Ammiraglio Byrd, diario sul viaggio nella Terra Cava

Ammiraglio Byrd, diario sul viaggio nella Terra Cava

Ammiraglio Byrd, diario sul viaggio nella Terra CavaLa terra vive! E’ una cellula vivente dell’Organismo Macrocosmico che partecipa all’evoluzione di ciò che viene chiamato Dio. Essa è una Madre generosa e benigna e protegge ogni sua creatura. Sotto una crosta di circa 600 miglia al centro della quale si trova l’asse di gravità si apre l’immensa cavità interna, illuminata da una massa di energia cinetica solare di circa 600 miglia che emana la radiazione che diviene luce e calore e vita al contatto con l’atmosfera interna.

La cavità misura circa 5800 miglia ed è illuminata da una costante e tenue luminosità dorata, da un clima tropicale che rende la natura rigogliosa e prolifica. I poli di Gaia si aprono in un respiro ciclico di 24 ore ogni sei mesi. L’apertura misura circa 1400 miglia. Essi sono due dei sette Chakras (Centri di Energia Vitale) che la Gaia possiede. Il Chakra di base è al centro del pianeta, nel nucleo di energia solare che illumina l’interno. Gli altri quattro si trovano sull’asse equatoriale, a formare fra loro angoli di 90°. Gaia è una creatura meravigliosa, feconda e generosa.

– La Terra Cava

Il Diario dell’Ammiraglio Byrd, pubblicato da R.Goerler, capo archivista del Polar Byrd Research Center dell’Università di Columbus – Ohio – USA.

Il suo viaggio attraverso l’apertura polare antartica il 19 Febbraio 1947.

“Devo scrivere questo diario di nascosto e in assoluta segretezza. Riguarda il mio volo antartico del 19 febbraio dell’anno 1947. Verrà il tempo in cui la razionalità degli uomini dovrà dissolversi nel nulla, e si dovrà allora accettare l’ineluttabilità della Verità. Io non ho la libertà di diffondere la documentazione che segue, forse non vedrà mai la luce, ma devo comunque fare il mio dovere e riportarla qui con la speranza che un giorno tutti possano leggerla, in un mondo in cui l’egoismo e l’avidità di certi uomini non potranno più sopprimere la Verità.

19 Febbraio 1947

Tutta la preparazione per il nostro viaggio è completata, e siamo in volo con il pieno di carburante alle ore…

