Nevada 18° Congresso UFO Laughlin

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18° Congresso UFO LaughlinUna bandiera a stelle e strisce che sventola lentamente… due aquile che volteggiano in cielo, un deserto desolato, arido ma in fermento… frenesia, curiosità superficiale, materialismo passivo… ma anche affetto, voglia di verità, sensibilità, uno sguardo dall’alto… questi i mille volti del sogno americano che abbiamo incontrato Pier, Luca, Antonio, Simona ed io.

Un’America che in realtà è in ginocchio… avido mostro che consuma se stesso nell’ingordigia di ingurgitare ogni cosa, ogni energia, come in un moderno canto goliardico.

In taverna quando siamo più di nulla ci curiamo, ma nel gioco ci buttiamo e lì sempre ci scaldiamo. Che si faccia all’osteria dove il soldo vola via questo è giusto che chiediate e le parole mie ascoltiate.C’è chi gioca, c’è chi beve c’è chi da canaglia vive. Ma fra tanti biscazzieri c’è chi resta smutandato e chi invece impannucciato, chi di sacchi rivestito. Là nessuno teme morte ma per Bacco fanno a sorte.

Arriviamo a Las Vegas domenica sera, stanchi e frastornati dopo due giorni praticamente insonni. Ci tuffiamo nella miriade di luci e bagliori di una città surreale, un videogame che ti avvolge e ti strega nella sua eccentricità travolgente, nella sua energia e capacità comunicativa. Percorriamo lo “Strip”, la via principale del cuore del Nevada, con i suoi fantastici palazzi che ricostruiscono Venezia, Parigi, New York, le piramidi, la MGM, il palazzo dei Cesari, etc.

Il motto qui é “Quello che succede a Las Vegas, rimane a Las Vegas!”… un chiaro invito a lasciarsi andare agli sfoghi più reconditi, ai desideri tanto bramati in una città dove praticamente tutto è permesso impunemente! Il dio gioco ed il dio denaro vanno a braccetto…

Durano poco seicento denari quando quelli da immoderati bevono tutti senza creanza, anche se bevono in allegranza. Così ci rodono tutte le genti, diventeremo in tal modo pezzenti. Chi ci rode sia confuso e tra i giusti non sia incluso.

Il giorno successivo di buon mattino ci rechiamo presso uno degli ingressi della fatidica area 51. La nostra ricerca ci porta verso il villaggio di Rachel, un piccolissimo nugolo di case sperdute nel deserto.

Qui troviamo “the little A’le’Inn”, suggestivo punto di ritrovo di appassionati ufo di tutto il mondo. Intervistiamo la proprietaria che con grande disponibilità ci concede un’intervista e ci racconta delle miriadi di avvistamenti di oggetti sconosciuti, di appassionati che li visitano, delle varie fasi di sviluppo della base e aneddoti di gente arrestata che ha goffamente sfidato la sorte!

I caccia che sorvolano l’area scortando un’aereo passeggeri, il silenzio surreale del deserto e l’aspettativa dei giorni a venire creano nel gruppo un mix di attesa ed eccitazione.

Le foto ai cartelli e punti tipici sono un “Must”. Dopo aver appagato la curiosità di visitare tale regione, ritorniamo in hotel per riposare e per prepararci al giorno seguente che ci porterà a Laughlin.

Il viaggio procede senza intoppi. A Laughlin è già primavera con oltre 20°C. Dopo aver visto Las Vegas, Laughlin sembra una sua piccola costola catapultata 150 km più a Sud, al confine con L’Arizona.

L’hotel sorge sulla riva del fiume, al di là del quale c’è un’ora di fuso orario di differenza… il che aggiunge ancora più suggestione ai complicati calcoli delle lancette. Quando noi ci corichiamo, in Italia è mattino, quando ci svegliamo, in Italia è pomeriggio inoltrato… il che non aiuta i contatti, che tuttavia non si sono mai interrotti.

Il nostro arrivo a Laughlin sancisce il vero inizio della nostra avventura.

Dopo esserci presentati a Nicole, figlia dell’organizzatore storico Bob Brown, incontriamo tutti i volti noti, primi fra tutti Jaime Maussan e il suo entourage. Nei giorni seguenti incontriamo anche i consueti protagonisti di convegni ufologici internazionali tra i quali Gevaerd, Wendelle Stevens, Robert Dean, Stanton T. Friedman, Roger Leir e cogliamo l’occasione per fare nuove amicizie con altri personaggi, tra i quali Haktan Akdogan, ricercatore Turco e Jeff e Mike, vigilantes Americani.

