Nepal: scoperti i tesori della mitica Shangri-La


di Andrea Lessona

Pochi erano arrivati qui: nelle caverne dell’Upper Mustang, un’area sui picchi del Nepal. Pochi avevano sfidato le sue impervie montagne per scoprire quello che in due diverse spedizioni ù riuscito a Broughton Coburn e Pete Athans: ritrovare tesori bhuddisti che potrebbero essere legati all’esistenza di Shangri-La, il mitico regno di Shambala descritto nel romanzo del 1933 Orizzonte Perduto di James Hilton.

La storia, resa pubblica solo ora dal National Geographic http://news.nationalgeographic.com/news/2009/11/091117-shangri-la-secrets-tibet-treasures-caves.html , racconta che nel 2007 un team guidato dall’americano Coburn, ricercatore esperto di Himalaya, e dallo scalatore veterano Athans, ha affrontato le cime per esplorare alcune grotte scavate dall’uomo. Al loro interno, gli esperti hanno rinvenuto antichi santuari tibetani decorati con murales unici, inclusi 55 pannelli raffiguranti la vita del Buddha. Una seconda spedizione nel 2008 ha invece portato alla luce diversi scheletri umani di seicento anni e risme di preziosi manoscritti. Alcuni dei quali con piccoli disegni simili a miniature.

Il tesoro scoperto sembra coincidere con la descrizione dei rinvenimenti nella “Valle Nascosta” che servĂŹ a James Hilton per scrivere di Shangri-La, la comunitĂ  lama, in cui si professava il Cristianesimo nestoriano anzichĂ© il Bhuddismo. Secondo il racconto del romanziere britannico, lĂŹ, in quella sorta di Eden terrestre, erano bandite molte delle debolezze umane: odio, invidia, aviditĂ , insolenza, avarizia, ira. Gli abitanti lavoravano solo per produrre il cibo necessario al sostentamento. Mentre il resto della giornata era dedicato alla propria evoluzione spirituale. E alla realizzazione di opere d’arte.

Secondo il racconto del romanziere britannico, lì, in quella sorta di Eden terrestre, erano bandite molte delle debolezze umane: odio, invidia, avidità, insolenza, avarizia, ira. Gli abitanti lavoravano solo per produrre il cibo necessario al sostentamento. Mentre il resto della giornata era dedicato alla propria evoluzione spirituale. E alla realizzazione di opere d’arte.

I manoscritti, salvati dai ricercatori, sono stati trasferiti al monastero di Mustang per ragioni di sicurezza. Ancora integri, grazie alle particolari condizioni atmosferiche della zona, le carte – secondo Coburn – contengono scritti dal Bhuddismo al Bön, una fede tibetana precedente. Una tale combinazione fa pensare all’esperto americano che il credo Bön sopravvisse in questa regione per almeno un secolo o due dopo la conversione dei Tibetani alla fede del Bhudda.

CosĂŹ come questo “intrigo” di caverne gli ha suggerito che si tratti di una parte di Shambala, una volta ritenuta esistere in diverse valli himalayane. Queste zone nascoste, infatti furono create durante un periodo di conflitto quando la pratica bhuddista era minacciata. Ecco perchĂ© sempre secondo Coburn le grotte sono state usate come scrigno per proteggere testi di inestimabile valore. Che oggi potrebbero svelare il segreto di Shangri-La.

Fonte: http://www.ilreporter.com/storie/nepal-scoperti-i-tesori-di-shangri-la http://centroufologicotaranto.wordpress.com/2009/11/25/nepal-scoperti-i-tesori-della-mitica-shangri-la/

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Vedi: https://www.altrogiornale.org/news.php?extend.2533