QUANDO LE STELLE FANNO L’AMORE

QUANDO LE STELLE FANNO L’AMORE
Giordano-Michele Etere
Michele Proclamato

Premessa

Ricordo con chiarezza quelle che “credevo” essere le ultime parole scritte per terminare il mio nuovo libro.

Le ricordo perché, in qualche modo, furono non solo le ultime di una bellissima “fatica” bibliografica, ma le ultime vergate in una città che oggi non esiste più. Tre giorni dopo la pseudo-fine di quel volume, l’Aquila fu distrutta da un sisma, probabilmente e polemicamente prevedibile. Ma questo è il mio recente passato e, mentre oggi rivivo “bene” con la mia famiglia, nella mia città, in un alloggio antisismico assegnatomi dalla Protezione Civile, vorrei riannodare quei fili conoscitivi, tranciati da una manciata di secondi terribili, per ritornare ad una normalità che, per molto tempo, “qui” sarà solo presunta. Vorrei farlo descrivendovi come, attraverso uno studio solo in apparenza eterogeneo, ho potuto stabilire che effettivamente una TEORIA DEL TUTTO, sulla terra, esiste da sempre. Anzi, più che una teoria del tutto, da millenni, sulla terra esiste una SCIENZA DEL TUTTO, la quale, con inverosimile semplicità, è in grado di spiegarci che il TEMPO è la matrice prima della MATERIA.

Una SCIENZA, per la quale è sufficiente un’unica LEGGE SPIRALICA per debellare la falsa diversità di 4 leggi fisiche, ultimo cruccio di un sapere ufficiale, obbiettivamente scavalcato da un ermetismo tangente ed ispirante tutti i suoi irriconoscenti vagiti conoscitivi. Sarebbe stato questo l’unico tema del mio “ultimo nato”, bibliograficamente parlando, se non fosse che, durante il mio forzato soggiorno sulle coste abruzzesi, improvvisamente, in una notte calda, afosa e nerissima, come lo sono solo le notti marittime, alzando gli occhi al cielo e posandoli su quella splendida semina di diamanti solari, mi sono reso conto che quella SCIENZA DEL TUTTO è l’unica a permettermi di intuire che anche LE STELLE FANNO L’AMORE.

Così, mentre concepivo che miliardi persone, in modo frattale, ripetono atti consoni ad un Universo completamente vivo, su un pianeta figlio di quegli stessi atti, ho potuto realmente terminare uno scritto, nato sostanzialmente, da un evento tellurico e vibrante di un essere celeste, che non ha ancora smesso di crescere e cambiare.

Realizzando, quindi, come, essenzialmente, non sia altro che l’AMORE, ciò che crea e cambia il CREATO tutto, ho perdonato la mia terra ancora tremante e ci sono ritornato. Ed oggi, vorrei brevemente raccontarvi come le mie ipotesi, che partono dalla mente meravigliosamente matematica di un indiano, poverissimo di mezzi, ma grandioso di ingegno, mi abbiano condotto alle conclusioni di cui sopra, sempre più conscio di come la vostra “attenzione” sia ormai la mia unica e vera ricchezza.

I sogni modulari di un genio

Erode, cittadina del Sud dell’India, anno 1887, giorno: 22 Dicembre. Da una famiglia Tamil, poverissima, nasce Srinivasa Aiyangar Ramanujan. Il bambino non sembra possedere nessun talento e le sue occasionali frequentazioni scolastiche sembrano avvalorare tutto ciò. Ma Srinivasa, crescendo, comincia a dimostrare capacità “matematiche“ da autodidatta, così esclusive ed imponenti, da permettergli, attraverso un solo libro, di rielaborare autonomamente, quasi tutta l’impalcatura aritmetica del mondo occidentale.

