Marte il grande protagonista del convegno ufologico di Lucca

Il Giornale Online

C'è acqua su Marte? Ci sono manufatti sul Pianete Rosso? Ci stanno nascondendo la verità su quello che le sonde inviate sul pianeta hanno realmente trovato? Perché sulle fotografie appaiono particolari che poi non vengono spiegati o vengono tacciati di essere semplici ombre?

Queste sono solo alcune delle domande alle quali l'ottavo convegno ufologico toscano «Città di Lucca» – che si è tenuto a Villa Bottini – ha cercato, nella sessione serale, di dare una risposta. Una risposta certo non semplice e tutt'altro che univoca. Molte, infatti, sono le teorie che esistono su Marte, l'affascinante Pianeta Rosso che da sempre gli esseri umani hanno designato come dimora elettiva per coloro che provengono da ogni angolo dell'universo, chiamandoli “marziani” tout-court.

Il convegno, organizzato dal Gruppo Shado , ha rappresentato anche quest'anno un momento per fare il punto della situazione per quanto sta avvenendo nel mondo ufologico nazionale e internazionale. Rappresentanti del Centro Ufologico Nazionale si sono confrontati su alcuni dei temi di maggiore interesse per quanto concerne il settore per tutta la giornata e, durante il convegno, sono stati proiettati filmati e immagini sui temi dibattuti.

Dall'abduction ai crop circle, agli incontri ravvicinati di III tipo che, rifacendosi al film, significano quelli nei quali vi è l'incontro con l'essere alieno: si è cercato di capire dove stia andando l'ufologia non solo in Italia. Ad emergere chiaramente è il fatto che gli avvistamenti ci sono, ma difficilmente oggi finiscono sui giornali. Questo accade non tanto perché i media non pongono sufficiente attenzione all'eventualità Ufo, bensì perché i testimoni di fenomeni di questo genere non si rivolgono più ai giornali per avere un riscontro di quanto hanno o credono di aver visto.

Sono, infatti, altri i canali che nel Terzo Millennio i testimoni di avvistamenti utilizzano per dar voce alla loro esperienza. Mentre nel passato ci si rivolgeva alle autorità o ai giornalisti, adesso si preferisce avere un riscontro diretto con coloro che studiano il fenomeno e, tramite i siti specializzati, come quello del CUN, ci si rivolge agli esperti. I mezzi, adesso, permettono infatti di avere riscontri diretti e immediati, nonché un confronto personale con coloro che hanno avuto esperienze simili.

Tutto questo, però, ha anche alcune controindicazioni: così come è emerso dal convegno, le segnalazioni oggi sono molte più che in passato, ma è molto più difficile appurarne la veridicità, in quanto spesso – soprattutto scrivendo in forum o mezzi simili – coloro che hanno assistito a fenomeni di tipo ufologico, si nascondono dietro dei nickname e questo comporta che gli stessi esperti non hanno modo di avere un contatto diretto con i testimoni e questo, di fatto, rende più difficile la verifica.

E, a fare da filo conduttore, Marte, pianeta ancora misterioso e affascinante: di lui ha parlato l'ingegner Ennio Piccaluga che da anni si interssa attivamente di tematiche legate al pianeta del Dio della guerra. Piccaluga, infatti, ha avviato uno studio sistematico delle anomalie che caratterizzano questo pianeta. Le prime illazioni furono avanzate dall'astronomo italiano Giovanni Schiapparelli nel 1877, il quale vide sulla superficie del pianeta una fitta rete di strutture lineari che chiamò 'canali', i quali divennero ben presto famosi, dando il via a miriadi di ipotesi, speculazioni e floklore sulla possibile vita su Marte. Successivamente la sonda Viking 1 nel 1976 inviò le immagini della famosa 'faccia' e, ancora, piramidi, monoliti e altri strani artefatti tutti di difficile interpretazione, ma senz'altro assimilabili a strutture artificiali. Da allora, molte sono state le immagini inviate sulla terra dalle varie missioni e Piccaluga ha commentato – assieme ad una sala praticamente al completo di Villa Bottini – le più recenti, nelle quali si vede chiaramente una figura antropomorfa dalla difficile interpretazione e delle chiazze azzurre, sulle quali pare vi siano persino delle onde: acqua?

Fonte http://www.loschermo.it/articolo.php?idart=13122