Movimenti al rallentatore con le onde beta

Applicando debolissime correnti oscillanti al cuoio capelluto si può alterare l'intensità di questo tipo di onde cerebrali tanto da indurre modificazioni nella velocità dei movimenti.

Influendo sull'intensità di alcune onde cerebrali è possibile far sì che una persona si muova “al rallentatore”: la scoperta, fatta da ricercatori dello University College di Londra, è pubblicata sull'ultimo numero di “Current Biology”. Com'è noto, nell'attività elettrica complessiva del cervello rilevabile con l'elettroencefalogramma si possono identificare differenti tipi di onde cerebrali, che si differenziano per frequenza, localizzazione prevalente e correlazione con particolari stati della persona, per esempio veglia a occhi aperti, a occhi chiusi, sonno ecc.

“Abbiamo finalmente ottenuto la prova sperimentale diretta che le onde cerebrali influenzano il comportamento umano, in questo caso la velocità con cui è eseguito un movimento”, ha osservato Peter Brown, che ha diretto lo studio. “Ciò implica che non è importante solamente il modo in cui sono attivate le cellule cerebrali, ma anche il modo in cui esse accoppiano la loro attività in schemi come le onde beta.”

Fonte: http://lescienze.espresso.repubblica.it/articolo/Movimenti_al_rallentatore_con_le_onde_beta/1340363