  • Aggiustato l’afflusso di carburante al motore destro e il Pratt Whitneys vola tranquillamente.
  • Controllo della posizione con il sestante, nuovo controllo della prua con la bussola, eseguito un lieve cambio di direzione ed eccoci sulla rotta stabilita.
  • Controllo radio con il campo base, è tutto a posto e la ricezione è normale.
  • Si nota una lieve perdita di olio al motore destro, tuttavia l’indicatore della pressione sembra normale.
  • Notata una leggera turbolenza da est ad una altitudine di 2321 piedi, correzione a 1700 piedi, la turbolenza cessa ma aumenta il vesto in coda, piccolo aggiustamento della manetta, l’aereo procede ora normalmente.
  • Controllo radio con il campo base, situazione normale.
  • Incontrata nuovamente una turbolenza, saliti a 2900 piedi di quota, di nuovo ottime condizioni di volo.
  • Distese di ghiaccio e neve sotto di noi, notate delle colorazioni giallognole con disegni lineari. Alterata la crociate per un migliore esame di queste configurazioni colorate, notate anche colorazioni violacee e rossastre. Controllata quest’area con due giri completi e ritornati sulla rotta stabilita. Effettuato un nuovo controllo di posizione con il campo base e riportate le informazioni circa le colorazioni nel ghiaccio e nella neve sottostanti.
  • Sia la bussola magnetica che la girobussola cominciano a ruotare e ad oscillare, non ci è possibile mantenere la nostra rotta con la strumentazione. Rileviamo la posizione con la bussola solare, tutto sembra ancora a posto. I controlli sembrano lenti nel rispondere e nel funzionare, ma non c’è indicazione di congelamento.
  • In lontananza sembrano esserci delle montagne.
  • 29 minuti di volo trascorsi dal primo avvistamento dei monti, non si tratta di un’allucinazione. E’ una piccola catena di montagne che non avevo mai visto prima.
  • Cambio altitudine a 2950 piedi, incontrata di nuovo una forte turbolenza.
  • Stiamo sorvolando la piccola catena di montagne e procediamo verso nord per quanto possiamo appurare. Oltre le montagne vi è ciò che sembra essere una vallata con un piccolo fiume o ruscello che scorre verso la parte centrale. Non dovrebbe esserci nessuna verde valle qui sotto ! C’è qualcosa di decisamente strano e anormale qui! Dovremmo sorvolare solo ghiaccio e neve! Sulla sinistra ci sono grandi foreste sui fianchi dei monti. I nostri strumenti di navigazione girano ancora come impazziti, il giroscopio gira avanti e indietro.
  • Altero l’altitudine a 1400 piedi ed eseguo una stretta virata completa a sinistra per esaminare meglio la valle sottostante. E’ verde con muschio ed erba molto fitta. La luce qui sembra diversa. Non riesco più a vedere il sole. Facciamo un altro giro a sinistra e avvistiamo ciò che sembra essere un qualche tipo di grosso animale. Assomiglia ad un elefante! NO!!! Sembra essere un mammut! E’ incredibile! Eppure è così! Scendiamo a quota 1000 piedi ed uso un binocolo per esaminare meglio l’animale. E’ confermato, si tratta assolutamente di un animale simile al mammut. Riporto questa notizia al campo base.
  • Incontriamo altre colline verdi. L’indicatore della temperatura esterna indica 24 gradi centigradi. Ora proseguiamo sulla nostra rotta. Gli strumenti di navigazione sembrano normali adesso. Sono perplesso circa le loro reazioni. Tento di contattare il campo base. La radio non funziona.
  • Il paesaggio sottostante è più livellato e normale (se è il caso di usare questa parola). Avanti a noi avvistiamo ciò che sembra essere una città!
  • E’ impossibile! L’aereo sembra leggero e stranamente galleggiante. I controlli si rifiutano di rispondere! Mio Dio! Alla nostra destra e alla nostra sinistra ci sono apparecchi di uno strano tipo. Si avvicinano e qualcosa irradia da essi. Ora sono abbastanza vicini per vedere i loro stemmi. E’ uno strano simbolo. Non lo rivelerò. E’ fantastico. Dove siamo! Cosa è successo. Ancora una volta tiro decisamente i comandi. Non rispondono!!! Siamo tenuti saldamente ad una sorta di invisibile morsa d’acciaio.
  • La nostra radio gracchia e giunge una voce che parla in inglese con accento che sembra leggermente nordico o tedesco! Il messaggio è: “Benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio. Vi faremo atterrare esattamente tra sette minuti. Rilassatevi, Ammiraglio, siete in buone mani”. Mi rendo conto che i motori del nostro aereo sono spenti. L’apparecchio è sotto uno strano controllo ed ora vira da sé. I comandi sono inutilizzabili.
  • Riceviamo un altro messaggio radio. Stiamo per cominciare la procedura di atterraggio, ed in breve l’aereo vibra leggermente cominciando a scendere come sorretto da un enorme, invisibile ascensore.
  • Sto facendo un’ultima velocissima annotazione sul diario di bordo. Alcuni uomini si stanno avvicinando ai piedi dell’aereo. Sono alti ed hanno i capelli biondi. In lontananza c’è una grande città scintillante, vibrante di tinte dei colori dell’arcobaleno. Non so cosa succederà ora, ma non vedo traccia di armi su coloro che si avvicinano. Sento una voce che mi ordina, chiamandomi per nome, di aprire il portellone. Eseguo.

FINE DEL DIARIO DI BORDO

Da questo punto in poi scrivo gli eventi che seguono richiamandoli alla memoria. Ciò rasenta l’immaginazione e sembrerebbe una pazzia se non fosse accaduto davvero. Il tecnico ed io fummo prelevati dall’aereo ed accolti in modo cordiale. Fummo poi imbarcati su un piccolo mezzo di trasporto simile ad una piattaforma ma senza ruote!

Ci condusse verso la città scintillante con grande celerità. Mentre ci avvicinavamo, la città sembrava di cristallo. Giungemmo in poco tempo ad un grande edificio, di un genere che non avevo mai visto prima. Sembrava essere uscito dai disegni di Frank Lloyd Wright, o forse più precisamente da una scena di Buck Rogers!

Ci venne offerta un tipo di bevanda calda che sapeva di qualcosa che non avevo mai assaporato prima. Era deliziosa. Dopo circa 10 minuti, due dei nostri mirabili ospiti vennero nel nostro alloggio invitandomi a seguirli. Non avevo altra scelta che obbedire.

