L’Alieno di Atacama raccontato dal documentario “Sirius”

L’Alieno di Atacama raccontato dal documentario “Sirius”

Dieci anni fa venne ritrovata la mummia di un umanoide di appena 12 centimetri. Un alieno, secondo alcuni, un feto umano secondo altri. Dopo 10 anni, finalmente il test del DNA.

La scoperta risale a 10 anni fa e creo intorno a sé un nugolo di ipotesi che andavano dall’umanoide all’extraterrestre, passando per la scimmia. “Ata”, ovvero la mummia di umanoide scoperto nel deserto di Atacama in Cile, presentava alcune caratteristiche che lo avvicinavano all’ET tradizionalmente rappresentato dai film. In particolare la testa grande rispetto al corpo, associate alle particolarità non umane (né, va detto, appartenenti alla fantascientifica) delle 9 costole e della pelle squamosa.

La dimensione era molto ridotta: solo 12 centimetri l’altezza dell’umanoide. Il mistero intorno all’identità della creatura si infittiva con il tempo e sembra che un punto fermo sia stato finalmente messo con il film proiettato in anteprima in alcune sale cinematografiche americane il 22 aprile “Sirius“. Ovviamente dopo un punto, si può sempre continuare a scrivere una storia, ma il documentario in questione sembra approdare ad una soluzione definitiva, per quanto strana.

Non è un feto umano, come già comunicò tempo Steven Greer, medico statunitense ricercatore UFO, le mostravano un’alta presenza di calcio che provava che il piccolo essere era vissuto. In base alle TAC, inoltre, non poteva trattarsi di una scimmia. Garry Nolan, direttore di Biologia delle cellule staminali presso la Scuola di Medicina dell’Università di Stanford in California, ha eseguito un test del DNA su “Ata”, concludendo che

“Posso dire con assoluta certezza che non è una scimmia. E ‘umano…. Ovviamente, respirava, si nutriva e metabolizzava. Viene da pensare quanto poteva essere grande quando è nato.”

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