I piccoli terremoti del fracking di gas e petrolio aumentano il rischio di un grosso sisma

I piccoli terremoti del fracking di gas e petrolio aumentano il rischio di un grosso sisma
fracking
Crediti: http://www.shutterstock.com

Da uno studio dell’US Geological Survey che sta per essere pubblicato, e che è stato presentato all’American Association for the Advancement of Science da William Ellsworth, emerge che i terremoti legati al fracking di petrolio e gas sarebbero meno rischiosi di quelli che si pensava fino ad ora ma anche che l’accumulo di queste scosse sta provocando in Stati  come l’Oklahoma e Kansas il rischio di un forte terremoto in futuro.

Ellsworth ha detto i piccoli terremoti che legati alla fratturazione idraulica che avvengono in alcuni Stati Usa sono  un evento abbastanza regolare non dovrebbero far «prevedere un grande terremoto domani», ma bisogna sapere che «Questi piccoli terremoti potrebbero aumentare il rischio di uno più grande, uno più dannoso che alla fine si verificherà. I più piccoli terremoti che abbiamo, aumentano solo semplicemente la probabilità che avremo un evento più dannoso».

Il fracking per estrarre petrolio e gas è stato collegato da diversi studi ad una maggiore incidenza di piccoli terremoti (anche in aree non conosciute come sismiche) e molti di questi studi danno la colpa del processo di iniezione delle acque reflue con il quale le compagnie petrolifere e gasiere pompa l’acqua di scarico utilizzata in profondità nei pozzi del fracking.

L’iniezione di questa acqua può far aumentare la pressione del fluido sotterraneo, rendendo più facile lo scivolamento anche di piccole faglie e quindi causando un terremoto. Secondo uno studio della Cornell University, quasi tutti i 2.500 terremoti che si sono verificati in 5 anni in Oklahoma potrebbe essere legati all’iniezione delle acque reflue del fracking.

Ma è anche la stessa tecnica del fracking, che prevede l’iniezione di acqua, sostanze chimiche e la sabbia sotto terra per frantumare e liberare i giacimenti di petrolio e gas degli scisti,a provocare terremoti: uno studio, “Hydraulic fracturing linked to earthquakes in Ohio” della Seismological Society of America (SSA), nell’ottobre 2014 ha concluso che 400 piccoli terremoti nell’Ohio sono stati innescati da fracking e sempre la SSA, con lo studio “Fracking Confirmed as Cause of Rare “Felt” Earthquake in Ohio” a gennaio ha dimostrato per la prima volta che che un terremoto di magnitudo 3.0, abbastanza forte da essere sentito dagli esseri umani. è stato innescato da fracking ed uno degli autori di quello studio, Robert Skoumal, lo ha dfinito «Uno dei più grandi terremoti mai indotti da fratturazione idraulica negli Stati Uniti».

L’industria del fracking sarebbe responsabile di altri terremoti, anche di magnitudo superiori a 3.0, verificatisi nel 2014 in Oklahoma e California, mentre un rapporto dell’ U.S. Geological Survey dell’anno scorso ha evidenziato come i terremoti nell’Ohio siano aumentati in corrispondenza della crescita del fracking: in questo Stato Usa: tra il 1950 e il 2009 si sono verificati in media 2 terremoti all’anno superiori a magnitudo 2.0, da quando è cominciato il boom dello shale gas, tra il 2010 e il 2014, la media è salita a 9 terremoti all’anno, mentre a livello nazionale Usa lo stesso rapporto ha scoperto che i terremoti di magnitudo 3.0 o superiore sono saliti a 100 in media ogni anno, rispetto ad appena 21 all’ anno tra il 1967 e il 2000.Mark Zoback, un geofisico della Stanford University, intervistato da Science il 13 febbraio, ha detto che «Quando si parla di iniezione di acque reflue, ci sono cose che l’industria del petrolio e del gas può fare per minimizzare il rischio di terremoti: vale a dire, l’iniezione di wasteswater in regioni che non sono vicine alle linee di faglia, o evitare del tutto l’iniezione e riciclare l’acqua».

Già nel maggio 2014 gli scienziati della Seismological Society of America avevano messo in guardia sulla possibilità che i rischi posti dai terremoti da fracking possano peggiorare, diventando più forti e pericolosi nei prossimi anni e Gail Atkinson, che insegna scienze della Terra alla Western University, disse in quell’occasione: «Penso che, in ultima analisi, dato che i fluidi si propagano e coprono uno spazio più grande, la probabilità che possano trovare un “difetto” più grande e generare eventi sismici più grandi sale».

Tornando allo studio di Ellsworth sui piccoli terremoti che scuotono l’Oklahoma e il sud del Kansas, una regione una volta stabile, potrebbero trasformarsi in sisma  potenzialmente dannosi come nelle aree a più alto rischio sismico delle Montagne Rocciose, New Madrid, in  Missouri, e Charleston, nel South Carolina, che ha avuto grandi terremoti negli ultimi due secoli. Per ora si tratta di un rischio basso: un grande terremoto in 2500 anni, ma Ellsworth dice: «In un certo senso, in Oklahoma abbiamo schivato una pallottola. Questo non vuol dire che ci aspettiamo un grande terremoto domani».

Fino ad ora, i terremoti da fracking sono stati per lo più considerati fastidiosi e non vere e proprie  minacce, ma lo studio di Ellsworth, ha evidenziato il semplice aumento del numero di piccoli terremoti aumenta il rischio di terremoti rischiosi, «Di magnitudo 5 con vecchi edifici e di magnitudo 6 per quelli moderni –  ha detto Ellsworth – I più piccoli terremoti che abbiamo aumentano semplicemente la probabilità che avremo un evento più dannoso». In realtà ci sarebbe stato già un grosso terremoto legato alla fratturazione idraulica: a Prague, Oklahoma, nel 2011, con una magnitudo di 5,7 magnitudo, che ha causato molti danni e ferito  due persone. Secondo alv cuni studi si è trattato di un effetto collaterale del fracking,  ma altri scienziati non ne sono convinti.

Gli esperti che hanno partecipato alla sessione sui terremoti indotti dal fracking all’American Association for the Advancement of Science dicono che lo studio di Ellsworth su un rischio più elevato per i grandi terremoti ha solide basi. «Non c’è dubbio, siamo preoccupati per questo» ha detto Rex Buchanan, direttore ad interim del Geological Survey del Kansas.Non tutti gli Stati dove si pratica il fracking presentano un aumento terremoti e non tutti quelli con i terremoti più forti, come il Texas e Ohio, sono ad alto rischio per i grandi terremoti, Ellsworth ha sottolineato: «In Arkansas ed Ohio, per esempio, stiamo assistendo ad un minor numero di terremoti artificiali».Zoback conclude: «Molto dipende dalla geologia e da come vengono iniettate le acque reflue. L’industria e le autorità di regolamentazione possono essere più intelligenti su dove iniettare le acque reflue e dove non farlo e possono evitare molti di questi problemi».

greenreport.it