Una macchina cinese contro i tumori

Il Giornale Online
Li combatte con ultrasuoni e calore, la sperimentazione a Milano

MILANO. A vederlo somiglia un po’ a un apparecchio per la Tac. In realtà funziona con lo stesso principio dei litotritori per sbriciolare i calcoli, ma è in grado di convogliare in una zona puntiforme all’interno dell’ organismo, «ultrasuoni focalizzati ad alta intensità». E in quel punto la temperatura sale tanto da distruggere bruciandole le cellule tumorali. Si chiama HIFU, è frutto della emergente tecnologia cinese (il suo inventore è il professor Zhibiao Wang, presente ieri a un incontro scientifico a Milano, presso l’IEO) e promette di eliminare il tumore senza bisturi, radiazioni o aghi.

Senza toccare i tessuti sani attorno al tumore e senza lasciare alcuna traccia sulla pelle. L’Istituto Europeo di Oncologia (IEO) è l’ unico centro clinico occidentale a sperimentarlo (una macchina uguale è in un centro ricerche a Oxford dove è stata studiata per l’attribuzione del marchio CE), in particolare sulla terapia del carcinoma della mammella. Hifu, acronimo che significa appunto «ultrasuoni focalizzati ad alta intensita», è «una macchina – afferma Umberto Veronesi, direttore scientifico del Centro milanese – che potenzialmente è in grado di distruggere i noduli tumorali senza alcun effetto collaterale sui tessuti circostanti, e mentre si può seguire in diretta, con le immagini ecografiche, quello che si sta facendo. Cosa mai stata possibile finora».

Questa macchina, dal costo di 1,5 milioni in asia è stata utilizzata da una quarantina di centri su 10 mila pazienti con tumori di grandi dimensioni al fegato, al rene, al pancreas e ha dato risultati anche vistosi, riducendone la dimensione o distruggendoli. La macchina è dotata di un lettino, dove viene fatto accomodare il malato, con al centro una piccola vasca con acqua purificata, che costituisce il mezzo attraverso il quale si diffondono gli ultrasuoni: questi sono emessi da un «trasduttore situato al centro della vasca, e si propagano dall’acqua ai tessuti attraverso la pelle, fino a raggiungere il bersaglio/tumore da trattare, identificato con precisione con un centraggio ecografico. Solo in quel punto gli ultrasuoni si trasformano in energia termica, che distrugge le cellule cancerose.

Fonte: espresso.repubblica.it/dettaglio-local/Una-macchina-cinese-contro-i-tumori/1881329/6