Wikileaks svela gli effetti della guerra in Iraq sul patrimonio archeologico

Il Giornale Online
di Aezio http://ilfattostorico.com

Venerdì scorso wikileaks ha pubblicato “la più grande fuga di notizie riservate di ambito militare nella storia”, quasi 400000 documenti risalenti tra maggio 2004 e marzo 2009. Ognuna di queste trascrizioni è un “SIGACT” – un documento descrive una specifica azione in guerra. Brevi e pieni di gergo militare, questi rapporti possono essere un po’ angoscianti. Dopo le proteste del Pentagono alcuni dettagli sono stati cancellati proprio da wikileaks per evitare di mettere a rischio le operazioni di sicurezza. Il giornalista Owen Jarus ha esaminato i documenti per vedere come gli effetti della guerra in Iraq abbiano interessato le antichità del paese. I resoconti per la verità sono spesso brevi, non sempre chiari e alcuni dettagli sono stati cancellati, ma in ogni caso raccontano storie interessanti.

Guardiani dei musei che aiutano a rimuovere delle armi

I documenti indicano che gli iracheni si sono presi dei grossi rischi per proteggere il loro passato. Il 2 novembre 2008 gli uomini del servizio dedito alla protezione delle antichità irachene parteciparono a una pericolosa operazione a Kerbela. Lavorando con il servizio dell’ “Establishment Protection”, “trovarono e sgombrarono” un enorme deposito di armi contenente cariche esplosive e proiettili di mortai e mitragliatrici e altri armi usate per distruggere carri armati.
Perchè fossero coinvolti uomini impegnati con le antichità non lo sappiamo, presumibilmente questo deposito si trovava vicino a un antico sito.

Una troupe che gira un documentario con 36 timer di lavatrici

Forse la storia più strana è quella di una troupe, di cui faceva parte un americano, trattenuta dopo essere stata trovata con “36x washer timer devices” (timer delle lavatrici?!). Fermati il 17 maggio 2005, durante l’apice degli scontri, “dichiararono che stavano producendo un documentario sull’antica [cancellato]. Il civile statunitense aveva un passaporto [cancellato] e un passaporto [cancellato], una patente di guida [cancellato] e numerose carte di credito”.
Alla fine, “tutti 3x sono stati portati al FOB [forward operating base, il nome esatto è stato cancellato] per uno sfruttamento tattico da THT [cancellato] INJ/damage”. Non sappiamo cosa voglia dire quest’ultima frase, ma di certo non suona bene.

Oggetti antichi e bombe a mano

Un altro esempio dei rischi corsi dagli iracheni risale a un’operazione avvenuta il 28 ottobre del 2004 a sud di Nasiriyya. La polizia locale collaborò a una missione il cui scopo, secondo il comandante americano, era di “opporsi e reprimere il commercio illegale di reperti archeologici rubati nella provincia di [cancellato]“. L’operazione riuscì: “Come risultato diversi vasi, statue e strumenti del [cancellato] secolo a.C. Tutti i ritrovamenti sono stati dati alle autorità archeologiche di [cancellato]“. I militari confiscarono pure un enorme arsenale di granate, fucili e munizioni.

Un missile lasciato tra antiche rovine

Uno dei documenti rivela che il 19 febbraio del 2004 era stato trovato un missile all’interno di un sito archeologico. Il tipo di missile e il nome delle rovine non sono noti. Un comandante americano vi mandò una squadra per una verifica.
Viene riportato: “Hanno confermato che c’era un missile abbandonato vicino alle rovine dell’antica [cancellato] il missile è stato valutato come sicuro da trasportare, ed è stato trasportato indietro al FOB [forward operating base, il nome è stato cancellato] per la detonazione”.

Andare in giro con 31 manufatti

Ci sono molti resoconti di oggetti antichi rubati in questi fogli, ma la maggior parte sono menzionati incidentalmente e con pochi dettagli. Il 3 giugno 2005 una squadra fece un raid a Baghdad. L’obiettivo era “uccidere o prendere in custodia” membri di un gruppo (il cui nome non è stato riportato). Finirono per catturare cinque persone e scoprire che avevano delle “macchine per fare soldi”, apparecchi [cancellato] rubati e 31 manufatti “rubati dal museo di Baghdad”, scrisse il comandante della squadra.

Fonte: http://heritage-key.com/blogs/owenjarus/statues-vases-and-120-mm-rounds-wikileaks-documents-tell-harrowing-stories-iraqs-ant http://ilfattostorico.com/2010/10/26/wikileaks-svela-gli-effetti-della-guerra-in-iraq-sul-patrimonio-archeologico/