spazio e nel tempo (il cattivissimo Keamy sembra proprio confermarlo quando prende il “protocollo secondario” con il simbolo dell’Orchidea dalla cassaforte della nave. Dice che il documento gli dirà “dove sta andando Linus. Se Linus sa che stiamo per dare fuoco all’isola, c’è un solo posto in cui può andare”).

L’Effetto Casimir e i wormhole sono vera e propria scienza d’avanguardia, sostiene Kaku

“L’Effetto Casimir ha a che fare con l’energia del vuoto”, dice. “È energia negativa con proprietà bizzarre. I buchi neri possono aprire un portale verso un altro universo, ma si tratterebbe di un viaggio di sola andata perché sono instabili e non possono restare aperti da soli. L’energia Casimir, in teoria, potrebbe impedire al passaggio di chiduersi e creare un wormhole.” Secondo Kaku dunque, in presenza di un’energia come l’enorme elettromagnetismo di Lost potrebbe formarsi un buco nero che verrebbe tenuto aperto dall’Effetto Casimir dell’isola, creando così un portale.

Durante lo show abbiamo già visto salti nello spazio e nel tempo. Primo, l’arrivo di Ben nel deserto tunisino con indosso il parka del Dr. Halliwax strizzava l’occhio all’abilità dell’isola di trasportare le persone in diversi luoghi. Ed è strano notare come la differenza di tempo tra isola e nave stia cambiando: nell’episodio precedente era notte quando Faraday ha usato il telefono satellitare a mo’ di telegrafo per chiedere cosa fosse successo al dottore, ma era giorno quando il tizio sulla nave ha ricevuto il messaggio; Keamy gli avrebbe tagliato la gola soltanto in seguito. (Nota: supponiamo che “Cabin Fever” sia cronologicamente successivo a “The Shape of Things to Come”.)

Ma è realistico pensare di spostare un’isola intera attraverso il tempo e lo spazio? Secondo Kaku, sarebbe possibile in due modi: teletrasporto quantico, che teletrasporterebbe in un istante l’isola da un luogo all’altro, oppure un wormhole, che teoricamente sposterebbe l’isola in diversi luoghi nello spazio e nel tempo. Il teletrasporto quantico di fotoni e atomi esiste già, dice Kaku – il record è di 600 metri sopra il fiume Danubio – ma “per spostare l’isola ci vorrebbe una tecnologia centinaia di anni più avanzata della nostra” (e Kaku lo ritiene improbabile, visto che nello show non si è mai parlato di energia quantica, necessaria per questo tipo ti teletrasporto).

La teoria del wormhole sembrerebbe più probabile, visto quello che sappiamo della stazione Orchidea. La quantità di energia necessaria per spostare l’isola attraverso un wormhole, sostiene Kaku, è immensa – ci vorrebbero l’energia positiva di una stella e un’energia negativa avente la massa di Giove anche solo per creare un wormhole a misura di essere umano – e ci vorrebbe una tecnologia milioni di anni più avanzata della nostra per farlo. “In linea di principio, gli autori si trovano ancora all’interno delle leggi della fisica”, dice Kaku, “ma si tratta di leggi della fisica molto avanzate, ed è qualcosa di cui non ci possiamo servire nel presente.” Inoltre ci potrebbero essere delle conseguenze: “Se non si sta attenti, nel processo, la Terra potrebbe essere inghiottita”.

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