Verso una civiltà galattica

Verso una civiltà galattica

civiltà galatticaQuando Vita de Waal, membro esterno della Comunità di Findhorn e mia grande amica, mi parlò per la prima volta del libro di Sheldon Nidle “You are becoming a Galactic Human” qualcosa di molto potente risuonò dentro di me, come se una grossa sveglia si fosse improvvisamente messa a suonare a più non posso scaraventandomi di soprassalto fuori da quel comodo letto d’incoscienza nel quale ormai da troppo tempo riposavo.

Eravamo nell’estate del ’95, ed ero tornato a Findhorn, dopo qualche anno d’assenza, deciso a guardare dietro quelle maschere che talvolta il carattere c’impone d’indossare per non capire, per non sentire, per non cambiare o per far finta di cambiare, insomma in nome di quel quieto sopravvivere che, travestito in mille modi, cerca d’infiltrarsi mellifluamente ogni volta che la mente, spalleggiata dalla paura, fa le veci della padrona di casa, sfrattando impietosa il legittimo inquilino: il cuore.

Quel che è accaduto durante quel “magico” soggiorno nella comunità ed in seguito all’impatto col messaggio contenuto in quel libro, lo si può leggere, per chi ne fosse interessato, nella Presentazione della sua versione italiana intitolata “Verso una Civiltà Galattica”, Compagnia degli Araldi ed.,

Presentazione che ho voluto chiamare, e non me ne sono certo mai pentito, una “Bella Storia”, proprio perché quell’esperienza e quel messaggio hanno non solo aiutato il mio cuore, spalleggiato dalla Fede, a rioccupare il suo legittimo domicilio, ma mi hanno anche fornito quei nuovi impulsi e quelle nuove aspirazioni che da tempo ormai andavo cercando, o perlomeno così mi pareva.

La prima percezione che si ha dopo la lettura di questo libro è un gioioso senso d’espansione di coscienza, e questo non solo e non tanto per tutta una serie d’informazioni inerenti sia la storia, profondamente rivista e corretta, del nostro pianeta e dei suoi abitanti, o di come si svolge la vita su Sirio, delle Quattro Leggi che lo governano, dei princìpi che ispirano l’etica di quel popolo e dei suoi governanti, quanto soprattutto per il contributo che ci viene offerto per rafforzare, e in certi casi per ripristinare, un valore così importante come la fede sia nell’armonia e nella benignità dell’Universo, che nella perfezione della strutturazione e dell’equilibrio dei suoi cicli cosmici, finalizzati essenzialmente all’evoluzione di tutto ciò che lo compone e lo anima.

E se è vero, come è vero, che la maggior parte dei lettori viene in un primo momento completamente avvinta dalla rivelazione dell’esistenza della ormai famosa Cintura Fotonica e dalle conseguenze che questa enorme massa di energia di luce può riversare sul nostro pianeta e sull’intero sistema solare, è però altrettanto vero che, passato lo stupore o, più raramente, lo sbigottimento, l’attenzione si fissa, o per meglio dire, viene amorevolmente guidata su quella che vuol essere la vera essenza del messaggio fattoci pervenire, tramite Sheldon Nidle, da alcuni membri del Consiglio Siriano: siamo alla soglia di un grande cambiamento, una svolta epocale, una grande festa cosmica che ha come protagonistra principale, come invitata d’onore, la Terra, oltre a quelli dei suoi abitanti che vorranno seguirla in questa splendida ascensione.

Sì, la Terra, proprio il nostro martoriato pianeta, finora considerato un po’ come la Cenerentola del nostro sistema solare, e che invece, proprio come nella famosa favola, sta per trasformarsi in una splendida principessa, sta cioè preparandosi per fare un salto evolutivo, uno splendido salto dimensionale verso la quarta-quinta dimensione, la piena consapevolezza, la Civiltà Galattica.

Se può non sorprendere più di tanto che Lady Gaia, intesa come Essere vivente e senziente, sia spiritualmente pronta per affrontare il salto dimensionale, può invece stupire, piacevolmente stupire, l’apprendere che lo siano anche una gran parte dei suoi figli, e che una parte ancora maggiore, la cosidetta “massa critica”, lo sarà da qui al 2012 (l’ormai fatidico 2012 indicato da tanti miti e tante profezie come l’anno dello shift, del cambiamento) grazie all’intenso lavoro su se stessi che stanno-stiamo compiendo sotto l’amorevole stimolo di nuove potenti energie di Luce provenienti, oltre che dalla stessa Cintura Fotonica, anche da fratelli cosmici più evoluti che si sono eletti nostri tutori, come i Siriani, i Pleiadiani e gli Arturiani, nonché dalla Gerarchia Spirituale e da quella che Gregg Braden chiama “la nuova frequenza misteriosa”, una nuova vibrazione scoperta dagli scienziati di Los Alamos nel 92, e che sembra avere origine dal centro dell’Universo.

