Pubbliche relazioni con una razza aliena

Il Giornale OnlineIn un rapporto segreto dell'Aeronautica Militare americana, ecco le ipotesi su come affrontare un nuovo tipo di rapporto diplomatico

E' una delle domande che noi ufologi ci siamo sempre posti: cosa accadrebbe se una razza aliena costringesse il governo di un qualsiasi Paese mondiale ad ammettere l'esistenza di rapporti diplomatici tra terrestri ed extraterrestri?È quello che devono essersi chiesti all'USAF (Aeronautica Militare americana) nel 1947, data di compilazione del rapporto che presentiamo in questo numero, allorché il Dottor Robert Oppenheimer, direttore degli studi avanzati presso l'università di Princeton, in collaborazione con il più grande fisico del secolo, Albert Einstein, scrisse un rapporto top secret intitolato “Relazioni con abitanti di corpi celesti”.

Il documento consiste in una serie di ipotesi e relative soluzioni riguardo probabili eventi che si verificherebbero in corrispondenza della palese manifestazione di fronte all'opinione pubblica di una razza aliena, amica o nemica.

Secondo gli autori, il problema centrale non sembrerebbe tanto quello di stabilire un contatto, determinando un linguaggio di comunicazione comprensibile da ambo le parti, quanto quello di stabilire le ripercussioni sulla popolazione e il comportamento da tenere nel caso in cui gli alieni si dimostrassero ostili.

Accordi politici ed economici

Se gli alieni dimostrassero di essere in possesso di una qualche gerarchia politica sarebbe necessario stabilire immediatamente un accordo per regolare l'indipendenza dei popoli, ma anche le più semplici relazioni diplomatiche e probabilmente saremmo costretti ad accettare qualche compromesso, senza considerare il fatto che questa civiltà potrebbe essere interessata al nostro pianeta o alla nostra civiltà dal punto di vista economico; di conseguenza bisognerebbe stabilire dei parametri comuni di interscambio e, chissà, forse una moneta comune.

Nemici o amici?

Il nocciolo della questione è senza dubbio stabilire se questa razza sia amichevole o ostile. In entrambe i casi si renderebbe necessario un intervento da parte delle Nazioni Unite per stabilire procedure di approccio verso i visitatori e probabilmente tutto ciò determinerebbe un conflitto di interessi per accaparrarsi un posto di primaria importanza per gestire i rapporti politico-economici con i nostri nuovi interlocutori.

Nella malaugurata ipotesi che gli alieni fossero ostili non rimarrebbe altro che organizzare una forza internazionale di difesa basata sulle più avanzate tecnologie belliche, sperando che il divario dal punto di vista dello sviluppo non sia poi così ampio.

Perché questo rapporto?

Se osserviamo la data di compilazione del rapporto potremmo rimanere sorpresi nel leggere la dicitura “June 1947” ossia Giugno 1947. Siamo agli albori dell'ufologia moderna eppure sembra che qualcosa circoli già nell'ambiente, se personaggi del calibro di Einstein sono interessati ai possibili risvolti sociali derivanti dall'impatto con una civiltà extraterrestre intelligente; ciò potrebbe significare che i particolari già conosciuti, ma strettamente riservati ad uso e consumo degli enti governativi, sono molto più cospicui di quanto non si pensi e proprio in questo contesto potrebbe trovare terreno fertile l'ipotesi che già molto prima di Kenneth Arnold, autore del primo avvistamento UFO riconosciuto come tale, le agenzie governative, soprattutto quelle concernenti l'intelligence militare, avessero già avviato degli studi approfonditi sull'argomento sia per comprenderne la natura, sia per concepire dei nuovi termini di sviluppo volti allo sfruttamento di risorse extraterrestri.

di Fabrizio Monaco

Fonte: http://www.isolachenonce-online.it/et/tabloid/dirittodisapere/pubbliche_relazioni.html

Alieni, Intelligence ed Esopolitica