Milton Sprouse racconta Roswell

Un Testimone Oculare dell’Incidente del disco volante di Roswell racconta la sua storia

Il veterano della Air Force in pensione, Milton Sprouse, ricorda chiaramente l’estate del 1947 quando ritornò alla base di Roswell a bordo del bomber B-29 Dave’s Dream da un’esercitazione di tre giorni in Florida.

Sprouse, allora un caporale e meccanico nella Army Air Force, non credeva a ciò che la sua gente a terra gli stava raccontando: un UFO era caduto nel deserto del New Mexico, dentro un ranch a 70 miglia di distanza.

La storia aveva raggiunto la prima pagina del Roswell Daily Record: “La RAAF Cattura un Disco Volante”, diceva il titolo.

Secondo la storia dell’8 Luglio, “l’ufficio dell’intelligence del 509esimo gruppo Bombardieri della Roswell Army Air Field ha annunciato…che il campo è entrato in possesso di un disco volante”.

Sembrava che la navicella fosse stata recuperata dopo che il proprietario di un ranch aveva notificato l’accaduto al dipartimento dello sceriffo, che aveva mandato il Mag. Jesse Marcel e una squadra ad investigare.

“Marcel e un team del suo dipartimento raggiunsero il ranch e recuperarono il disco”, affermava la storia. “Dopo che l’ufficiale dell’intelligence, qui, aveva ispezionato il velivolo, fu portato in volo ai quartier generali”.

Il giorno seguente, il giornale ritrattò la storia, affermando che l’oggeto recuperato fosse un pallone sonda – una versione fornita dal governo fino al 1995. All’epoca fu annunciato che la storia del pallone sonda era stata fabbricata per coprire il Progetto Mogul, un progetto top-secret che riguardava due dozzine di palloni al neoprene progetati per individuare esplosioni nucleari Russe.

Secondo Sprouse, cinque del suo staff furono chiamati sul sito per collezionare resti e frammenti e caricarli su un camion a rimorchio piatto. A Sprouse fu ordinato di restare con il Dave’s Dream nel caso in cui i militari avessero avuto bisogno improvvisamente della navicella.

“Avevo delle riserve su quel che tuti loro mi dicevano, perchè ciascuno di loro diceva qualcosa di diverso”, dice. “Io pensavo, “non lo so”…Più tardi, quando venne tutto a galla, avresti potuto mettere insieme tutti i vari pezzi e dire che ciò che loro dicevano fosse vero”.

Col passare degli anni, Sprouse si sentì più a suo agio a parlare dell’Incidente di Roswell.

L’autore e ufologo Thomas J. Carey intervistò Sprouse tre volte insieme al co-autore Donald Schmitt. Sprouse è menzionato a pagina 233 del loro nuovo libro, “Testimone di Roswell: Smascherando il Cover-Up lungo 60 Anni”.

Durante la sua prima intervista, videoregistrata presso l’International UFO Museum and Research Center di Roswell, Sprouse era rilutante a parlare dell’incidente, ha detto Carey.

“Era un uomo con una carriera nella Air Force, e loro sono restii a parlare a causa delle loro pensioni”, ha riferito Carey. “Quando l’ho intervistato per telefono nel 2001, ho ricevuto un po’ più di informazioni, e poi l’ho intervistato nuovamente l’anno scorso, ricevendone anche di più. È stata un’evoluzione”.

Oggi, quando Sprouse racconta dell’incidente, nei suoi occhi appare un guizzo cospirazionista.

Circa 500 soldati mandati sul luogo dell’incidente furono allineati spalla a spalla, e gli venne ordinato di setacciare il posto alla ricerca di reperti, egli disse.

“Li misero in fila e dissero, ‘Vogliamo che andiate in questo ranch camminando nella direzione in cui siete ora finchè non vi diciamo di fermarvi, e vogliamo che raccogliate qualsiasi cosa vi sembri innaturale’, ha deto Sprouse.

“Quando il mio gruppo ritornò (dal sito del crash), ne parlammo per settimane”, ha detto. “Mi raccontarono tutto e io gli credeti…Mi dissero, ‘Milt, è tutto vero’”.

Tra gli altri materiali scoperti ce n’era uno malleabile, simile ad un foglio, che poteva essere piegato senza stropicciarsi dopo essere stato accartocciato a mo’ di palla.

Sia che si tratti di fatti o di leggende, uno dei più intriganti pezzi di questo puzzle sono i rapporti che parlano di cinque minuscoli corpi verdi apparentemente recuperati con l’UFO. Sprouse ci crede.

Un sergente dello staff nelle sue baracche fu richiamato all’ospedale immediatamente dopo il crash.

“Lui e due dottori e due infermiere erano nella stanza delle emergenze, e portarono dentro uno di questi cinque corpi umanoidi che avevano recuperato”, ha riferito. “Dissero, ‘vogliamo che sia sezionato e vogliamo un rapporto dettagliato di come funziona, delle parti di cui è composto, e tutto il resto’”.

Il giorno successivo, l’uomo delle sue baracche fu trasferito dalla base, ha deto Sprouse.