Insomma, nonostante quello che appare di continuo sui media, che continuano a mettere ossessivamente in risalto solo gli aspetti più oscuri delle nostre esistenze, i lati meno nobili dei nostri caratteri, ciò che gli psicologi chiamerebbero gli aspetti d’ombra agiti e che si manifestano come ingiustizie, soprusi, manifestazioni d’odio, d’intolleranza, di rabbia, di prevaricazione, bisogna a questo punto prendere atto che, con buona pace per quei poteri più o meno occulti che hanno lavorato e lavorano alacremente per mantenerci in uno stato d’involuzione intellettuale e spirituale, una gran parte del genere umano silenziosamente, quasi in punta di piedi, sta tenacemente cercando d’innalzare il proprio livello di consapevolezza dando sempre più ascolto a quella voce interiore che ci indica dolcemente la via del sentiero dell’Amore, della Compassione, del Perdono, della Conoscenza e della Gioia, e che per fortuna (si fa per dire) non ha certo bisogno per farsi ascoltare né di televisioni né di giornali, ma che anzi predilige come mezzo di diffusione ottimale proprio il silenzio.

Merito di tutto questo è anche la sempre maggior diffusione di libri come questo di Sheldon Nidle, libri che ci consentono di espandere sempre di più la nostra coscienza e ci portano perlomeno a sospettare, se non ad intuire, che la realtà sia molto più vasta di quello che finora ci avevano, più o meno in buona fede, insegnato. Hanno anche la funzione di scioccare, di turbare, (mai e poi mai d’impaurire: se ciò accadesse significherebbe che l’autore non è ispirato da una Fonte di Luce e Amore) perché in certi casi è solo così che si può riuscire a scalfire le granitiche convinzioni, i dogmi a cui si aggrappa il nostro io alla ricerca di una sempre più illusoria sicurezza, con la complicità del nostro carattere che cerca ogni volta ossessivamente di convincerci che siamo arrivati ad uno di quei tanti limiti che, secondo lui, non è mai possibile valicare.

Da alcuni anni ormai è possibile trovare in commercio una gran quantità di questi libri, ognuno con la sua teoria, col suo messaggio, o appello, o rivelazione, il tutto spesso catalogato come più o meno canalizzato o perlomeno ispirato da altri mondi o altre dimensioni, ognuno portatore di tutta una serie di cosiddette “verità” indirizzate a far breccia in ognuno di noi attraverso la barriera delle nostre certezze.

Niente di male, va bene così, le realtà possibili, le opzioni per il futuro, sono innumerevoli, l’importante è che ognuno di questi libri possa contribuire ad attivare quell'”effetto sveglia” di cui abbiamo un gran bisogno. Nostro compito, davanti a questa massa imponente di nuove e talvolta strabilianti informazioni, è quello di operare attraverso un grande lavoro di discernimento, prendere cioè in considerazione solo ciò che tocca profondamente il nostro cuore e risuona con la vibrazione del suo inquilino, il Sé superiore, senza criticare, senza giudicare coloro che scelgono altre “verità”, altri sentieri: ricordiamoci sempre che ognuno ha un suo percorso, un suo tragitto evolutivo, e se è pur vero che la meta finale (finale?) ci accomuna nel tendere a ricongiungerci con il Tutto, a tornare a Casa, è altrettanto vero che ognuno di noi ha il sacrosanto diritto, in questa dimensione ove opera il libero arbitrio, di scegliersi il cammino che preferisce, beninteso assumendosene la piena responsabilità.

Va anche però detto che su una cosa per lo meno tutti questi messaggi sono alla fine perfettamente concordi, e cioè di metterci insistentemente in guardia sul fatto che esiste una sola condizione che ci può impedire, laddove lo volessimo, di accedere al santuario del cuore, all’ascolto della voce interiore che poi altro non è se non la risonanza della vibrazione di Luce e Amore Incondizionato del nostro Vero Sé, e questa condizione, questo sentimento è la paura.

E, udite udite, su che cosa ha fatto leva, perlomeno da qualche migliaio d’anni a questa parte, ogni qualsivoglia tipo di potere, sia temporale che “spirituale”, che abbia avuto l’occasione di proporsi come guida del genere umano?

