UE e Giappone, in progetto celle fotovoltaiche con efficienza di conversione superiore al 45 %


di Francesco Calderone

La New Energy and Industrial Technology Development Organization (NEDO), la più grande agenzia di ricerca governativa nipponica, ha annunciato l'avvio di un progetto congiunto con l'Unione Europea che dovrebbe portare entro il 2014 alla realizzazione di celle fotovoltaiche in grado di garantire un'efficienza di conversione energetica superiore al 45%, vale a dire, sic stantibus rebus, la più alta efficienza al mondo.
Si tratta di un impresa cui prenderanno parte due diversi “team”, uno giapponese guidato dal professor Masafumi Yamaguchi del Toyota Technical Institute e l'altro, partecipato dai cinque grandi paesi dell'UE (Germania, Francia, Regno Unito, Italia e Spagna), diretto da Antonio Luque dell'Universidad Politécnica de Madrid (UPM).

I due gruppi di lavoro opereranno sinergicamente supportati da diversi enti, istituti di ricerca e aziende private (fig.2): per il Giappone, oltre al già citato Toyota Technical Institute, finanzieranno il programma Sharp, Daido Steel Co. Ltd., l'Università di Tokyo e il National Institute of Advanced Industrial Science and Technology (AIST), mentre sul versante europeo avremo il già citato politecnico della capitale iberica, l'Imperial College di Londra, il Fraunhofer Institute for Solar Energy Systems, l'ENEA, BSQ Solar, PSE AG e l'Istituto nazionale francese per l'energia solare (CEA-INES).
Il budget complessivo messo in campo ammonta a 650 milioni di yen e 5 milioni di euro (rispettivamente circa 8 e 7,2 milioni di dollari) e copre le spese di ricerca e di sviluppo fino al 2014, pur rientrando in una prospettiva di collaborazione a più lungo termine inaugurata con l'accordo raggiunto dal ministero dell'economia, dell'industria e del commercio giapponese e dal commissario europeo per la scienza e la ricerca per una cooperazione nel settore delle tecnologie afferenti l'energia.

Nel dettaglio però non si sa ancora molto di preciso e, aldilà dei lodevoli propositi, non sappiamo nello specifico verso quali direzioni si indirizzerà il lavoro: nel comunicato di cui in nota si parla dell'impiego di nuovi materiali, dell'adozione di nuove tipologie strutturali per le celle e i moduli fotovoltaici, ma il tutto appare alquanto nebuloso, quasi nell'illusione che unendo le forze e i saperi dell'una e dell'altra parte il risultato si possa raggiungere magicamente… ovviamente, possiamo immaginare (e sperare) che non sia così e che le poche informazioni fornite siano piuttosto frutto di una voluta semplificazione comunicativa, in attesa di fornire i primi esiti concreti di questo lavoro comune.

Fonte: http://technews.it/ABBdY http://www.nedo.go.jp/content/100147758.pdf
Vedi: http://technews.it/QKGVQ