Molti esprimono una straordinaria amicizia ed affetto nei confronti di Giorgio, in particolare Bob Brown, Wendelle Stevens e Bob Dean, oltre ovviamente a Jaime.

Appena arrivati ci rendiamo conto che una certa fama ci precede… la sera precedente era stato proiettato il documentario Profezie maya e cerchi… e molti hanno richiesto la propria copia in DVD. Ma quella sera erano in programma gli altri 2 documentari: “Il Caso Urzi” e “Explorer II”.

Quindi il giorno del nostro arrivo è stato ufficialmente presentato al mondo dell’ufologia internazionale il nostro amico Antonio, Simona e la loro straordinaria esperienza.

Il giorno seguente avevamo in programma sia interviste con Jaime che il banchetto informativo per tutti coloro che volevano approfondire gli argomenti da noi presentati. Antonio e Simona sono già due star e molti sono impazienti di conoscerli meglio. In serata c’è stata la prima cena ufficiale con pubblico e relatori.

Giovedì mattina è il momento in cui Pier Giorgio ha presentato ad un pubblico gremito, tra le 400 -500 persone, la sua relazione sul caso amicizia ed il messaggio di speranza e apprensione comune a tutti i veri contattati. Jaime fa da padrino, dando lustro ed importanza al professionale ed importante lavoro di Pier. Luca, Antonio e Simona sono emozionati tra il pubblico… mentre Pier ed io (come interprete) ancora più emozionati, siamo sul palco.

La relazione comincia spedita, esplorando diapositiva dopo diapositiva, tutti i collegamenti previsti da Pier.

Ad un certo punto tuttavia, il buio sovrasta la sala, ed una surreale immobilità rapisce tutto l’Hotel e la zona attorno, in seguito ad un black-out Laughlin, ed in particolare il nostro hotel Aquarius, si mimetizzano nella tranquillità del deserto, assumendo, una volta tanto, l’aspetto di una città normale!

Dalla regia ci danno istruzioni di continuare… senza microfoni e senza foto… non era compito facile far sì che tutti riuscissero comunque a sentire la nostra voce… come fantasmi nel buio… ma il tutto viene bene e dopo circa 20 minuti dall’inizio del black-out, finalmente torna la luce, e sia i microfoni che lo schermo riprendono vita.

Una volta ritornata la corrente, Jaime ci viene in soccorso e risale sul palco… reimpostando lo show, facendo a Pier domande sulla sua relazione.

Il pubblico ha avuto così modo di vedere foto e video inediti di Amicizia… un caso italiano e non solo! Dopo la prima parte, Pier introduce magistralmente i segni degli ultimi tempi in cielo ed in terra, citando Eugenio, Adamski, ma soprattutto il nostro maestro spirituale Giorgio.

La conferenza finisce con il “Video Armagheddon”, il quale pone un profondo interrogativo alla coscienza di tutti gli astanti. La minaccia nucleare, la speranza di rinascita, l’offerta che viene dal cielo con una mano tesa, la sofferenza di un uomo che sanguina ogni giorno… una grande testimonianza dell’opera che nel nostro piccolo e con umiltà portiamo avanti ogni giorno.

Tanti, tantissimi hanno ringraziato Pier per questa valida testimonianza. Tra questi una signora Americana alla fine ci ha confessato di aver pianto e ci ha chiesto di sapere di più sulla vita di Giorgio, che speriamo possa partecipare in persona al congresso del 2010.

Successivamente alcune voci autorevoli ci hanno avvisato che il black-out si è esteso fino alla California, e che addirittura auto, cellulari e altri apparecchi si siano scaricati completamente… proprio come succede a volte alla telecamera di Antonio quando filma oggetti molto vicini… sarà un e ennesimo segno celeste?! Ai lettori la conclusione.

Alla fine della conferenza ancora più persone ci avvicinano, identificandoci come collaboratori di Jaime… in soli 3 giorni siamo passati dall’anonimato al gruppo più importante della conferenza… uno status che ci rende onore. Alcuni ci passano anche materiale da loro raccolto per inoltrarlo a Jaime!

La sera un programma che va in onda in 13 stati della TV Americana ci chiede di poter intervistare Antonio, Simona e Pier Giorgio. Una TV quasi amatoriale, ma siamo sicuri che anche attraverso questo mezzo concesso dal cielo, l’esperienza di Antonio, la professionalità di Studio 3 (col documentario) e l’esperienza di Giorgio siano arrivati ad un pubblico ben più vasto di quello di Laughlin.

Antonio ha spiegato quello che percepisce essere il suo ruolo, mentre Pier ha spiegato con la sua solita maestria la motivazione pacifica per cui questi esseri ci visitano, nonché la loro presenza tra i segni degli ultimi tempi predetta nell’Apocalisse di Giovanni.

