Scoperto maxi-topo da 82 cm ed anche una rana con le zanne

Il Giornale Online
Scoperto in un “vulcano perduto” nel cuore della foresta della Papua Nuova Guinea. Pesa un chilo e mezzo e non ha paura degli uomini. Insieme a lui altre nuove specie. Compreso il pesce che fa “grunt”
di LUIGI BIGNAMI

RATTI grossi come cani, pesci che grugniscono e rane con le zanne: sembrano esseri viventi di un mondo alieno. E in qualche modo lo sono, visto che sono stati scoperti in un “vulcano perduto” nel cuore della foresta della Papua Nuova Guinea, sulle Southen Highlands, una remota regione del Paese.

Le nuove creature, alcune delle quali totalmente sconosciute, sono state portate alla luce da una spedizione scientifica che ha realizzato un documentario per la BBC. Il ratto appena scoperto è lungo 82 cm e pesa circa un chilogrammo e mezzo e non ha mostrato alcuna paura nei confronti degli uomini che lo hanno avvicinato. Sembra sia vegetariano. Insieme alle altre esotiche creature, il ratto vive all'interno del Monte Bosavi, a circa 1.000 m di quota e sembra che non esista in nessuna altro luogo della Terra.

Possiede una folta pelliccia bruno argentea che gli permette di sopravvivere in un ambiente estremamente umido e freddo, quali sono le condizioni presenti nel cratere del vulcano, che non erutta più da almeno 200.000 anni. Al momento è stato chiamato “Bosavi lanoso”, anche se non gli è ancora stato riconosiuto un nome scientifico. “E' senza dubbio uno dei più grossi ratti che vivono sul pianeta e nonostante le sue dimensioni appartiene alla famiglia di quelli che vivono nelle fognature delle città”, ha spiegato Kristofer Helgen dello Smithsonian National Museum of Natural History che ha seguito la ricerca sul campo. Il ratto Bovasi però, ha la sua dimora nelle cavità degli alberi o forse sottoterra.

La scoperta è avvenuta per caso, in quanto il ratto è entrato nell'inquadratura di una telecamera all'infrarosso, sistemata all'interno del vulcano proprio per scoprire l'esistenza di esseri viventi. Il cameraman Gordon Buchnan si è subito accorto di essere in presenza di un essere quantomeno poco conosciuto dalla comunità scientifica, ma non appena è giunto sul posto Helgen ci si è resi conto dell'importanza della scoperta.
E' la prima volta che una spedizione scientifica entra nel cuore del cratere. Sembra che al suo interno siano arrivate pochissime persone. A difendere il cratere, tra l'altro, vi sono pareti alte circa 1.000 metri non semplici da salire.

(8 settembre 2009)
Fonte: http://www.repubblica.it/2009/06/sezioni/scienze/animali-record/nuove-specie/nuove-specie.html