Pseudoscienza o Nuove Teorie: esame critico dell’inerzia quantizzata

inerzia

In un recente articolo (resonance.is), abbiamo discusso l’associazione del vuoto con l’attrito o forza inerziale di cui risentono gli oggetti in accelerazione. Una discussione recente esamina questa idea alla luce di una nuova teoria sull’origine dell’inerzia. Oltre ad un esame critico sull’evidenza del ruolo del vuoto quantistico rispetto all’inerzia, essa offre una panoramica sulle sfide che le nuove teorie affrontano essendo esterne alla visione convenzionale e sulla necessità di prove rigorose perchè si possano considerare seriamente.

Nella dinamica Newtoniana, l’inerzia è una proprietà fondamentale della materia, appare come la resistenza di un oggetto ad essere accelerato (rimarrà a velocità costante se non interviene una forza esterna). Questo fenomeno è detto massa inerziale di un oggetto ed è equivalente alla sua massa gravitazionale. Entro la meccanica Newtoniana, si tratta di una proprietà intrinseca e non abbiamo una spiegazione della sua fonte, come per altri parametri liberi del Modello Standard.

La teoria in questione è quella del fisico Mike McCulloch e descrive l’inerzia come prodotto di una interazione tra un oggetto accelerato e il vuoto quantistico. Una predizione di questa ipotesi dice che gli oggetti accelerati sperimenteranno una radiazione termica dal vuoto, mentre osservatori a riposo rispetto ad essi, non osserveranno tale emissione. Questa è detta radiazione di Unruh ed è un effetto correlato alla radiazione di Hawking. La teoria di McCulloch descrive una forza anisotropica prodotta dalla radiazione di Unruh attorno ad un oggetto accelerato, a causa dell’effetto Casimir su scala di Hubble.

Nell’effetto Casimir, una forza viene prodotta tra due superfici parallele e vicinissime, a causa dell’esclusione di certe lunghezze d’onda delle fluttuazioni del vuoto tra di esse. McCulloch descrive un simile effetto nel caso di un oggetto accelerato, in cui risulterà una forza netta dalla radiazione di Unruh rispetto alla direzione di accelerazione e questo genererebbe inerzia. Questa non è la prima volta che una tale idea viene proposta. Haisch, Rueda e Puthoff proposero nel 1994 che l’inerzia fosse il risultato di una forza di Lorentz dovuta al campo di punto zero. Gli oscillatori nelle dimensioni della scala di Planck, che loro hanno chiamato “partoni” e che compongono la materia (in modo simile a quanto descritto da Nassim Haramein nel suo paper QGHM), hanno un componente magnetico che interagisce col vuoto quantistico elettromagnetico quando un oggetto viene accelerato.

Nel modello della fisica unificata esposto da Haramein, il vuoto è anche responsabile della generazione della massa, della carica e delle altre caratteristiche elementari della materia. Nonostante tali idee incontrino lo scetticismo di molti, anche giustamente, offrono una possibile spiegazione per molte caratteristiche anomale che sono poco descritte dal Modello Standard, come nel caso della materia oscura, finora non rilevata nonostante le meticolose ricerche. Inoltre queste idee possono spingere a scoperte sulla propulsione, come nel caso dell’EmDrive e del McCulloch’s Horizon Drive (simile alla levitazione quantistica) e a nuovi metodi di generazione energetica, come nel caso dell’Advanced Resonance Kinetics device di Haramein.

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