Modifiche interne alla Terra cambiano il campo magnetico protettivo

Il Giornale Onlinedi Jeremy Hsu

Qualcosa sotto la superficie sta cambiando il campo magnetico protettivo della Terra, cosa che può rendere i satelliti ed altri beni dello spazio, vulnerabili ad una radiazione ad alta energia. L'indebolimento graduale del campo magnetico generale può durare centinaia e perfino migliaia di anni. Però fluttuazioni più piccole e più veloci in questi mesi possono lasciare i satelliti senza protezione e cogliere gli scienziati impreparati, come indicano nuove scoperte.

Da nove anni un nuovo modello utilizza i dati satellitari per dimostrare come movimenti improvvisi del fluido al centro della terra possano alterare la copertura magnetica intorno al nostro pianeta. E'la prima volta che i ricercatori hanno potuto rilevare cambiamenti del campo magnetico così veloci nell'arco di alcuni mesi. “Questi cambiamenti si riscontrano nell'Atlantico del sud, in una zona dove il campo magnetico ha una piccola copertura, di un terzo di quella normale, “ ha detto Mioara Mandea, un geofisico del GFZ, Centro di ricerche per le scienze geoligiche, a Potsdam in Germania. Anche prima dei cambiamenti recenti rilevati, l'anomalia dell'Atlantico del sud rappresentava un punto debole del campo magnetico, un'ammaccatura nella bolla protettiva della Terra.

LA BOLLA

Il campo magnetico della terra si estende su circa 36.000 miglia (58.000 chilometri) nello spazio, generato dall'effetto di rotazione del nucleo elettrico-conduttivo che si comporta come un gigantesco elettromagnete. Il campo genera una bolla che ha costantemente protetto la vita sulla Terra contro le numerose radiazioni altamente energetiche prodotte dal sole. L'ultimo cambiamento maggiore rilevato nel campo protettivo è avvenuto circa 780.000 anni fa durante una inversione magnetica, anche se tali inversioni sembrano accadere generalmente più spesso. Uno spostamento dei poli riguarda normalmente un indebolimento del campo magnetico, seguito da un periodo di recupero veloce e riorganizzazione di polarità opposta. Alcuni studi recenti hanno suggerito che la prossima inversione potrebbe essere imminente, ma il giudizio è fuori questione.

Nel passato la misurazione delle interazioni fra il campo magnetico e il nucleo di ferro fuso a 3.000 chilometri si è dimostrata difficile, ma le osservazioni costanti di satelliti come il Champ e Orsted hanno reso il quadro più nitido.

TEMPESTA ELETTRICA

Mandea ha lavorato con Nils Olsen, un geofisico dell'Università di Copenhaghen in Danimarca, per creare un modello del nucleo liquido che si addatti ai cambiamenti del campo magnetico rilevati dai satelliti. Però, il rapido indebolimento del campo magnetico nella regione dell'anomalia del sud Atlantico potrebbe essere il segnale di disturbi futuri per tali satelliti. Tempeste di radiazioni del sole potrebbero friggere il materiale elettronico presente sui satelliti che improvvisamente non avrebbero più la copertura di protezione da un rapido cambiamento del campo magnetico.

“Per i satelliti, sarebbe un problema,„ dichiara Mandea alla SPACE.com. “Se ci sono tempeste magnetiche e particelle ad alta energia che vengono dal sole, i satelliti possono essere colpiti e i loro collegamenti perduti. “

Il bombardamento costante di radiazioni arriva sulla Terra portato dal vento solare, dove scorre contro ed intorno al campo magnetico. L'effetto crea la bolla della magnetosfera a forma di lacrima, ma nemmeno la potenza del campo può impedire a tutte le particelle ad alta energia di penetrare.

STORIA A SOQQUADRO.

Nel 2006 Una grande macchia solare ha provocato una grossa tempesta radioattiva che ha accecato temporaneamente alcuni satelliti per il controllo del sole. Gli astronauti sulla Stazione Spaziale Internazionale si sono ritirati per precauzione nella zona di potezione, per evitare un'esposizione inutile alle radiazioni. Il campo magnetico della terra si è indebolito almeno del 10 per cento in questi ultimi 150 anni, e ciò potrebbe indicare una imminente inversione del campo. Mandea ed Olsen sperano di continuare ad affinare il loro modello, con aggiornate osservazioni e forse,infine, contribuire a predire i cambiamenti futuri del campo magnetico terrestre.

Lo studio è stato dettagliato nell'edizione on line di maggio del giornale Nature Geoscience.

Tradotto da m.degournay per Altrogiornale.org

Fonte: http://www.livescience.com/
Vedi: https://www.altrogiornale.org/comment.php?comment.news.3114