Una cronologia esatta per l’Antico Egitto

mummificazione

mummificazioneGli scienziati hanno stabilito per la prima volta delle date precise per le dinastie regnanti dell’Antico Egitto grazie alla datazione al radiocarbonio di residui vegetali.

I risultati – frutto di uno studio di centinaia di manufatti durato tre anni – forzeranno gli storici a rivedere i propri dati, sperando di metter fine una volta per tutte al dibattito (cronologico) tra gli egittologi, le cui datazioni si basano (principalmente) su documenti storici e ritrovamenti archeologici. Condotto da Christopher Ramsey, fisico e matematico all’Università di Oxford ed esperto della datazione al radiocarbonio, un team di scienziati ha analizzato semi, cesti, tessuti e altri resti vegetali ottenuti da musei di Stati Uniti ed Europa.

“Penso che gli studiosi e gli scienziati saranno felici di sentire che il nostro piccolo gruppo di ricercatori ha indipendentemente corroborato un secolo di sapere in soli tre anni”, dice Ramsey.

Per esempio, i nuovi dati hanno mostrato che il regno di Djoser è compreso tra il 2691 e il 2625 a.C., cioè 50-100 anni prima di quanto si pensasse. Oppure, che il Nuovo Regno cominciò leggermente prima di quanto si credesse, tra il 1570 e il 1544 a.C. (Nature riporta invece: “1550 a.C. o un decennio prima”).

Allo stesso modo, l’inizio del Medio Regno, le cui stime oscillano dal 2055 al 2009 a.C., sarebbe da collocarsi nella data più antica di queste. È stato pure determinato che l’eruzione del vulcano Thera (o eruzione minoica), che distrusse gran parte dell’isola greca di Santorini, avvenne prima dell’inizio del Nuovo Regno.

La ricerca, pubblicata su Science, ha coinvolto le università di Oxford e di Cranfield, il francese National Center for Scientific Research (CNRS) ed esperti di Austria e Israele. È la prima a produrre una dettagliata cronologia dell’Egitto che va dal 2650 al 1100 a.C.

La datazione al radiocarbonio è utilizzata dagli archeologi di tutto il mondo ma, sorprendentemente, nessuna precisa datazione è stata finora compiuta sui manufatti egizi. L’Egitto ha dei rigidi divieti di esportazione di reperti archeologici, e le attrezzature necessarie per uno studio di alta qualità non esistevano in Egitto, dice Ramsey.

Per aggirare questo problema, Ramsey e la sua squadra hanno raccolto 211 campioni provenienti da musei europei e statunitensi presi da tombe associate ai regni di specifici faraoni. Per assicurarsi che i campioni siano stati fatti con materiale organico cresciuto al tempo della realizzazione dell’oggetto, sono stati evitati manufatti in legno e osso.

Aezio

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