Scelta vegetariana nei luoghi pubblici

Piatti vegetariani offerti ai parlamentari alla Camera dei Deputati per presentare una proposta di legge trasversale volta a garantire la scelta vegetariana nelle scuole e nei luoghi pubblici. Il testo prevede anche il ‘cuoco obiettore’. La Lav: i tempi sono maturi, in Italia circa 6 milioni di ‘quasi’ vegetariani

Carpaccio d’anguria con panissa di ceci e salsa all’aceto balsamico. Gazpacho di verdura con crostini di melanzane. Lasagne con bolognese di formaggio vegetale e pesto di basilico. Riso arrostito con porcini e zucca con salsa allo zafferano. E infine un dessert costituito da una bavarese di mele con salsa ai lamponi e biscotto di carrubba. Sono i piatti offerti ai parlamentari di tutti gli schieramenti alla Camera dei Deputati. A preparare il menu, rigorosamente vegetariano, e’ stato Pietro Leemann, il piu’ celebre chef di cucina vegetariana.

L’iniziativa gastronomica e’ servita ad illustrare una proposta di legge trasversale che mira a introdurre il menu vegetariano in tutti i punti di ristorazione e nelle mense scolastiche e pubbliche. La proposta di legge, dal titolo “Norme per la tutela delle scelte alimentari vegetariana e vegana”, ha come primi firmatari Andrea Sarubbi(Pd) e i deputati Giammanco, Viola e Mancuso. L’iter e’ stato affidato alla Commissione Affari sociali della Camera. La legge e’ finalizzata a garantire il rispetto del diritto di scegliere di consumare alimenti realizzati senza arrecare sofferenze agli animali, migliorando la propria salute. “E’ una scelta fondamentalmente etica – ha spiegato Sarubbi – e i tempi sono maturi perche’ questo diritto sia garantito per legge ad ogni cittadino, senza alcuna discriminazione”.

Cuochi obiettori

Introdurre l’obiezione di coscienza per quegli studenti delle scuole alberghiere che vogliono diventare chef, ma di cucina vegetariana, e non hanno intenzione di cucinare la carne e’ uno dei punti contenuti nella proposta di legge. “Gli studenti – si legge nel testo della proposta di legge – che, per obbedienza alla coscienza, nell’esercizio del diritto alla liberta’ di pensiero, coscienza e religione si oppongono alla violenza su tutti gli esseri viventi, possono dichiarare la propria obiezione di coscienza a seguire le lezioni didattiche e pratiche riguardanti alimenti animali”. La proposta e’ stata presentata sulla falsa riga di quanto gia’ previsto per gli studenti delle facolta’ di Biologia, che possono rifiutare la vivisezione. Il testo prevede anche l’introduzione di insegnamenti specifici “di nutrizione, gastronomia e ristorazione vegetariana e vegana nei programmi didattici destinati agli istituti professionali alberghieri e agli istituti professionali per i servizi alberghieri e ristorativi”.

Due milioni di vegetariani

In Italia sono circa 2 milioni i vegetariani e altri 2 milioni non amano mangiare carne prediligendo il pesce: in totale questa proposta di legge potrebbe riguardare circa il 6% della popolazione. L’iniziativa, che pensa anche alla formazione e ai motivi che spingono a scegliere il vegetariano, si inserisce nell’ambito della campagna della Lega antivivisezione sull’alimentazione consapevole (tutti i dettagli sul sito cambiamenu.it).

Tempi maturi

“I tempi sono maturi perche’ questo diritto sia garantito per legge ad ogni cittadino, senza alcuna discriminazione; basti pensare che proprio il Comune di Roma e’ stato pioniere in questo campo: da circa dieci anni la scelta vegetariana e’ garantita nelle mense delle scuole dell’obbligo della Capitale” – precisa Gianluca Felicetti, presidente della Lav. “Assicurare la scelta vegetariana significa anche valorizzare molta parte della tradizione gastronomica italiana, da sempre ricca di sani e gustosi piatti vegetariani ad esempio a base di legumi, soddisfare una domanda crescente e sostenere un settore economico di straordinaria importanza. Significa bandire dalle nostre tavole molta violenza verso miliardi di animali e avere un’attenzione concreta verso l’ambiente”.