Scoperto vulcano attivo in Antartide

Il Giornale Online
22-01-2008

ROMA — Per la prima volta si è scoperto che sotto le immense distese di ghiaccio dell’Antartide esiste almeno un vulcano attivo. Certamente esso eruttò circa 2000 anni fa. L’esplosione aprì un varco nei ghiacci sovrastanti e sparò nell’atmosfera una spaventosa colonna di vapori e rocce.

La scoperta è stata realizzata da ricercatori del British Antarctic Survey i quali hanno riportato la loro ricerca sul Nature Geoscience. Ma il vulcano potrebbe essere importante anche per capire come almeno una parte dei ghiacci antartici si stiano comportando ai nostri giorni.

La ricerca è stata condotta utilizzando un radar a bordo di un aereo che è in grado di penetrare la coltre di ghiaccio e “vedere” cosa c’è sotto il ghiaccio stesso. Lo onde radar hanno messo in luce un deposito di lave che hanno ricoperto una parte dei ghiacci e che a sua volta è stato ricoperto da altro ghiaccio. Ciò è possibile perché le lave riflettono le onde radar in modo diverso rispetto al ghiaccio.Se si dovesse scavare il ghiaccio sovrastante si incontrerebbe un deposito di lave che hanno creato una montagna alta circa un chilometro nella regione delle Hudson Mountains.

Lo studio ha permesso di ipotizzare che l’eruzione avvenne esattamente 2.200 anni fa. “La scoperta di una coltre di lave è davvero unica e pensiamo che essa sia stata la più violenta almeno negli ultimi 10.000 anni. Essa creò un vero e proprio buco nel cuore dei ghiacci e il materiale eruttato si sollevò fino ad almeno 12.000 metri di quota”, ha spiegato Hugh Corr, responsabile della ricerca e autore dell’articolo apparso su Nature.

L’idea che l’Antartide fosse stato interessato da un’eruzione era già stata avanzata nello studio delle carote di ghiaccio estratte in varie parti del continente bianco. Vi è un livello di ghiaccio infatti, che trasmette facilmente elettricità, indice della presenza di materiale roccioso ricco di ferro. Inoltre altri livelli di ghiaccio indicano la presenza di gocce d’acqua acida che furono probabilmente prodotte proprio dal materiale vulcanico eruttato e che risalgono sempre al periodo indicato.

Il fenomeno si è verificato in prossimità della penisola occidentale dell’Antartide, in un’area che negli ultimi anni ha visto un evidente scioglimento dei ghiacci. “Non è da escludere che il calore del vulcano, ancora attivo, non sia in qualche modo implicato nel far scorrere più velocemente il ghiaccio sovrastante e ciò, dunque, possa accelerare il fenomeno dello scioglimento dei ghiacci del continente”, ha sottolineato Corr.

Un elemento in più che va ad aggiungersi al complesso fenomeno dell’equilibrio dei ghiacci polari, il cui scioglimento viene ritenuto dalla maggior parte dei ricercatori in stretta relazione con l’aumento della temperatura terrestre.

Luigi Bignami

Fonte: http://www.montagna.tv/