The farthest: un’avventura lunga 40 anni

The farthest: un’avventura lunga 40 anni
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Illustrazione del Sistema solare dal punto di vista della sonda Nasa Voyager 1, che si trova ora a quasi 21 miliardi di km dalla Terra, al confine dello spazio interstellare. Crediti: Nasa, Esa e G. Bacon (Stsci)

Voyager. In una parola, due sonde e un’eccezionale avventura scientifica ai confini del Sistema solare. Una storia affascinante, quella degli esploratori automatici della Nasa, che è diventata un docu-film, in onda questa sera sul circuito statunitense Pbs.

Correva l’anno 1977. In Italia la Rai chiudeva definitivamente le trasmissioni del Carosello e inaugurava ufficialmente l’era del colore sul piccolo schermo. Alla radio furoreggiavano Umberto Tozzi con “Ti amo”, Lucio Battisti con “Amarsi un po’”, i Matia Bazar con “Solo tu”, mentre in discoteca ci si scatenava al ritmo di “Don’t let me be misunderstood”. Non era luogo quello per l’autore di questo articolo, che invece giocava beato tra macchinine colorate e il suo primo Big Jim, inventando mirabolanti avventure.

Mai però quel trasognato bambino avrebbe immaginato, quarat’anni dopo, di raccontarne una davvero unica ed eccezionale per l’intero genere umano, non fantasiosa ma assolutamente reale: l’avventura delle sonde Voyager, che prese il via da Cape Canaveral in Florida il 20 agosto e il 5 settembre, con i lanci rispettivamente della Voyager 2 e della Voyager 1.

Un viaggio lunghissimo nel Sistema solare che ha portato questi due esploratori automatici a incontrare tutti i suoi pianeti esterni, Giove, Saturno, Urano, Nettuno e 48 delle loro lune, restituendoci una visione senza precedenti di quei giganti gassosi.

Un viaggio che ha portato le Voyager lontanissime da noi: la numero 2 oggi è distante 17 miliardi di chilometri (114 volte la distanza Terra-Sole), la numero 1 addirittura a 20,6 miliardi di chilometri, ovvero 138 volte la distanza Terra-Sole, diventando l’oggetto creato dall’uomo più remoto: dal 25 agosto 2012 ha ufficialmente abbandonato il “regno” del Sole e sta viaggiando indisturbato nello spazio interstellare. Due fantastici e instancabili maratoneti spaziali che portano ciascuno con sé il Golden Record, un disco di rame placcato d’oro dove sono incisi in codice binario suoni e immagini che testimoniano la presenza della vita sulla Terra e della sua variegata biodiversità, oltre ovviamente alle informazioni per identificare la posizione del nostro pianeta, nel caso venisse raccolto da una ipotetica civiltà intelligente in grado di decifrarne il contenuto.

A questa epica missione che ha rivoluzionato le nostre conoscenze del Sistema solare esterno e alle tante persone che l’hanno resa possibile, dall’idea fino a oggi, è dedicato il docu-film “The Farthest: Voyager in space“, che verrà messo in onda questa sera alle 21 (ora di New York) sul circuito televisivo statunitense Pbs. La storia delle Voyager, diretta da Emer Reynolds, sarà narrata da venti tra donne e uomini che in questi decenni si sono succeduti nel team di missione, un po’ come un diario di bordo dell’equipaggio di una nave spaziale nella sua lunga e affascinante navigazione ai confini del Sistema solare e oltre, fino a superare le sue impalpabili Colonne d’Ercole. Il tutto, nella migliore tradizione cinematografica, accompagnato da video, “dietro le quinte” e documenti inediti.

Siete pronti anche voi a partire per questo viaggio? Potete iniziare col guardare il trailer ufficiale di “The Farthest” qui sotto:

Marco Galliani

media.inaf.it