Un nuovo e preciso termometro: le conchiglie

Il Giornale Online
a cura di Vincenzo Zappalà

Un nuovo metodo per lo studio accurato delle variazioni di temperatura attraverso i secoli è stata messo a punto dalle Università del Saskatchewan in Canada e di Durham in Inghilterra attraverso l’analisi di particolari molluschi bivalvi.

Gli scienziati canadesi e inglesi hanno scoperto che l’analisi di certi isotopi dell’ossigeno presenti in conchiglie fossili possono dare risultati strabilianti per lo studio accurato delle variazioni di temperatura anche su periodi estremamente brevi. Normalmente questo tipo di ricerca si effettuava attraverso l’analisi degli anelli degli alberi, ma dava risultati medi molto approssimati. I molluschi sono molto più precisi: al diminuire della temperatura si ha un innalzamento nella proporzione dell’isotopo pesante ossigeno-18 nel guscio dei bivalvi e una crescita di quest’ultimo. Dato che la vita media di questi molluschi varia tra i 2 e i 9 anni, essi permettono dettagli molto raffinati in periodi specifici.

Lo studio è stato eseguito nei sedimenti dell’Islanda e si sono utilizzati spettrometri di massa per la misura dell’isotopo. Il periodo analizzato va dal 360 aC al 1660 dC. La temperatura ottenuta è quella marina, ma essa è strettamente collegata a quella dell’aria, soprattutto vicino alle coste.
I più antichi reperti analizzati si riferiscono al periodo tra il 360 e il 240 aC e mostrano la temperatura più bassa in assoluto dell’intero ciclo considerato. Dopo questo periodo estremamente freddo si è assistito ad un rapidissimo aumento che ha portato a un valore massimo nel 130 aC. Più in generale, tra il 230 aC e il 40 dC, l’Islanda ha attraversato un periodo di alta temperatura che coincide con il cosiddetto -e già noto- Periodo Caldo Romano, che si stima andare dal 200 AC al 400 DC. I valori ottenuti dalle conchiglie dimostrano che la temperatura di quel periodo era nettamente superiore a quella odierna.

A partire dal 410 dC si assiste a una drastica caduta della temperatura che durerà fino al 600 dC (il cosiddetto Periodo Freddo dell’Età Buia). Il successivo periodo caldo in Islanda si manifesta tra il 600 e il 760 DC, precorrendo il periodo caldo medioevale che colpirà l’intera Europa nei secoli successivi. Questa situazione favorì l’insediamento umano in Islanda che arrivò al suo massimo tra l’865 e il 930 dC. Ovviamente ciò capitò sia per le condizioni climatiche favorevoli dell’isola, sia per la navigabilità dei mari privi di ghiaccio.
Gli antichi testi riportano che intorno all’anno 1000 l’Islanda subì una terribile carestia che costrinse gli abitanti “a mangiare le volpi e i corvi”. In realtà le conchiglie dicono che la temperatura estiva crollò a 5-6°C, quando solo un secolo primo era intorno agli 8-9°C. Un nuovo periodo caldo iniziò dopo il 1120 è si arrestò nel 1320, quando il freddo riprese il sopravvento. Questa fase durò almeno fino al 1400 circa.

Si nota benissimo come questo metodo così preciso e dettagliato non faccia luce solo sulle variazioni climatiche, ma anche sui cambiamenti sociali delle popolazioni, sulla loro crescita e sui loro collassi.


I risultati delle analisi delle conchiglie fossili islandesi, espressi come temperatura in funzione del tempo. I simboli pieni (in alto) rappresentano i valori relativi all’estate e quelli aperti (in basso) all’inverno. Differenti simboli si riferiscono a differenti campioni di conchiglie e a zone diverse di raccolta.

Un altro aspetto cruciale di questa analisi riguarda i possibili contributi umani ai cambiamenti climatici. Si dice oggi che uno dei segni più chiari dell’intervento umano sia dimostrato dalla rapidità del cambiamento della temperatura media negli ultimi decenni. Invece si sta dimostrando che le variazioni improvvise e rapide sono state la norma anche nei secoli precedenti il nostro, almeno a partire dal 400 AC circa (non si sono analizzate conchiglie precedenti…). Una ulteriore conferma che l’uomo c’entra poco con il freddo e il caldo del pianeta …

La versione originale dell’interessante e rivoluzionario articolo si può scaricare http://www.pnas.org/content/early/2010/03/02/0902522107.full.pdf

Fonte: http://www.astronomia.com/2010/03/15/un-nuovo-e-preciso-termometro-le-conchiglie/