In piena solitudine, riuscirà, quindi, a creare teorie e risultati algebrici sia estremamente innovativi, che perfettamente conosciuti al mondo anglosassone, del quale la sua nascente nazione, ancora rappresentava una solida e prospera colonia. E’ questa sua immensa voglia di vivere della sua matematica, che lo porterà, pochi anni prima della Prima Guerra mondiale, ad inviare una leggendaria lettera, corredata da 9 fogli, completamente colmi di equazioni e soluzioni algebriche, nei massimi luoghi del sapere inglese: Oxford e Cambridge. Mentre ad Oxford la sua lettera non sarà presa in esame, il Trinity College di Cambridge darà seguito alla sua missiva, attraverso uno dei più grandi matematici del momento: G. D. Hardy. In seguito, lo stesso si troverà ad ammettere, con i suoi raffinati e paludati colleghi inglesi, che i risultati contenuti in quella lettera, fossero quanto di più avveniristico e sensazionale, il mondo della matematica istituzionale avesse, fino ad allora, visto. Le porte universitarie del sapere matematico inglese ed occidentale, in breve, si aprirono di fronte ad un piccolo, timido ed impacciato indiano.

I pochi anni che lo videro vivere e lavorare fianco a fianco con il grande Hardy, non permisero, nonostante l’enorme lavoro svolto, di sviluppare appieno le sue potenzialità, tanto che, oggi, molte delle sue Equazioni “Modulari” risultano prive di una reale spiegazione e conseguente applicazione, vista la relativa eccezionale complessità. Questa, impietosamente, potrebbe essere la sintesi della breve vita di un genio, spentosi prematuramente a 33 anni, ma, dovrei aggiungere che fra le cose compiute dal “piccolo” Tamil, si alligna l’intera impalcatura numerico dimensionale dell’unica Teoria del Tutto oggi esistente: la Teoria delle Stringhe.

Se oggi, infatti, la scienza ufficiale è in grado di teorizzare un modo ed un mondo pluridimensionale e “vibrante“, fatto da “corde”, o stringhe, immensamente piccole, ebbene questo lo deve al grande Srinivasa, che, incompreso e solitario, passava le sue giornate a scrivere i suoi numeri su tutto ciò che poteva. Se, oggi, abbiamo perlomeno un’idea matematica di come la MATERIA NASCE e con essa le sue leggi, lo dobbiamo ad un giovane ragazzo che, con immensa fatica, per amore della matematica, pur non adattandosi al clima ed alla vita inglese, giunse “equazionalmente” a determinare quante sono le “Dimensioni“ poste a monte della nostra realtà. Quando i suoi increduli e cattedratici colleghi osservavano le sue elegantissime e spregiudicate conclusioni matematiche, tutti si stupivano nel vedere che esse, spesso, erano DETTATE da pochi essenziali numeri, i seguenti:

 “8, Tre volte 8 (888) o 24 “

Ma, ancora più increduli essi soggiacevano quando egli spiegava loro, che la sua vera musa ispiratrice era la Dea Namagiri, del famoso tempio di Namakkal, Dea famosa, in India, come la Terza moglie del DIO SHIVA. Quindi, anche se molto ci sarebbe da dire sui processi di apprendimento umani, sia come sia, oggi una Stringa Bosonica, in mano al grande Mikio Kaku, rimane costituita da “24” vibrazioni fisiche e, mentre i numeri di Ramanujan vengono definiti dall‘Establishment matematico mondiale: “NUMERI MAGICI”, le 8 dimensioni indiane sono diventate addirittura 26, nell’alveo, continuamente in evoluzione, della Teoria delle Stringhe.

Morale: la Scienza ha reso ufficiale una Teoria del Tutto nata dai suggerimenti onirici di un Indiano e la sua Dea ispiratrice. Altra morale: se voi chiedete a Mikio Kaku, come ho fatto io, cosa rappresentano le simmetrie numeriche presenti nelle Equazioni Modulari della Teoria delle Stringhe, vi sentirete rispondere: “NO COMMENT”. Ma ora…… spostiamoci in America.