La giornata successiva parte carica di aspettative dopo la brillante conferenza di Pier Giorgio del giorno precedente. Venerdì è la volta dell’importante conferenza di Jaime, col debutto di Antonio sul palco. Jaime presenta i contattati più importanti del momento: Antonio Urzi, Arturo Robles Gil, Mauricio Ruiz ed il turco Yalcin Yalman.

Lo stesso giorno, circa 3 ore prima della conferenza, Antonio ha filmato un tracciatore magnetico dal cortile dell’albergo… immediatamente Jaime inserisce questa incredibile testimonianza all’interno della sua conferenza! Sicuramente è un caso inedito all’UFO Congress. Successivamente Jaime introduce cerchi nel grano e bellissimi filmati della NASA, in compagnia di Santiago Yturria. Importanti segni in cielo ed in terra vengono mostrati anche da Jaime… un messaggio praticamente speculare a quello di Pier del giorno prima.

In che direzione sta andando l’umanità? Il monito del cielo che auspica un cambio di rotta è sempre più insistente, mentre è sempre più sordo e cieco il cuore dell’uomo. Quanto ancora continuerà l’illusione di andare avanti in questo modo?

Alla fine è la volta di Antonio che sale sul palco e risponde alle domande degli astanti. Vinta l’emozione, è per lui una gran soddisfazione. Ringrazia Giorgio come suo maestro spirituale, che lo aiuta a crescere, ma ringrazia anche Gesù Cristo. La serata si conclude con una cena ristoratrice… come spettri ripassiamo tra le macchinette che guidano la gente, che svuotano le anime di queste persone simili a tossicodipendenti.

Sabato è l’ultimo giorno… il gran giorno conclusivo con la designazione dei vincitori del Film Festival… cresce l’attesa di conoscere l’esito della competizione… è una giornata ventosa, e per effettuare le ultime interviste decidiamo di metterci all’interno, in una stanza riservata.

Alla fine delle interviste ritorniamo al banchetto per vendere le ultime copie dei DVD a chi non era ancora riuscito a procurarsene una!

Alle 19:00 comincia la cena di chiusura ed al nostro tavolo ci sono alcuni membri del gruppo di Jaime (il quale purtroppo non era presente). Il nostro tavolo è meta di tanta gente che vuole rinnovarci la propria stima e vuole stringere la mano in particolare ad Antonio. Quasi come se fosse organizzato apposta, il nostro tavolo è vicino al palco, dove dopo 2 ore sarebbero cominciate le premiazioni.

Dopo la prima categoria, dedicata ai cortometraggi, vinciamo subito il primo premio per migliore documentario breve con “Profezie Maia e cerchi nel grano”. Emozionatissimo Pier ringrazia l’organizzazione, Jaime e Giorgio visto che dopo 10 anni ha vinto un’altra statuetta per un documentario sui cerchi nel grano! Un altro premio arriva sempre con “Profezie Maia e cerchi nel grano”, ma per la categoria “miglior filmato storico”.

Felicissimo Pier risale sul palco! Ed ancora… l’ultimo premio viene vinto dal documentario “il Caso Urzi” per il miglior filmato UFO… vittoria schiacciante!

Premi strameritati dalla costanza ed abnegazione dei ragazzi di Studio 3. 3 grigi, 3 statuette, 3 oscar che coronano il meraviglioso lavoro fatto da Pier sul palco e da Luca dietro le quinte! Durante tutto il viaggio, così come quando siamo a casa, Luca è sempre il nostro punto di riferimento!

Tanta gente è alla ricerca di qualcosa… ma quando gli parli della verità purtroppo non è sempre facile distaccarsi dei propri schemi. Non sappiamo quanti mediteranno sulla nostra testimonianza, ma speriamo di aver raggiunto i loro cuori con spunti di riflessione.

Il viaggio di ritorno si prospetta lungo, ed a malincuore ci accingiamo a ritornare alla normalità. Il cielo tuttavia ci riserva un’ulteriore gradita sorpresa… quando ci fermiamo alla stazione di servizio Antonio comincia a filmare un Disco volante sopra le nostre teste, a volte luminoso, a volte metallico. Vedere un disco così, dal vivo sopra di noi è una grande emozione!

Durante questo viaggio ho avuto modo di conoscere più da vicino Antonio e Simona, due ragazzi fantastici, semplici, limpidi, genuini, ma tristi per il mondo in cui viviamo. Spero che continueranno e continueremo tutti così, sullo stesso cammino privilegiato dove oggi ci troviamo, al servizio del Figlio dell’Uomo.

 

Fabio Maggiore