Primo "clic" sull'energia oscura

Il Giornale Online
Il satellite “Chandra” raccoglie una prova: la sua forza paralizza una galassia da 7 miliardi anni. Così sarebbe confermata la costante cosmologica, la stessa che Einstein considerava il “mio più grande errore.

CARLO FERRI
INSTITUT DE CIENCES DE L’ESPAI (CSIC-IEEC) – BARCELLONA
Non c’è modo migliore di iniziare le celebrazioni dell’Anno Internazionale dell’Astronomia con la scoperta di un gruppo di astronomi dell’Harvard Smithsonian Astrophysical Observatory di Cambridge, in Massachusetts, che ha osservato per la prima volta gli effetti dell'energia oscura con il satellite Usa «Chandra» per i raggi X: è un risultato singolare e destinato a rivoluzionare le teorie sull’evoluzione dell’Universo.
L’energia oscura è stata scoperta solo un decennio fa, studiando le esplosioni di supernove. Utilizzando il telescopio «Hubble» e considerando la luminosità intrinseca di questi oggetti, l’obiettivo era determinare il valore del ritmo di espansione dell’Universo. Fino ad allora le teorie cosmologiche predicevano che, se il ritmo fosse stato più grande di un certo valore, allora il cosmo sarebbe stato destinato a frenare la propria espansione.

Ciò avrebbe significato una decelerazione graduale dell’esplosione primordiale (il Big Bang), causata dall’azione gravitazionale che ogni galassia esercita sulle altre, finché la dilatazione si sarebbe arrestata e l’Universo avrebbe cominciato il processo inverso, implodendo. Potremmo pensare a una pallina da tennis lanciata in aria: per effetto della gravità il suo moto diventerebbe sempre più lento, fino a raggiungere un punto di massima altezza, e da lì ricadrebbe a terra.

Nel caso fosse stato trovato un ritmo più piccolo del valore atteso, invece, l’Universo sarebbe stato destinato a espandersi per sempre a velocità costante, nel tempo e nello spazio. Ma ciò che i 2 gruppi di ricercatori non potevano immaginare è che la pallina da tennis avesse dapprima ridotto la sua velocità per poi accelerare e allontanarsi in volo dalla superficie terrestre. In pratica, i loro dati indicavano che l’espansione cosmica non sta diminuendo e nemmeno è costante, ma, piuttosto, è accelerata da una specie di gravità repulsiva, una forza naturale inesistente sulla Terra, ma che permea il cosmo.

Chi è Ferri Astrofisico
RUOLO: STUDIA LE STELLE NOVAENEI RAGGIXPRESSO L’INSTITUT DE CIENCES DE L’ESPAI (CSIC-IEEC) BARCELLONA

Fonte: http://www.lastampa.it/_web/cmstp/tmplrubriche/scienza/grubrica.asp?ID_blog=38&ID_articolo=1172&ID_sezione=243&sezione=