La rinascita dell’etere

imagesE’ il 2006 e vi prego di immaginare un’affollatissima conferenza stampa, durante la quale la NASA, nell’ambito di un progetto nato nel 1999 e noto come: progetto Chandra, annuncia che il VUOTO, effettivamente, vuoto non è mai stato.

 Con l’occasione, infatti, mostrerà le prime foto di una fantomatica Materia Oscura, la cui presenza, accompagnata da una buona dose di ENERGIA OSCURA, da anni viene teorizzata da tutti i maggiori Astrofisici, grazie all’inspiegabile tendenza di molte galassie, di seguire orbite gravitazionalmente inficiate da masse invisibili.

Non solo, gli astanti vengono letteralmente sconvolti nel vedere come quella stessa materia, ora visibile, abbia la capacità di UNIRE tutte le STELLE, attraverso un fitto sistema filamentoso, la cui similitudine sinaptica non passerà inosservata.

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Dopo aver “cassato” l’Etere, cooptando l’esperimento luminifero (basato sulla luce) di Michelson-Morlay di fine Ottocento e dopo aver “riscosso” i risultati ottenuti a Cambridge, alcuni decenni fa da Harold Puthoff, (capaci di dimostrare la presenza di enormi masse di energia nel presunto vuoto, posto a 273 gradi sotto lo zero (ZPE)), nuovamente la scienza ritorna sui suoi passi, accettando ciò che, da millenni, era chiaro per tutte le civiltà del passato.

L’Etere, viene sdoganato sotto altro nome ed accettato dalla santa Inquisizione scientifica. Morale: oggi, ufficialmente, il vuoto non è più vuoto, anzi è pieno di MATERIA a vari stadi e tale Materia, come dice la TEORIA delle STRINGHE, sembra nascere, dimensionalmente “altrove”, attraverso un sistema Equazionale dotato di un’inspiegabile simmetria numerica, dalle caratteristiche sopra elencate. Mi verrebbe da dire che, scientificamente, non abbiamo le idee molto chiare, ma non è il momento di commentare. Ora andiamo in……… Russia.

La spirale temporale

E’ il 1936, quando uno dei più giovani e promettenti astrofisici Russi, insieme a molti suoi colleghi, verrà rinchiuso, politicamente indesiderato, da un tiranno come Stalin in uno dei tanti campi di concentramento disseminati in Siberia. Qui, per ben 11 anni, nonostante condizioni di vita oggettivamente insostenibili, privo di qualsiasi attrezzatura, condurrà una ricerca conoscitiva molto particolare che lo porterà a diventare uno dei più discussi, ammirati e contestati scienziati dell’intellighenzia russa. Il suo nome è N.A. Kozyrev e suoi sono trent’anni di ricerca seria, avvalorata da centinaia di esperimenti, atti a dimostrare come, essenzialmente, la MATERIA non sia altro che uno degli stadi dell’ETERE.

Nel 1950, nonostante alcune sue avveniristiche affermazioni e dimostrazioni scientifiche, si vedrà censurato come ricercatore esoterico ed essenzialmente estromesso dal tempio dell’ufficialità scientifica. Sue saranno affermazioni devastanti, come quella che vorrebbe la MATERIA tutta, vista come una spugna capace di assorbire e restituire energia Eterica, attraverso processi essenzialmente SPIRALICI. Processi spiralici, da lui ritenuti i veri responsabili, per esempio, della dislocazione dei nostri organi vitali, come della nascita delle forme di molte specie.

