Nuovi UMTS: allarme salute

Il Giornale Online
UMTS: “Universal mobile telephone system”, è la terza generazione di servizi telefonici mobili. La prima era la rete analogica, la seconda quella Gsm, che ha invaso l'Italia con 56,7 milioni di utenti nel 2003. Con l'Umts (500.000 abbonati in Italia nel 2003), alla telefonia mobile si aggiungono Internet, e-mail, fax, banche dati da scaricare o trasmettere, ecc.

E' l'inizio della fine delle telecomunicazioni fisse? Ma con la salute come la mettiamo? Questo cellulare superintelligente comporta qualche rischio sulla nostra pelle?

A Bologna un gruppo del CNR, coordinato dal dottor Fiorenzo Marinelli, sta conducendo varie ricerche su questo campo. Il “sistema Umts lavora con radiofrequenze di circa 2450 Mega Herz” ci ha detto “nel 1997 uno studio firmato dal dottor Henry Lay, negli Stati Uniti, ha dimostrato che questa particolare frequenza è in grado di “rompere” i filamenti del Dna, cioè di alterare la struttura della molecola chiave degli esseri viventi.

E' una osservazione sperimentale da tenere nella giusta considerazione, e da approfondire con ulteriori indagini. Peccato che i fondi per questo tipo di ricerche siano sempre meno, non sappiamo che fine abbiano fatto i 246 miliardi di lire stanziati nella vendita delle licenze Umts, per studiare gli effetti delle emissioni elettromagnetiche.”

UMTS: ALLARME IN SVEZIA PER LA SALUTE

Il consiglio dell'Unione nazionale svedese degli affittuari non accetta l'installazione delle antenne per la telefonia mobile di terza generazione sulle case. L'Unione raggruppa il 45% degli affittuari di tutta la Svezia e ha fatto sapere che si opporrà a questa tecnologia, finché non saranno chiariti gli effetti sulla salute. “Allo stato attuale la scienza non ha chiarito abbastanza se le antenne per l'Umts possono influire sulla salute umana: fino a quando non ci sarà chiarezza non faremo costruire antenne sulle abitazioni o nelle loro vicinanze” ha detto il portavoce dell'Unione, Peder Palmstierna.

IN DANIMARCA SI MUOVONO I SINDACI

Le cose si stanno muovendo anche in Danimarca: tutti i partiti politici hanno chiesto un dibattito in Parlamento sugli effetti sanitari delle antenne Umts, alla presenza dei Ministri della Salute, Ricerca Scientifica e Informazione, sui possibili danni alla salute provocati dalle antenne Umts.

Inoltre i sindaci di Copenhagen, Aalborg e molte altre città danesi, che crescono di giorno in giorno, hanno deciso di bloccare l'installazione delle antenne sulle proprietà pubbliche, finché non sarà certo che sono innocue. Si sta tentando di bloccarle anche nelle proprietà private.

UNA RICERCA OLANDESE CONFERMA I RISCHI SANITARI

Si è conclusa recentemente una ricerca sugli effetti dei campi elettromagnetici condotta dal TNO (Netherlands Organization for Applied Scientific Research), Istituto di ricerca del Governo Olandese. La ricerca è stata voluta da ben tre Ministeri (Sanità, Telecomunicazioni ed Economia) su forte pressione dei cittadini. Il Parlamento Olandese ne ha discusso in commissione il 23 ottobre e ha deciso di inviare il report alla Commissione europea, con cui i tre Ministeri discuteranno i risultati.

La ricerca è stata condotta su 72 persone, di cui la metà “elettrosensibili”. Esse sono state esposte ad un campo di 1 Volt/metro, alle frequenze degli Umts. Si è riscontrata una relazione statisticamente significativa tra le alterazioni allo stato di benessere dei soggetti (mal di testa, nausea, vertigini) e l'esposizione ad un campo elettromagnetico simile a quello dell'Umts, anche in assenza di fenomeni di riscaldamento del corpo umano.

E' in programma una seconda ricerca di verifica dei risultati.

NESSUNO ASSICURA IL TELEFONINO

Nessuna società d'assicurazione è disposta più ad assicurare le imprese che producono cellulari. Il rischio che un domani un utente, o io suoi eredi, possa fare causa per danni”è giudicato incalcolabile”. La rivelazione è comparsa in gennaio sulla Süddeutsche Zeitung”: “Benché manchino ancora sicure prove scientifiche sulla pericolosità dei cellulari”, gli assicuratori preferiscono andare sul sicuro. Gli scienziati non sono ancora d'accordo? Bene, noi non ci fidiamo, spiegano le compagnie assicurative, siamo già rimaste scottate dall'amianto.

Negli Anni Settanta, veniva usato a tonnellate per rendere sicuri i palazzi contro gli incendi, e tutti sostenevano che era assolutamente innocuo. Anzi, le compagnie d'assicurazione pretendevano per stipulare le polizze d'antincendio che gli edifici fossero imbottiti da amianto. Poi si è scoperto che era altamente cancerogeno, e si sono dovuti pagare danni per miliardi di dollari, soprattutto in America. E se anche con i telefonini finisse così?

I contratti, ovviamente, dovrebbero coprire il rischio su scala internazionale, e ci si preoccupa che una causa venga intentata dagli utenti magari negli Stati Uniti dove i giudici sono estremamente generosi nello stabilire i rimborsi. “Abbiamo rifiutato le offerte dei produttori di telefonini”, hanno confermato al quotidiano di Monaco le due più grandi compagnie di mediazione assicurativa: la “Marsh”e la “Aon”.

Le due società conoscono il mercato mondiale perché fanno da intermediarie tra le compagnie d'assicurazione e le grandi industrie. Georg Bräuchle, direttore commerciale presso la “Marsh Deutschland” ha dichiarato che “per la prima volta i contratti per i cellulari sono stati esclusi per il 2004”. “Anche noi abbiamo detto no”, conferma un portavoce della Aon tedesca. “E per quanto ci riguarda, già da tempo, abbiamo rinunciato a coprire il rischio dei portatili!, rivela il portavoce della Allianz, la più grande compagnia assicurativa tedesca.

1 settembre 2004 – Michele Boato, Beatrice Bardelli, Giulio Labbro Francia

fonte:italy.peacelink.org