Ossigeno e accumulatore al piombo

Il Giornale Online In altri articoli ho esaminato, in senso generale, come si potesse applicare il modello di atomo a risonanza e le conseguenti iterazioni tra i vari campi elettrici relativi, a tutte le manifestazioni della materia. I risultati sono stati tali che posso dire con sicurezza che se si fosse adottato questo modello agli albori della scienza il mondo oggi sarebbe molto diverso. Non voglio dire che i vari modelli utilizzati sino a qui nelle varie branche della scienza debbano essere errati nonostante il fatto che hanno comunque permesso lo sviluppo attuale.

No, ogni cosa può essere descritta in molti modi, in maniera più o meno completa, i modelli attuali sono infatti una descrizione incompleta, quindi non si può con questi descrivere tutti i fenomeni che avvengono nelle varie condizioni. Questo è infatti il limite della scienza atomico-nucleare, le nuove scoperte richiedono nuove descrizioni, sempre più distanti da una modello unico, semplice ed adatto a spiegare, questa volta, e non solo a descrivere i fenomeni misurati. Ci sono molti aspetti dei congegni che la scienza ci ha dato e che usiamo tutti i giorni, con una sufficiente resa, che tuttavia non sono chiari, e ce li trasciniamo così come sono e ci accontentiamo di quello che siamo riusciti ad ottenere e, per la già discussa propensione dell'uomo a non ricercare nuove strade se quella abituale è abbastanza comoda, nessuno approfondisce i misteri.

Ora vi presento un mistero che è molto (per scienza) antico, ma che tutti ignorano, e di cui tutti fanno uso. L'accumulatore al piombo, comunissimo, c'è in ogni automobile. Che cosa ha di misterioso questo dispositivo? Semplice: come funziona? Chi lo sa? I chimici ci danno delle spiegazioni, ecco wikipedia. Wikipedia per l'accumulatore al piombo (Le comuni batterie delle automobili).

“Batteria piombo-acido

Una batteria piombo-acido di un'automobile

Il Giornale Online

La batteria piombo-acido, inventata nel 1859 dal fisico francese Gaston Planté, è il tipo più vecchio di Batteria ricaricabile. Pur avendo dei rapporti energia/ peso e energia/ volume bassi, la sua capacità di fornire un'elevata potenza istantanea all' accensione la rende piuttosto potente. Questa caratteristica, insieme al suo costo basso, la rende conveniente per l'uso nei veicoli a motore per alimentare il motorino d'avviamento.

Elettrochimica [modifica] Nello stato di carica, ogni cella contiene degli elettrodi di Piombo (Pb) e diossido di piombo (PbO2) in una soluzione elettrolitica con concentrazione di circa il 33.5% v/v (4.2 molare) di acido solforico (H2SO4). Nello stato di batteria scarica i due elettrodi sono completamente trasformati in solfato di piombo (PbSO4) e l'elettrolita è privo dell'acido solforico in esso disciolto diventando praticamente acqua. A causa dell'abbassamento crioscopico dell' acqua, quando la batteria si scarica e la concentrazione dell'acido solforico diminuisce, l'elettrolita tende a congelarsi durante l'inverno.

Nello specifico, le reazioni sono:

Anodo (ossidazione):

Catodo (riduzione):

A causa delle celle aperte con liquido elettrolita in molte batterie piombo-acido, sovraccaricare il dispositivo con una tensione elevata genera ossigeno e idrogeno dall' elettrolisi dell'acqua, una miscela esplosiva. L' elettrolite acido è inoltre irritante e corrosivo per pelle e vestiti.”

A parte le considerazioni sulla sicurezza, quale è la sostanza di questo discorso? E' che di fatto due lamine di solfato di piombo poste vicino tra loro immerse in un elettrolita di acido solforico diventano una lamina di piombo ed un'altra di diossido di piombo quando vengono fatte attraversare da una corrente elettrica continua. Dopo essere state caricate queste lamine restituiscono la corrente di carica se ai capi degli elettrodi poniamo un carico elettrico. La deduzione logica che quindi si può fare è che se noi mettiamo una lamina di piombo ed una di ossido di piombo in un elettrolita di acido solforico otteniamo della energia elettrica. Quindi sarebbe sufficiente asportare lo strato esterno di solfato di piombo che si forma e aggiungere acido solforico, ricavato dal solfato di piombo estratto, per avere una quantità illimitata di corrente elettrica.

E' così? No. Le due lamine non forniscono nulla, debbono essere ottenute per carica elettrica, per poter essere scaricate.
E se fosse che è la lamina di ossido di piombo a scambiare l'energia accumulata? Mentre la altre componenti che partecipano alle reazioni sono solo il tramite per cui si ottiene dapprima la carica ed poi la scarica? Cioè è l' ossigeno ad essere alterato come elemento. E' l'ossigeno che trattiene e cede la carica e non la reazione chimica. E' l'ossigeno che modifica se stesso in una varietà di ossigeno più energetico, suscettibile quindi di ritornare al suo stato normale cedendo l' energia in eccesso.

Vedendo le cose in questo modo, possibile solo utilizzando il modello di atomo a risonanza, allora tutto il mistero si svela. Come il mistero che circonda tutti gli altri dispositivi che forniscono o accumulano energia elettrica, le comuni pile e batterie. Tutte le reazioni chimiche proposte per chiarire il funzionamento delle pile sono lacunose, si ammette che per certe condizioni avvengono scambi energetici non meglio definiti. Questo per poter chiudere il cerchio della spiegazione del funzionamento.

Wikipedia per le pile zinco carbone (le comuni pile)

“La semi-reazione di riduzione avviene sulla superficie del catodo di grafite e coinvolge il biossido di manganese. La stechiometria della reazione di riduzione non è esattamente nota ed è probabilmente costituita da più reazioni parallele. Reazione rappresentative sono le seguenti:

2 MnO2 + 2 NH4+ + 2 e- ? 2 MnO(OH) + 2 NH3
2 MnO2 + 2 NH4+ + 2 e- ? 2 Mn2O3 + 2 NH3 + H2O
La barra di grafite e la polvere di carbone non partecipano alla reazione e servono solo per facilitare la conduzione degli elettroni.”

Se accettiamo che l'ossigeno, come si è visto in altri articoli studiando le reazioni di ossidazione e riduzione come il fuoco, sia il responsabile, per la propria conformazione di variare il proprio contenuto di energia in modo semplice, allora scopriamo che potremmo “sminuire” l'ossigeno ed estrarne l'energia disponibile con altri metodi più efficienti. L'ossigeno “impoverito” verrà poi riportato allo stato normale dagli scambi che opera la natura, ad esempio durante la riduzione della CO2 ad opera delle piante.

Ben Boux
Fonte: http://www.lanuovaumanita.net/ossigeno_e_accumulatore_al_piombo.html
Immagine: http://it.wikipedia.org/wiki/Ossigeno