Insomma, secondo Kozyrev, l’Etere, spiralicamente, è in grado di concretizzarsi in materia, ma soprattutto, e qui divenne scientificamente un personaggio eretico da tacciare, fu il primo ad indicare quale fosse la vera matrice energetica dell’Etere. Egli, infatti, fu il primo, inascoltato, a credere nel TEMPO, come la vera Energia, potenzialmente in grado di trasformarsi, in ultimo, in MATERIA. Anzi, insisteva dicendo che i maggiori trasformatori di tempo, in calore e luce, fossero proprio le STELLE. A questo punto, mentre imbastivo la trama del mio libro, conscio di come la terra sempre più spesso tremasse sotto i miei piedi, mi resi conto di come, effettivamente, una scienza in grado di mettere insieme tutti questi aspetti, ufficiali e non, esiste ed ha lasciato tracce che da tempo conoscevo ed utilizzavo, con una certa dimestichezza.
E’, quindi, il caso di ritornare in ……..Mesopotamia.

Quando il tempo era re

2eycmfkAvevo spesso posto all’attenzione di tutti, chiaramente inascoltato, un reperto archeologico straordinariamente trascurato proprio dall’archeologia inglese, conservato oggi ad Oxford. Dagli esperti conosciuto come WB. 144, dal suo scopritore Weld Blundell, esso, sostanzialmente, continuava a rimanere un grande mistero sottovalutato e goliardicamente commentato, fin dai tempi romani.

Vero è che la “LISTA SUMERA DEI RE“, come viene più comunemente chiamato, continua a raccontare, attraverso migliaia di caratteri cuneiformi incisi su un prisma in pietra, una piccola storia regale antidiluviana, che, col tempo, capii essere un vero condensato scientifico. Caratteristica principe di tale racconto è l’affastellarsi incomprensibile di 8 inverosimili periodi regnanti, di altrettanti RE, ricondotti in sole 5 città, periodi che vorrei leggeste con molta attenzione:

“Dopo la discesa della regalità dai cieli,
la regalità fu a Eridu,
in Eridu Alulim divenne re,
egli regnò per 28800 anni.
Alalgar regnò per 36000anni.
“Due” re;
essi regnarono per 64800 anni.
Poi Eridu cadde
E la regalità fu spostata a Bad-Tibira
Divenne re a Bad-Tibira Enmenluanna;
egli regnò per 43200 anni.
Enmengalanna regnò per 28800 anni.
Dumuzi il pastore regnò per 36000anni.
“Tre” re essi regnarono 108000 anni.
Bad -ti-bira cadde
E la regalità fu spostata a Larak.
A Larak, Ensipadzidanna regnò 28800 anni.
“Un” re ……. Egli regnò per 28800 anni.
Larak cadde
E la regalità fu spostata a Sippar.
A Sippar Enmeduranna divenne re
E governò per 21000 anni
Poi Sippar cadde
E la regalità fu spostata a Shuruppak.
Ubaratutu divenne re,egli governò per 18600 anni
“Un” re …….. egli governò per 18600 anni..
In “Cinque” città “Otto”re,
essi regnarono per 241200 anni,
Poi il Diluvio “travolse tutto”.

Dopo aver letto, avrete capito perché, ufficialmente, tale reperto mai abbia superato gli esami interpretativi degli esperti e mai li avrebbe superati, se il sottoscritto non avesse trovato il modo, grazie al potere simbolico egizio, di trasformare il TEMPO in NUMERI ed i NUMERI in MATERIA, una materia molto, molto particolare. Quindi, per chiari motivi di sintesi, ora vorrei che idealmente veniste con me …in Francia.

Lo zodiaco trafugato

Dendera

 Durante il breve periodo di dominazione francese, l’Egitto, per l’ennesima volta, venne spogliato di molti suoi reperti, uno tra i più sorprendenti è: lo Zodiaco di Dendera, del quale oggi possiamo ammirare una copia, presso il Louvre. Ebbene, per capire quale sia la logica della SCIENZA del TUTTO a cui mi riferisco, ma, soprattutto, per interpretare con una certa completezza la LISTA di cui sopra, vorrei osservaste con attenzione l’immagine zodiacale, tenendo presente che essa è una visione cosmologica capace di descrivere un insieme galattico.

