Zahi Hawass entra nel dibattito sulle grotte sotto Giza

Il Giornale Online
Inviata da aezio
Con un dettagliato post sul suo sito, Zahi Hawass ridimensiona l’incredibile annuncio dell’esploratore britannico Andrew Collins (secondo cui sotto le piramidi di Giza giacerebbe un enorme complesso di grotte non registrate ufficialmente), dichiarando che “non c’è alcun complesso di caverne sotterranee in questo sito”. Pronta la risposta di Collins e del suo collaboratore, l’egittologo Nigel Skinner-Simpson, che reclamano la ri-scoperta dell’ingresso di quelle grotte, esplorate nel 1817 da Henry Salt e Giovanni Caviglia.

Rossella Lorenzi ha creato una sorta di dibattito a tre voci sul suo blog Archeorama, utilizzando le dichiarazioni ufficiali. Ecco una sintesi.

Hawass. La cosiddetta “grotta” è una tomba scavata nella roccia che venne trovata e aperta nel 1816-1817 da Henry Salt (che era un console britannico, non un archeologo). Esplorandola con Caviglia, la chiamarono catacomba perchè contiene tunnel e corridoi scavati nella roccia che sembrano un labirinto lungo più dei suoi 35 metri effettivi.

Collins. Hawass non prende in considerazione l’esistenza di caverne naturali, che si inoltrano per 100-120 metri oltre la tomba. Lo stesso Salt parlò di “several hundred yards” prima di raggiungere quattro grandi camere, mentre Caviglia andò avanti da solo per 90 metri senza raggiungere la fine dei tunnel, che senza dubbio si estendono pure oltre le piramidi.

Skinner-Simpson. Nel libro citato da Hawass come fonte (Porter and Moss: A Topographical Bibliography of Ancient Egyptian Hieroglyphic Texts, Reliefs and Paintings) non ho mai trovato il riferimento a questa scoperta di Salt. Gli sarei grato se potesse dare riferimenti più precisi.

Hawass. Andrew Collins e Nigel Skinner-Simpson pensano di essere i primi ad aver esplorato completamente la tomba. Invece è stata esplorata e registrata da Howard Vyse and John Shae Perring e da molti studiosi, e recentemente anche dal Consiglio supremo delle antichità egizie.

Collins. Se esistono questi resoconti, vorremmo vederne uno. E sarebbe ingenuo insinuare che eravamo i primi a ri-scoprire la tomba, dato che è facilmente localizzabile; semplicemente siamo venuti a controllare se la tomba portasse ad un sistema di grotte naturali.

Hawass. La tomba è alta 3.2 metri e porta, verso sud, ad un atrio a forma di T inversa. Da lì sono visibili due ingressi: quello a sinistra conduce ad una stanza lunga 6 metri che reca iscrizioni latine; quello a destra si dirige verso un altro buco quadrato scolpito nella roccia che porta ad un passaggio discendente pieno di sabbia. Ci sono altri passaggi che partono dai corridoi principali, ma sono solo tunnel corti.

Collins. La struttura della tomba è molto basilare: l’anticamera ha due pilastri rovinati e porta ad un corridoio orientato verso nord e sud, sul cui retro c’è un’area sopraelevata con un altare che va da est a ovest. Prima di raggiungere questa, sulla sinistra c’è una grande stanza come l’ha descritta Hawass, mentre sulla destra c’è una piccola apertura nella roccia dentro una grande camera, a cui Hawass si riferisce dicendo “porta ad un passaggio discendente”. Sebbene interamente naturale, la stanza è stata parzialmente spaccata per darle un’apparenza più rettilinea. Un grande compartimento naturale si trova nell’angolo nord-occidentale, dove un piccolo buco sul lato meridionale conduce in un tunnel della grotta, che abbiamo attraversato per una considerevole distanza. È qui che arrivarono Salt e Caviglia, e sicuramente anche Vyse e Perring.
Hawass. È chiaramente dimostrabile che questa tomba sia stata registrata. È stata pure usata come magazzino da George Reisner durante i suoi scavi dal 1910 al 1920.

Skinner-Simpson. Senza dubbio la parte frontale è stata visitata recentemente. Ciò che è dubbio è la misura in cui è stata esaminata il retro della tomba.

Hawass. È probabilmente una catacomba scavata nel periodo greco-romano che venne usata per seppellire animali sacri.

Collins. Concordo che il sito fosse il centro di un culto locale, forse persino il cimitero perduto dei rapaci, conosciuto per essere esistito a Giza. Ma non ci sono motivi per concludere che le grotte naturali non fossero precedentemente accessibili al mondo esterno.

Hawass. Queste sepolture sono ben conosciute nella letteratura egittologica. Non hanno niente a che fare con l’idea di una civiltà perduta o altre idee non scientifiche che vengono in mente alla gente e che circolano su internet.

Collins. Non vogliamo usare i cimiteri di uccelli o l’esistenza delle caverne come prova di una civiltà perduta. Quello che affermo è che le grotte forse fanno parte di un sistema interconnesso che il lavoro col GPR ha suggerito esistere nella parte orientale dell’altopiano e che le “several hundred yards” fatte da Salt e Caviglia li debbano aver portati da qualche parte. E sospetto vicino alla Seconda Piramide (di Kephren, o Khafre).

Hawass. Spero che le persone interessate alle tombe di Giza consultino fonti accademiche, per esempio libri pubblicati da studiosi come me stesso e non contino su relazioni senza prove trovate su internet.

Collins ha attraversato le grotte sotto Giza il 3 marzo 2008 e il mese successivo: il libro che ne spiegherà i dettagli uscirà in autunno. Nel frattempo ha pubblicato un video su youtube (ora da lui rimosso). Secondo Collins le caverne getterebbero luce sulle prime attività umane dell’altopiano e spiegherebbero perchè anticamente questo si chiamasse Rostau (la bocca dei passaggi). Fa inoltre riferimenti allo psichico Edgar Cayce, il quale predisse che una struttura sotterranea (che chiamò Hall of Records) sarebbe stata rinvenuta sotto le piramidi di Giza.

Fonte: http://ilfattostorico.com/2009/09/12/zahi-hawass-entra-nel-dibattito-sulle-grotte-sotto-giza/

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