Guarda caso proprio sulla paura e il suo più fedele alleato, il senso di colpa. Non è che, – e dico questo senza giudicare, perché tutto ha un senso e niente avviene per caso -, non è che a questo tipo di potere sia convenuto e convenga, proprio per potersi continuamente rigenerare, talvolta persino dalle proprie ceneri, cercare di mantenerci perennemente in questo stato di sudditanza nei confronti della dea Paura, o, nella migliore delle ipotesi, non è che a questo tipo di potere, paradossalmente anch’esso governato, consapevolmente o meno, dalla stessa dea Paura, sia di fatto impossibile guidarci verso quelle mete, come l’amore, la fratellanza, il perdono, la compassione, che tanto spesso vengono sbandierate dai mezzi di cui questo potere si serve, i cosidetti media, o dai pulpiti che da secoli ormai sono diventati la più potente cassa di risonanza di questa Paura, travestita da comandamenti, dogmi e atti di contrizione?

Ecco alla fine il senso, il compito essenziale di libri come questo “Verso una Civiltà Galattica” di Sheldon Nidle, o come quelli dei Givaudan, specialmente l’ultimo, “Dalla sottomissione alla libertà”, o di Barbara Marciniak, “Tu hai scelto di essere qua”, o di Harry Palmer, “Vivere deliberatamente”, o del più famoso di tutti, “La Profezia di Celestino” di James Redfield, per citarne solo alcuni, o di conferenze e seminari condotti da personaggi ormai famosi come Gregg Braden ( Risvegliarsi al punto Zero), Drunvalo Melchisedek ( The Flower of Life), Chandara (Earth Link Mission): quello di ricordarci, di farci ricordare, chi veramente siamo, Esseri di Luce dotati potenzialmente della piena consapevolezza, Esseri multidimensionali che un tempo, tanto tempo fa, hanno “dimenticato”, si sono come addormentati fra le braccia della paura, e non importa a questo punto, secondo me, sapere se tutto ciò è avvenuto in seguito alla famosa “caduta” o tramite mutazioni genetiche perpetrate dalle “forze oscure”.

Quello che ora conta, e che questi libri e questi autori cercano di trasmetterci, è che sentiamo, che ci mettiamo nella condizione di sentire la voglia di risvegliarci, di riappropriarci di quel potere che per troppo tempo abbiamo delegato, quel potere che ci deriva dalla consapevolezza della nostra Divinità, della certezza della nostra Unicità.

Possiamo anche paradossalmente dire che le vicende raccontate in libri come “Verso una Civiltà Galattica” siano quasi di secondaria importanza: voglio dire che non è poi così importante “capire” se tutto ciò che viene rivelato sia più o meno vero, se i vari E.T. di cui spesso si parla arriveranno e quando, se veramente esista questo grande potere occulto che ci manovrerebbe come burattini, se siamo stati vittime di ancestrali guerre stellari…

Anche questo, tutto questo, in fin dei conti appartiene alla Grande Illusione, al Sogno da cui vogliamo uscire. Oggi, ora, non è così importante capire, pensare, è importante invece sentire, percepire, intuire, per potersi così risvegliare fra le braccia di una Fede raggiunta tramite una nuova Consapevolezza, e attraverso Lei poter finalmente lasciar andare la paura, ed essere liberi.

Perciò le storie, i contenuti di questi messaggi possono anche travalicare la realtà che descrivono, perché, come c’informano dalle Pleiadi, sono le parole che vengono usate e i concetti che vengono espressi i veri “…..agenti catalizzatori per i codici custoditi profondamente nei vostri corpi. I vostri corpi stanno aspettando che vengano poste domande per poter cominciare a risuonare con le risposte giacenti dentro di voi, affinché le memorie cellulari dentro i vostri corpi possano cominciare a ricordare quello che già sanno. Mentre vi parliamo, voi ricordate”.

Se Fede e Ricordo li possiamo dunque equiparare a sinonimi, non dimentichiamoci mai allora quello che è stato inciso, in un qualche tempo e in un qualche tempio, da una mano sconosciuta ma senz’altro ispirata dalla stessa Fonte che ha guidato gli autori di quei messaggi che sono poi diventati libri come ‘Verso una Civiltà Galattica’: “La Paura bussò alla porta, la Fede rispose: non c’è nessuno”. -Siamo nel Tempo dell’Apocalisse-, ci dicono i profeti di sventura-paura bussando alle nostre porte. Come no!, possiamo risponder loro, è certamente vero, solo che per noi, i risvegliati, Apocalisse deriva dal termine greco apokàlypsis e significa “rivelazione”, “svelare”, cioè sollevare il velo, il velo dell’incoscienza, e quindi ricordare. Se allora ci volete dire che siamo nel Tempo della Rivelazione, del Ricordo, bene, allora siamo qui. Altrimenti, ci spiace, ma in casa non c’è nessuno. Capito l’antifona?

di Massimo Sabatini
stazioneceleste.it