Tale visione, infatti, oltre ad essere antecedente, coesistette ormai incompresa, con l’inizio cosmologico Tolemaico, che fossilizzò, grazie anche ad Aristotele e la Chiesa, ogni prospettiva conoscitiva celeste, per ben 16 secoli. Comunque, ora vorrei tornaste alla somma temporale posta alla fine della LISTA, tenendo presente che, ormai da decenni, la Scienza, grazie alla scoperta della ZERO POINT ENERGY, avvenuta a 273 gradi sotto lo zero, sia globalmente d’accordo nell’ammettere che l’energia sia comunque presente, anche sotto valori ampiamente oltre lo ZERO assoluto. Quindi, oggi, siamo disponibili a comprendere che lo “Zero” sia praticamente inutile, quando in ballo c’è dell’energia, pertanto, applicando tale assunto alla somma temporale della LISTA, avremmo un doppio risultato: il primo priverà quel conteggio degli Zeri (2412), il secondo mi permetterà di insinuare in voi la percezione di come quel computo, sia qualche cosa di più, di una semplice somma numerica.

“Ora siete pronti per osservare come la visione cosmologica Egizia possa sposarsi, fondendosi, con la parabola temporale sumera“.

Non credo di sbagliare, se affermo che la sfera cosmica egizia sia praticamente sostenuta da 12 atlanti perfettamente frazionati in maschili e femminili, i quali, attraverso 24 colossali braccia, sostengono una visione pressoché completamente stellare, composta da 72 corpi celesti. Ebbene, state osservando come i relativi NUMERI, frutto di OTTO MOMENTI TEMPORALI BEN PRECISI, ora siano diventati non solo antropomorficamente viventi, ma veicolanti la nascita di un certo tipo di materia, per definizione, considerata eccelsa.

Infatti: A DENDERA, L’ENERGIA SUMERA SI TRASFORMA IN MATERIA STELLARE VIVENTE, NUMERICAMENTE E SESSUALMENTE CODIFICATA DA UN SISTEMA SCIENTIFICO CONOSCIUTO DA TUTTE LE CIVILTA’ DEL PASSATO.

A questo punto, è possibile ritrovare l’intero impianto numerico equazionale di Srynivasa Ramanujan, mentre una Stringa Bosonica può essere analogicamente vista nelle 24 Braccia di quegli esseri ciclopici. Braccia di chiara appartenenza temporale, come affermava l’inascoltato Kozyrev. Non solo: una rapida occhiata d’insieme a ciò che dovrebbe corrispondere alla VIA LATTEA, permetterà di stabilire come tutti i Corpi presenti siano inseriti in una CERTA progressione “levogira”, nonché spiralica, a testimoniare come, a livello galattico, tutto sia partecipe di una legge, oggi, solo teorizzata, ma un tempo chiara e netta.

Di conseguenza, in un passato senza date, non solo il TEMPO era considerato energia, ma diventava MATERIA, quindi calore e luce, (come affermava Kozyrev), attraverso una codifica ETERICA, composta da semplicissimi passaggi dodecafonici. Questa legge è il vero cuore dell’Esoterismo “serio”.

Questa scienza, finora, è stata l’unica a superare la pericolosissima dicotomia creante della scienza moderna. Grazie ad essa, di nuovo, oggi potremmo elaborare un mondo fisico, metafisico, filosofico, religioso e tecnico, completamente immanente, compartecipato e libero da qualsiasi vincolo energetico, un mondo in cui tutto è vivente e divino, dove non c’è repulsione, ma solo attrazione. E, mentre i Cerchi nel Grano, indifferenti al tempo, ci ripropongono l’OTTAVA, il sottoscritto vi invita ad osservare l’UNIVERSO con un dono divino unico: l’INTUITO.

Queste e molte altre, sono le tematiche del mio nuovo libro, che spero, soprattutto in questi momenti economicamente difficili, possa farvi intravedere un mondo ed un modo di vivere migliori.

Michele Proclamato