Nuovo record tedesco: 85% dell’energia elettrica è rinnovabile

Nuovo record tedesco: 85% dell’energia elettrica è rinnovabile

E’ successo il lungo weekend del 29 Aprile -1 Maggio. La Energiewende tedesca, la rivoluzione energetica del paese iniziata nel 2010 ha portato ad un nuovo record: l’85% dell’elettricità del paese e’ stata dal sole e del vento. Un totale di 55.2 GW.

Polverizzate carbone e nucleare.

A un certo punto i prezzi sono stati negativi, cioè c’era cosi tanta abbondanza che dovevi pagare il gestore per prendere l’energia. D’altro canto l’uso del carbone era ai minimi storici, con un picco di 8 GW. Anzi, olte delle centrali a carbone della Germania erano chiuse; idem per il nucleare che sara’ totalmente eliminato entro il 2022.

Il popolo tedesco appoggia questa Energiewende, e i risultati sono anche evidenti da un punto di vista economico: nonostante l’assenza di incentivi, spesso i prezzi dell’energia dalle rinnovabili sono piu’ bassi di quelli che arrivano dalle fossili.

E non hanno neanche effetti secondari, come malattie, riversamenti e inquinamento delle falde acquifere.  Si prevede che tutto questo — giorni in cui le rinnovabili alimentano quasi completamente la rete energetica di Germania — saranno normali.

Germania Marzo 2017.

Le rinnovabili segnano altri record nella nazione, arrivando a generare il 41% dell’energia elettrica nel paese, con 19.5 TeraWatt-ore. Il nucleare invece collassava, ai livelli piu’ bassi da 40 anni a questa parte.

Germania Aprile 2017.

Nella seconda settimana del mese, le rinnovabili arrivano al 51% del totale.

Tutto questo è impressionante perchè la Germania non è il Costa Rica, e le quantità di energia che servono a questo paese, un gigante industriale e produttivo, sono molto più grandi del Costa Rica o dell’Uruguay. A fare la parte del leone e’ stata l’energia da eolico. Il 18 Marzo c’e’ stato in record della produzione, con Eolo che regalava 38.5 GW di energia. Il record precedente era arrivato il 22 Febbraio 2017, poche settimane prima, segno che siamo in fase continua di crescita.

E’ cresciuto anche il sole, sono cresciute le biomasse, e l’idroelettrico. Quello che e’ crollato invece e’ stato il nucleare, che non e’ mai stato cosi basso dagli anni settanta. Dei 19 reattori nucleari dell’epoca, ne sono rimasti attivi sono otto. Uno di questi, Gundremmingen B, chiudera’ in estate.

Intanto nel Regno Unito, per la prima volta dalla rivoluzione industriale, la nazione e’ vissuta senza generare energia dal carbone. Nessuno se n’e’ accorto, a casa, ma il giorno in cui questo è successo, il 21 Aprile 2017, segna una piccola nuova rivoluzione green, perchè e’ dal 1882 che il carbone fa parte del sistema energetico inglese. La prima centrale a carbone del paese venne aperta sulla Holborn Viaduct di Londra. Nel 2015 il carbone dava alla nazione il 23% dell’energia.

Nel 2016, il 9% dell’energia.

Il 21 Aprile, zero.

Il Regno Unito dice di voler smantellare tutta l’infrastruttura carbonifera entro il 2025. Il carbone genera il doppio dell’anidride carbonica del gas naturale, e quindi e’ un bene che venga eliminato!

La tendenza è in realtà in tutta Europa. Dopo 500 anni di carbone, gli impianti dedicati all’energia fossile vengono smantellati a ritmi record. Non solo il Regno Unito, ma anche la Francia, il Portogallo, l’Austria e la Finlandia stanno chiudendo i loro impianti a carbone, perchè non sono più economici, perchè la gente non li vuole più, perchè il futuro e’ altrove.

La spinta verso la chiusura e’ arrivata principalmente dal fatto che nel Regno Unito si e’ deciso di raddoppiare il prezzo del carbone in vista dell’obiettivo di eliminare del tutto il carbone dal mix energetico entro il 2025, e cosi la produzione di energia dal carbone è diventata non competitiva con le altri fonti, prime fra tutti sole e vento.

In parallelo le emissioni britanniche di anidride carbonica sono calate del 20%.

E’ sempre bene avere degli obiettivi nazionali, intelligenti e ben pensati, Di solito, quando ci sono, e’ un segnale che si fa sul serio, ed e’ cosi’ che le ditte serie si adeguano, cambiano, innovano, in modo da non avere problemi quando la data arriva. E cosi alla fine, gli obiettivi vengono raggiunti prima del previsto. Il risultato di tutte queste cose, è che in Europa adesso, nel 2017, è più economico costruire centrali a sole o a vento, che un impianto nuovo a carbone o a gas.

Entro il 2030 sara’ più economico aprire un campo eolico che mantenere una vecchia centrale a carbone in azione. Entro il 2036 sarà più economico anche aprire un campo solare. Si stima che nel 2017 il sole per la prima volta supererà il carbone. In Germania ci sono almeno 27 centrali a carbone in via di chiusura. In Francia, la Engie, che fornisce elettricità al paese dice che toglieranno il carbone dal mix entro il 2018. La Electricite de France ha annunciato la vendita del business del carbone. In Danimarca, il principale fornitore di energia, la Dong Energy dice che sarà carbon-free entro il 2023.

Come sempre, occorre solo volerlo, programmare, e partire.

Maria Rita D’Orsogna
dorsogna.blogspot.it