Perché non servono gli OGM per risolvere la fame nel Mondo

Il Giornale Online
Per ben valutare le relazioni esistenti e potenziali fra fame e OGM è particolarmente utile considerare quanto sottolinea la FAO quando ricorda che “l’enorme maggioranza delle persone affamate vive nelle zone rurali del mondo in via di sviluppo”. È dunque utile avviare
la riflessione sulle implicazioni del ricorso alle biotecnologie sulla sicurezza alimentare proprio a partire dallo specifico del mondo rurale, in modo da meglio comprendere come si possa uscire da questo “paradosso delle campagne affamate”.

Partendo quindi dal dato che ogni anno nel mondo trenta milioni di persone muoiono di fame e centinaia di migliaia sono vittime di malattie, epidemie e carenze di ogni tipo causate dalla denutrizione, ma che le risorse alimentari del pianeta, paradossalmente, potrebbero nutrire quasi il doppio della sua popolazione, ci si può chiedere come sia possibile che tutto questo avvenga, e come fare per impedirlo. Per rispondere alla questione e per affrontare l’argomento in modo più descrittivo ci viene incontro un buon testo di Jean Ziegler, intitolato “La fame nel mondo spiegata a mio figlio”, dal quale prenderemo alcuni estratti al fine di facilitare la comprensione del fatto che la fame nel mondo è un problema che non ha bisogno di essere affrontato con mezzi quali gli OGM e che la presentazione di quest’ultimi come possibili risolutori ha il solo scopo, da parte di aziende e multinazionali, di impadronirsi di vaste aree da coltivare per incrementare il proprio bilancio.

Il fenomeno della fame nel mondo non è affatto sconosciuto; i mezzi di informazione forniscono esaurienti statistiche e danno ampio spazio ai rapporti degli organismi internazionali che si occupano del problema ma nonostante tutto se ne parla troppo poco. Soprattutto non si parla mai delle sue cause, delle responsabilità di istituzioni pubbliche e private, precisamente addebitabili pertanto a persone determinate che si potrebbero anche indicare, se ve ne fosse la volontà, con nome e cognome. Anzi, su queste responsabilità i grandi mezzi di informazione non solo nascondono il vero ma dicono deliberatamente il falso. L'esempio più clamoroso a questo proposito è l'occultamento della verità intorno alla reale disponibilità di risorse alimentari mondiali. «Oltre quindici anni fa –scrive Ziegler- la FAO (Food and Agriculture Organization) aveva già presentato un rapporto confortante: il mondo, in base all'attuale stato della capacità produttiva agricola, potrebbe nutrire senza alcun problema più di dodici miliardi di esseri umani. Nutrire significa assicurare a ogni bambino, uomo o donna della Terra una razione quotidiana di cibo che oscilla fra le 2400 e le 2700 calorie, a seconda delle necessità alimentari di ogni individuo, variabili in ragione del suo lavoro e del clima in cui vive.»

Fonte : newsletter www.italiaeuropaliberidaogm.org

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