Obesità e diabete, sotto accusa la plastica. Ecco come tutelarsi

Il Giornale Online
Segnalato da windrunner2012

Un componente di alcune materie plastiche, il bisfenolo A – usato perfino per i biberon -, è oggetto di aspro dibattito tra gli scienziati per i suoi presunti effetti nocivi

Siete obesi o diabetici? La colpa potrebbe essere di ciò che bevete. Anzi, di ciò che contiene quello che bevete. Da mesi, infatti, c’è un acceso dibattito attorno al bisfenolo A (BPA), uno dei componenti della materia plastica usata per bottigliette, confezioni per alimenti, lenti a contatto e perfino biberon. Il bisfenolo A è annoverato tra i cosiddetti “interferenti endocrini”, le sostanze, cioè, che riescono a danneggiare le ghiandole e le cellule che regolano il normale funzionamento del corpo. In attesa di conoscere il responso di nuove ricerche che dovrebbero chiarire il grado di pericolosità del bisfenolo A, il governo degli Stati Uniti ha diffuso in settimana un comunicato per aiutare i consumatori a ridurre l’assunzione “indiretta” di BPA.

“Per ora riteniamo che sia sicuro e quindi non raccomandiamo alcun cambiamento nelle proprie abitudini – ha spiegato Laura Tarantino, capo dell’ufficio per la sicurezza degli additivi alimentari della Food and Drug Administration (FDA) -. Ci sono comunque degli accorgimenti che le persone possono rispettare per ridurre la loro esposizione”.

Per esempio, ha spiegato la Tarantino, i consumatori possono evitare i contenitori di plastica contrassegnati dal numero di riciclaggio “7” (vai all'immagine esempio) e soprattutto non riscaldar bevande e cibi al loro interno: il calore infatti aumenta il rilascio di tale sostanza, sospettata di essere nociva.

Più del 90% degli americani presenta tracce di BPA nel proprio corpo, ma la FDA rassicura: il livello di esposizione sia troppo basso per causare rischi alla salute, anche nel caso di bambini e dei ragazzi. Ma non tutti concordano. Alcuni ricercatori sono convinti che il bisfenolo A sia in grado di danneggiare il corpo umano anche se assunto a piccole dosi.

Due ricercatori dell'Università di Dartmouth hanno esaminato i campioni di urina di 1.455 persone, riscontrandovi tracce di BPA. Dei soggetti sperimentali, 136 soffrivano di diabete e 79 di disturbi cardiocircolatori, ben più di quanto ci si sarebbe potuti attendere sulla base di un andamento statistico normale.

La questione è particolarmente spinosa e non sembra destinata a risolversi nell’immediato. L’industria chimica ha immediatamente preso le distanze dalla ricerca, sostenendo che i problemi di salute potrebbero non dipendere dall’assunzione di BPA. A confermarla vi sono invece alcuni studi condotti su animali, che hanno accusato problemi riproduttivi e ormonali. Secondo altre indagini, il bisfenolo A sarebbe addirittura responsabile di tumori alla prostata, alla mammella e al sistema riproduttivo.

La FDA, che avrebbe il potere di bandire la sostanza dai contenitori alimentari, attende l’esito di nuove ricerche. La cautela è d’obbligo. Se i risultati fossero confermati, ci sarebbe una mezza rivoluzione dei consumi: il BPA è infatti presente da oltre un cinquantennio in una vasta gamma di prodotti di largo consumo, come elettrodomestici, equipaggiamento sportivo, cd, lenti a contatto e perfino biberon e bottigliette d’acqua.

Fonte: http://notizie.alice.it/tecnologia/obesita_diabete_plastica.html