SPAZIO, IN MAROCCO TEST PER MARTE E LUNA

Il Giornale Online
MARRAKECH – La distesa di rocce nere perché bruciate dal sole, nella zona del Sahara marocchino vicina a Ouarzazate, non è il basalto caratteristico della Luna, ma il terreno scuro dominato da pochi rilievi irregolari è comunque l'ideale per far orientare i veicoli che dovranno atterrare sul suolo lunare. L'area che si trova davanti ai rilievi, piatta e sconfinata, è adatta a simulare atterraggi su Marte, così come il movimento di veicoli robotici.

Questa zona si chiama Moon 2 ed è uno dei siti destinati a far parte della prima banca dei luoghi che hanno caratteristiche simili al suolo di Marte e della Luna. Con il supporto dell'Agenzia Spaziale Italiana (Asi), alla banca, la prima di questo tipo nel mondo, sta lavorando il gruppo dei geologi planetari italiani della Scuola Internazionale per la ricerca nelle scienza planetarie (Irsps) dell'università “Gabriele D'Annunzio” di Pescara, guidato da Gian Gabriele Ori. I sei siti finora selezionati, così come il progetto della “banca”, sono stati presentati ai rappresentanti del direttorato dell'Agenzia Spaziale Europea (Esa) per il Volo umano, la microgravità e l'esplorazione. Il bilancio è positivo, al termine della visita che ha portato gli esperti dello spazio italiano ed europeo attraverso il Marocco Meridionale.

I siti più interessanti si trovano nella zona di Erfoud vicina alle dune, ricchissima di fossili e formazioni di origine biologica chiamate kess-kess, ideale per simulare atterraggi e movimenti di veicoli destinati a cercare su Marte campioni di roccia che potrebbero contenere indizi di vita. Profondamente diversa, ma altrettanto interessante, è la zona attorno a Ouarzazate, dove poco distante dal paesaggio lunare scuro e roccioso del sito Moon 2, si trovano le testimonianze più antiche della vita sulla Terra: si chiamano stromatoliti e sono depositi nei quali strati scuri di microalghe si alternano a strati più chiari di argilla.

I più antichi risalgono a 650 milioni di anni fa e formazioni del genere, spiega il geologo Kamal Taj-Eddine, dell'Cadi Ayyad di Marrakech, nell'ipotesi in cui su Marte possa esserci stata la vita, formazioni simili a queste potrebbero essere le testimonianze più probabili. A seconda delle future missioni sul pianeta rosso che l'Europa sta pianificando, le informazioni di questo archivio di sosia di Marte e della Luna unico al mondo potranno essere utilizzate per simulare atterraggi, movimento di veicoli automatici, perforazioni del suolo per prelevare campioni in profondità e per i test degli strumenti di bordo.

I tempi per completare la selezione dei siti “dipendono dai finanziamenti”, rileva Ori, e il costo stimato del progetto è compreso fra 15.000 e 20.000 euro. La banca dati potrebbe essere completata per l'estate 2008. “L'obiettivo – conclude Ori – è arrivare a selezionare 25-30 siti nella zona del Marocco compresa fra i monti dell'Alto Atlante, il Sahara occidentale e le Canarie, ricche di zone vulcaniche recenti”.

dell'inviata Enrica Battifoglia

fonte:www.ansa.it