Al via la sperimentazione del metodo Zamboni per curare la Sclerosi Multipla

Inviata da andrepx

La sperimentazione Zamboni per la Sclerosi multipla e la Ccsvi prenderà il via a partire dal mese di maggio e coinvolgerà più di 600 pazienti.

La ricerca in questi anni ha fatto notevoli passi avanti rispetto la [link=http://www.sclerosimultipla-e.it/]sclerosi multipla[/link], sia per quanto riguarda l’individuazione di strumenti per una diagnosi precoce, sia di un’eventuale cura. Tra le più discusse dell’ultimo periodo c’è la sperimentazione del dott. Paolo Zamboni, che prenderà il via a partire dal mese di maggio. La terapia si basa sul possibile rapporto tra l’insufficienza venosa cerebro-spinale cronica (la Ccsvi) e la sclerosi multipla e prenderà il nome di “Brave dreams”. Brave dreams è stato anche il nome della campagna di raccolta fondi, promossa qualche anno fa per il finanziamento della sperimentazione di Zamboni. Campagna, che è andata in Tv, radio, web, che ha fatto conoscere le ricerche cliniche sulla Ccsvi, concausa della sclerosi multipla.

La regione Emilia Romagna finanzierà la sperimentazione, verranno stanziati più di due milioni di euro (l’importo preciso è di 2 milioni e 742mila euro), che coinvolgerà 685 pazienti in una ventina di centri ospedalieri. Circa i due terzi delle persone, che si sottoporranno a questa cura, saranno sottoposte alla flebografia (trattamento diagnostico radiografico, che consiste nell’osservare lo stato delle vene grazie a un liquido di contrasto) e all’angioplastica (che consiste nell’allargamento delle vene danneggiate a causa della Ccsvi, un sintomo è, infatti, la stenosi che causa il restringimento delle vene); il restante solo alla flebografia. I pazienti, provenienti da una ventina di centri in tutta Italia, saranno selezionati dai rispettivi neurologi e dovranno essere in cura da almeno due anni, potranno poi decidere se essere o meno inseriti nella sperimentazione.

Per un anno il paziente sarà seguito in tutte le fasi della cura, e solo dopo due anni dall’inizio della terapia si potrà concludere lo studio e verificare se effettivamente la cura della Ccsvi, col metodo Zamboni, possa contribuire anche a migliorare le condizioni di salute dei malati di sclerosi multipla.