“Non ne abiamo saputo più nulla”, ha deto. “Abbiamo chiesto, e ci è stato risposto, ‘Oh, non ne sappiamo niente’…In seguito ho appreso che sia le infermiere che i dottori erano stati trasferiti con destinazioni diverse e nessuno ha mai saputo dove fossero andati”.

Sprouse si ricorda di una conversazione interessanet con il proprietario di un’agenzia di servizi funebri a Roswell diversi anni dopo.

“Erano morti alcuni amici nostri, ed egli disse, ‘Hey, Milt, ti devo parlare,’” ha deto. “Egli dice, ‘Sai, è venuta da me della gente della base e volevano cinque bare da bambino. Io ne avevo solo una, e gliel’ho detto. Loro hanno risposto, ‘Non ce ne facciamo niente di una sola’, e sono andati da qualche altra parte a prenderle”.

Il giorno in cui venne fuori la storia dell’UFO, i frammenti furono apparentemente caricati su due Bomber -29, uno dei quali era il Dave’s Dream, e spenditi in una base a Fort Worth, in Texas.

Sprouse e Carey credono che il materiale fu quindi spedito alla Air Force Base Wright-Paterson a Dayton, Ohio, dove dicono che si trovi ancora oggi.

“Crediamo che alcune cose siano state portate in giro, ma il deposito principale era la divisione di tecnologia straniera al Wright-Patterson”, ha deto Carey, che detiene un master in antropologia e ha servito per breve tempo nella Air Force. “Abbiamo sentito storie negli anni di gente che dice stiano ancora cercando di capire a cosa serva quella roba”.

Varie voci suggeriscono che i pezzi della navicella e dei corpi furono conservati in un misterioso Hangar 18 al Wright-Patterson.

Derek Kaufman, che lavora nell’ufficio per gli affari pubblici del Wright-Patterson, si manteneva sul vago quando trattava il soggeto di Roswell e dell’Hangar 18. Egli sostiene che la base tengra traccia di questo tipo di richieste per telefono.

“Abbiamo un paio di richieste al mese relative a strani fenomeni. …Qualcuno che pensa di aver visto qualcosa di molto inusuale – oggetti che volano abssi, strane navicelle, o qualcosa di questo genere”, ha detto Kaufman. “La gente appassionata di UFO è tipicamente gente che fa domande sull’Hangar 18 e su Roswell, ma molte di queste richieste non sembrano essere crediili. Sembra che si tratti di gente che rasenta il fanatismo. …Non sono autorizzato a descrivere neanche dove si trovi l’Hangar 18”.

Interrogato se ci fosse stato del materiale trasferito da Roswell alla base nel 1947, Kaufman ha risposto, “Mi rifaccio semplicemente a ciò che i rapporti ampiamente investigati affermano, e che è ora disponibile al grande pubblico”.

Il sito web del Wright-Patterson include una sezione chiamata “UFO e altri strani fenomeni” che include collegamenti al sito del Freedom of Information Act e ad un documento di 993 pagine intitolato “Il Rapporto Roswell: Fatti contro Finzione nel Deserto del New Mexico”. Nel rapporto, il governo espone la sua teoria deunkando meticolosamente l’Incidente di Roswell.

Secondo il rapporto, i corpi recuperati sul sito non erano esseri alieni, ma pupazzi da crash-test usati per testatre paracaduti da altezze notevoli.

Gli appassionati di UFO dicono che non si potesse trattare di pupazzi perchè i testi sui paracadute non furono condotti che una decade dopo.

“Non ha senso perchè il progetto non fu pronto fino alla metà degli anni ’50”, dice Carey. “Questi manichini erano 6 piedi alti, sembravano umani ed erano vestiti con regolari tute da volo. Non c’è modo per confonderli con quei piccoli alieni con le teste grosse”.

Interrogato se ci siano o meni altri misteriosi eventi correlati a Roswell, Rob Young, uno storico del National Air and Space Intelligence Center del Wright-Patterson, ha risposto: “Non saprei. Non ho mai visto niente del genere. Che io sappia, non c’è altro”.

Sprouse crede che l’Incidente di Roswell sia un cover-up su larga scala che raggiunge persino la Casa Bianca.

“I presidenti vengono informati di tutto…materiale classificato, non classificato, che lo riconoscano o meno”, ha detto Sprouse. “Clinton, dice, ‘Io non so niente’. Carter dice, ‘Io non ne so niente a riguardo’. Bush non ne parla nemmeno”.

La moglie di Sprouse, Peggy, un tenente colonnello dell’Air Force in pensione, è scettica sulla storia degli UFO. È stata a Roswell con suo marito e una volta le è bastata, ha detto.

“Sono stata lì, ho fatto questo”, ha detto. “Non ci ho mai creduto e ancora non ci credo”.

Sprouse sembra essere contento di fare la sua parte affinchè la storia rimanga in vita.

Il governo gli ha mai chiesto di non parlare di Roswell?

“No, ma me ne preoccupo”, ha detto. “Sto ricevendo tutte queste chiamate su quel rapporto, e spesso mi chiedo se qualcuno sta controllando”.

di Pat Sherman
Copley News Service
sedona.biz

Traduzione: AXE