SDSS, l'Universo sembra a forma di 'grumi'


Le simulazioni numeriche basate sul modello cosmologico standard suggeriscono che su larga scala le galassie sono distribuite in maniera uniforme. Tuttavia, le osservazioni mostrano una distribuzione con regioni dove la materia si trova maggiormente addensata. Credit: Courtesy of Volker Springel/Max-Planck-Institute for Astrophysics, Garching, Germany

di Corrado Ruscica

Un gruppo di ricercatori, guidati dal cosmologo Shaun Thomas dell'University College di Londra, hanno analizzato i dati della Sloan Digital Sky Survey http://www.sdss.org/ (SDSS) concludendo che la distribuzione della materia nell'Universo appare raggrupparsi “a grumi” molto di più rispetto a quanto pensato in precedenza, per cui sembra necessario introdurre nuovi modelli per spiegare come mai la materia non è distribuita più uniformemente come dovrebbe essere. Questi risultati suggeriscono due cose: o che c'è qualcosa di sbagliato nei dati oppure le leggi della gravità non sono più valide quando consideriamo scale infinitamente grandi come l'intero Universo. Questi modelli, che descrivono come si è evoluto l'Universo fino ad oggi, si basano sulla teoria della relatività generale e su dati noti. Nel fare ciò, applicando le leggi della meccanica e della gravità, gli scienziati sono in grado di replicare quei processi che hanno generato la presenza della materia nell'Universo, a partire dalla singolarità iniziale del Big Bang, per cui la teoria suggerisce che ci deve essere una certa uniformità osservando in qualsiasi zona del cielo e che le uniche irregolarità sono dovute alle fluttuazioni nella stessa densità di materia.

Le analisi del gruppo di Thomas indicano, invece, che esiste un addensamento maggiore nella distribuzione della materia, come stelle e galassie, più di quanto ci dovrebbe essere se tutto è in movimento, a partire dal Big Bang, in accordo con le leggi della fisica. I risultati delle analisi sono stati ottenuti realizzando una mappa tridimensionale dai dati della SDSS e confrontandoli con i modelli numerici. A sorpresa, i ricercatori hanno trovato che anziché avere una percentuale dell'ordine del 1% così come suggerita dai modelli, in termini di addensamento della materia, essi trovano delle differenze dell'ordine del 2% che sono significative in quanto vanno al di fuori dell'intervallo degli errori di calcolo. Chiaramente, è ancora molto presto per scartare le teorie di Einstein o addirittura per riformulare modelli e teorie sulla materia scura o ancora su come gli altri elementi possano influire sulla percentuale di addensamento nella distribuzione della materia su larga scala. Forse dovremmo tener conto di altri fattori quali la difficoltà di osservare attraverso la Via Lattea, le stime non proprio accurate nel determinare se la radiazione sia associata a stelle o ad intere galassie. Comunque sia, occorreranno altri studi prima che questi risultati siano dichiarati in accordo con le osservazioni.

Articolo scientifico: http://arxiv.org/PS_cache/arxiv/pdf/1012/1012.2272v1.pdf

Fonte: http://astronomicamentis.blogosfere.it/2011/06/sdss-luniverso-sembra-a-forma-di-grumi.html
Vedi: http://ned.ipac.caltech.edu/level5/March01/Battaner/node48.html https://www.altrogiornale.org/news.php?extend.1373.1