Planet Earth – Impatto ambientale dell’industria dei cibi animali

Planet Earth – Impatto ambientale dell’industria dei cibi animali
Impatto ambientale - Planet Earth - Mind Blowing Digital Artworks by Polish Artist Igor Morski
Immagine: Mind Blowing Digital Artworks by Polish Artist Igor Morski

Alla voce “Impatto ambientale dell’industria dei cibi animali” su wikipedia troviamo un’ampia documentazione che forse ancora pochi conoscono o credono attendibile. Non conoscere o minimizzare questo aspetto centrale della crisi ambientale attuale, equivale a contribuire inconsapevolmente alla distruzione del pianeta. Leggiamo la parte introduttiva:


L’impatto ambientale dell’industria dei cibi animali designa il complesso degli effetti che la zootecnia e la pesca commerciale determinano sull’ambiente naturale.

Nella seconda metà del Novecento il consumo globale di carne è aumentato di 5 volte, passando da 45 milioni di tonnellate all’anno nel 1950 a 233 milioni di tonnellate all’anno nel 2000, e la FAO ha stimato che entro il 2050 si arriverà a 465 milioni di tonnellate. Ciò ha causato naturalmente un aumento del numero di animali allevati: secondo le statistiche della FAO (2007), in tutto il mondo ogni anno vengono macellati circa 56 miliardi di animali, esclusi pesci e altri animali marini. Questa crescita esplosiva della popolazione animale domestica si è rivelata incompatibile con i ritmi naturali terrestri e ha inciso attraverso diversi modi sull’equilibrio della Terra.

La zootecnia globale è ritenuta un fattore centrale nell’uso di risorse alimentari e idriche, inquinamento delle acque, uso delle terre, deforestazione, degradazione del suolo ed emissioni di gas serra. Nonostante spesso sia un fattore trascurato, anche il consumo degli animali marini incide in maniera significativa sull’equilibrio ambientale, e la pesca e l’acquacoltura sono ritenuti anch’essi responsabili di diversi problemi di natura ambientale. L’insieme di questa situazione si ripercuote anche sulla fauna e sulla flora selvatica impoverendone la biodiversità.

Si è determinato un crescente interesse della comunità scientifica sull’influenza che il consumo di cibi animali può avere sull’ambiente, e diversi autori hanno indicato come la riduzione del consumo di carne debba considerarsi una necessità per contrastare i gravi effetti avversi della produzione zootecnica. Diversi studi hanno inoltre evidenziato i vantaggi che è possibile ottenere sul piano ambientale con l’adozione di diete vegetariane e in particolare di una dieta vegana. Nonostante l’evidenza scientifica sull’impatto ambientale provocato dall’allevamento degli animali e la maggiore attenzione al problema negli anni più recenti, molte persone ignorano o minimizzano questo aspetto centrale della crisi ambientale attuale. Frequentemente vengono proposte delle soluzioni per aggirare il problema del consumo di cibi animali che, se non comportano anche una drastica riduzione di questo consumo, si rivelano però poco efficaci, come l’acquisto di prodotti da allevamento biologico o di cibo a chilometro zero.


Prosegue con approfondimenti documentati e sottolineando che evidenze scientifiche confermano che l’impatto ambientale di ognuno di noi, quali consumatori, dipende principalmente da tre fattori: il cibo, l’energia usata in casa ed i trasporti. Di questi tre fattori quello che incide maggiormente è la scelta del cibo che mangiamo e può essere deciso, e quindi modificato, solo da noi.

Planet Earth, è il titolo di un breve video ed è il trailer di “HOME” un documentario su ambiente e cambiamento climatico di Yann Arthus-Bertrand, prodotto da Luc Besson, diffuso contemporaneamente il 5 giugno 2009 nelle sale cinematografiche di 50 paesi, in concomitanza con la giornata mondiale dell’ambiente.

Il video denuncia questo problema ambientale, mostrando anche un aspetto di speranza per la salvaguardia del Pianeta, richiamandoci alla nostra responsabilità consapevole. Una frase accompagna il video:

“This is the video future generations will be wishing everyone watched today.”

Ovvero: “Questo è il video che le generazioni future sperano che oggi guardiamo tutti.” E’ infatti una nostra diretta responsabilità, da non procrastinare, ciò che lasceremo alle future generazioni. Non abbiamo attenuanti ne alternative.

Altrogiornale.org ha tradotto questo video per implementarne la diffusione e la comprensione del messaggio, nella speranza che ci si renda disponibili a collaborare prendendoci cura di Madre Terra e di chi ci sarà dopo di noi.

…È la nostra madre, ne abbiamo solo una. Lei sta morendo, (ma) può essere salvata.