Rudolph Schild – Cosmo e Coscienza (presso il Mindshift Institute)

frequenza

 

“..Si è spinti poi a chiedere se la creazione/il Big Bang fosse una migrazione da spazio-tempo di frequenza (il “vuoto quantistico”) in spazio-tempo convenzionale (“universo fisico Einsteiniano”) tramite auto-avvolgimento delle vibrazioni (che Neslušan chiama ‘ondulazioni’ ), comportandosi quindi come “particelle” (giustamente chiamate da Eddington “wavicles”), che quindi mantengono proprietà ondulatorie per l’ormai ben nota “dualità onda-particella” così centrale per le osservazioni della fisica quantistica della materia nel livello più microcosmico.

..Un indizio potrebbe essere l’implicazione di Tiller, che sia attraverso il confine del sotto-spazio-tempo che le particelle subatomiche sono state viste ‘scomparire’ nel ‘vuoto quantistico’ (di cui Tiller propone il sub-spazio-tempo di frequenza (“reciproco”) come suo “strato grossolano”). Forse questa “sparizione” – per i nostri strumenti – si verifica quando la natura d’onda delle particelle viene a predominare sulla loro natura particellare? E viceversa, quando le particelle appaiono improvvisamente dal vuoto, è forse perchè la loro natura ondulatoria (che dice Tiller, predomina nello spaziotempo di frequenza) viene sopraffatta dalla loro natura particellare, e quindi noi nello spazio-tempo convenzionale le possiamo improvvisamente percepire? È così il vuoto quantistico un’indicazione empirica dell’esistenza effettiva del sub-spazio-tempo di frequenza?..

Ricordando alcune esperienze umane durante le quali dati convalidati sono stati ottenuti da soggetti defunti presenti in un regno invisibile apparentemente nelle vicinanze (Beischel 2007), Bernstein ha chiesto se gli spaziotempi convenzionale e di frequenza possano realmente intersecarsi l’un altro, come le dita di due mani, piuttosto che l’uno circondare l’altro come in Fig. 2.

Schild concorda con tale “omni-presenza” dello spazio-tempo di frequenza, ma ha rafforzato il ragionamento alla base di un tale modello ricordando a noi il postulato che inizialmente ha spinto il Simposio in questa esplorazione dei due spazitempi; vale a dire, che essi partecipino in un complesso di otto dimensioni…

..Gli scritti di Tiller sottolineano che questa altra regione dello spazio-tempo è caratterizzata più da forze magnetiche e meno da eventi elettrici, come nello spazio-tempo tradizionale. Si offre quindi l’etichetta “magneto-electrism” per la forza principale di questa regione, in contrasto con l’elettromagnetismo dello spaziotempo convenzionale, anche se sottolinea che queste due forze rimangono strettamente legate. Allo stesso modo, Tiller suggerisce che la dualità onda-particella osservata nello spazio-tempo convenzionale è probabilmente invertita nello spazio-tempo di frequenza, la natura ondulatoria è molto più presente in questo spazio-tempo.”

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