UNA NUOVA ARMA SEGRETA IN IRAQ ?

Il Giornale Online

Inviata da elerko e Skorpion

Woodward paragona al Progetto Manhattan il programma per un’arma segreta che potrebbe far impallidire le armi atomiche.

Bob Woodward, giornalista premio Pulitzer, ha rivelato la scorsa notte a Larry King che gli Stati Uniti hanno dato inizio a «un programma segreto di sterminio» in Iraq che ha ridotto drasticamente gli attacchi contro l’esercito alleato annientando i terroristi. Ma in cosa potrà mai consistere quest’arma segreta?

Un servizio della Cnn entra nel dettaglio delle rivelazioni di Woodward.

Il programma – paragonato da Woodward al Progetto Manhattan, che durante la Seconda guerra mondiale sviluppò la bomba atomica – deve rimanere per ora segreto, altrimenti «la gente morirebbe», come ha detto domenica scorsa lo stesso Woodward al Larry King Live sulla Cnn.

«Le operazioni segretissime saranno un giorno […] descritte e la gente rimarrà stupefatta», ha detto Woodward a King. Woodward non ha voluto rivelare i dettagli, ma ha detto comunque che i terroristi presi di mira sarebbero già consapevoli della potenzialità distruttiva. «I nemici stanno sul chi vive perché li stanno annientando e molti di loro sono stati uccisi», ha detto. «Non è una novità per loro».

Sebbene la nuova arma sia paragonabile alla bomba atomica, si potrebbe ipotizzare che sia impiegata una specie di nuova e misteriosa tecnologia e che sia potenzialmente correlata alla bomba al neutrone e alla ricerca sulle armi elettromagnetiche.

Nel lontano 2002, un servizio della Cox News Service dal titolo, Una nuova, supersegreta, arma a microonde per l’Iraq?, ipotizzava che l’esercito si stesse preparando a utilizzare armi a microonde ad alto potenziale, capaci di inviare fasci di energia elettromagnetica che disattiverebbero del tutto i dispositivi elettronici dei nemici.

Tuttavia, le parole di Woodward sull’arma segreta in grado di annientare in massa i terroristi suggeriscono che si tratterebbe di un’apparecchiatura assai più brutale dell’arma a impulsi elettromagnetici, la quale è di norma impiegata piuttosto contro un esercito regolare che contro bande di ribelli sparse qua e là.

Un’ipotesi è che l’arma sia simile a quella descritta al regista Patrick Dillon dal soldato iracheno di fanteria Majid al-Ghazali – una terrificante e mastodontica apparecchiatura simile a un lanciafiamme, che spara invece «fulmini concentrati» o fasci di radiazioni che arrivano quasi a liquefare i veicoli o le persone colpiti.

Durante uno scontro urbano a Baghdad il 12 aprile del 2003, al-Ghazali afferma di aver visto i soldati americani usare per la prima volta un carro armato dalla forma bizzarra, che «d’un tratto fece partire un flusso abbacinante di fuoco e fulmini, o qualcosa del genere, che inghiottì un grande autobus e tre macchine».

In pochi secondi l’autobus era mezzo fuso, floscio – dice – «come uno straccio bagnato». Quella raffica disseccante – ha aggiunto – sciolse rapidamente l’autobus, che rimpicciolì a tal punto da divenire un ammasso contorto di lamiera circa delle dimensioni di un Maggiolino Volkswagen. Come se ciò non fosse abbastanza incredibile, al-Ghazali dice senza mezzi termini di aver visto corpi umani rinsecchirsi fino alla grandezza di un neonato. E calcola che, da quel giorno, a partire dal quale cessarono gli scontri urbani, 500 o 600 fra militari e civili siano stati cotti vivi dalla misteriosa apparecchiatura montata su quel carro armato.

Al-Ghazali dice ancora che nella battaglia successiva i soldati statunitensi si disfecero con scrupolo delle prove degli effetti di quell’arma micidiale. Tuttavia, alcuni segni rivelatori rimasero, e il soldato li poté mostrare a Dillon.

Dillon, già medico di campo in Vietnam, Somalia e Kosovo, ha affermato: «Nella mia vita ho visto una spaventosa varietà di ordigni distruttivi: lanciafiamme, napalm, fosforo bianco, termìte [1], e chi più ne ha… Ma non conosco nulla – se non la bomba all’idrogeno – che sia in grado di sciogliere un autobus all’istante o di arrostire un corpo umano, riducendolo alle dimensioni di un neonato. Dio abbia pietà di noi se questa cosa è l’antipasto di ciò che ci attende nel XXI secolo».

Sotto si può vedere l’intervista a Majid al-Ghazali assieme a ulteriori informazioni sull’arma misteriosa impiegata in Iraq. Operatori umanitari e altri hanno messo da parte racconti di nuove terrificanti armi in uso che provocano terribili ferite e una morte atroce. Woodward, però, parla indistintamente di “terroristi”, nascondendo il fatto che la maggior parte delle vittime di quest’arma inumana sono senz’altro civili innocenti rimasti coinvolti nei combattimenti.

[youtube=425,344]9oe92UbdoIY

[youtube=425,344]xcNSVG1ikBg

[youtube=425,344]Nw2B_-zy0JU

Fonte: http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=5008