Lasciai il mio tecnico radio e camminammo per un po’ fino ad entrare in ciò che sembrava essere un ascensore. Scendemmo per alcuni istanti, l’ascensore si fermò e la porta scivolò in alto silenziosamente! Procedemmo poi per un lungo corridoio illuminato da una luce rosa che sembrava emanare dalle pareti stesse!

Uno degli esseri fece cenno di fermarci davanti ad una grande porta. Sopra di essa c’era una scritta che non ero in grado di leggere. La grande porta scorse senza rumore e fui invitato ad entrare. Uno degli ospiti disse: “non abbiate paura, Ammiraglio, state per avere un colloquio con il Maestro…”

Entrai ed i miei occhi si adeguarono lentamente alla meravigliosa colorazione che sembrava riempire completamente la stanza. Allora cominciai a vedere quello che mi circondava. Ciò che mostrò ai miei occhi era la vista più stupenda di tutta la mia vita. In effetti era troppo magnifica per poter essere descritta.

Era deliziosa. Non credo che esistano termini umani in grado di descriverla in ogni dettaglio con giustizia. I miei pensieri furono interrotti dolcemente da una voce calda e melodiosa: “Le do il benvenuto nel nostro territorio, Ammiraglio”. Vidi un uomo dai lineamenti delicati e con i segni dell’età sul viso. Era seduto ad un grande tavolo.

Mi invitò a sedermi su una delle sedie. Dopo che fui seduto, unì le punte delle sue dita e sorrise. Parò di nuovo dolcemente e mi disse quanto segue: “L’abbiamo lasciata entrare qui perché lei è di nobile carattere e ben conosciuto nel Mondo di Superficie, Ammiraglio”. Mondo di Superficie, quasi rimasi senza fiato! – “Si, ribattè il Maestro con un sorriso, lei si trova nel territorio degli ARIANNI, il Mondo Sotterraneo della Terra.

Non ritarderemo a lungo la sua missione, e sarete scortati indietro sulla superficie e un poco oltre senza pericolo. Ma ora, Ammiraglio, le dirò il motivo della sua convocazione qui. Il nostro interessamento cominciò esattamente subito dopo l’esplosione delle prime bombe atomiche, da parte della vostra razza su Hiroshima e Nagasaki, in Giappone.

Fu in quel momento inquietante che spedimmo sul vostro mondo di superficie i nostri mezzi volanti, i flugelrads, per investigare ciò che la vostra razza aveva fatto.

Questa è ovviamente storia passata, Ammiraglio, ma mi permetta di proseguire. Vede, noi non abbiamo mai interferito prima d’ora nelle guerre e nella barbarie della vostra razza, ma ora dobbiamo farlo in quanto voi avete imparato a manipolare un tipo di energia, quella atomica, che non è affatto per l’uomo. I nostri emissari hanno già consegnato dei messaggi alle potenze del vostro mondo, e tuttavia esse non se ne curano.

Ora voi siete stato scelto per essere testimone qui che il nostro mondo esiste. Vede, la nostra cultura e la nostra scienza sono avanti diverse migliaia di anni rispetto alle vostre, Ammiraglio”. Lo interruppi: “Ma tutto ciò che cosa ha a che fare con me, Signore!”. Gli occhi del Maestro sembrarono penetrare in modo profondo nella mia mente e dopo avermi studiato per un po’ rispose: “La vostra razza ha raggiunto il punto del non-ritorno, perché ci sono tra voi alcuni che distruggerebbero l’intero mondo piuttosto che rinunciare al potere così come lo conoscono…”.

Annuì e il Maestro continuò: “Dal 1945 in poi abbiamo tentato di entrare in contatto con la vostra razza, ma i nostri sforzi sono stati accolti con ostilità: fu fatto fuoco sui nostri flugelrads. Si, furono persino inseguiti con cattiveria e animosità dai vostri aerei da combattimento.

Così ora, figlio mio, le dico che c’è una grande tempesta all’orizzonte per il vostro mondo, una furia nera che non si esaurirà per diversi anni. Non ci sarà difesa nelle vostre armi, non ci sarà sicurezza nella vostra scienza. Imperverserà fino a quando ogni fiore della vostra cultura sarà stato calpestato, e tutte le cose umane saranno state disperse nel caos.

La recente guerra è stata soltanto un preludio a quanto deve ancora avvenire alla vostra razza. Noi qui possiamo vederlo chiaramente ad ogni ora… crede che mi sbagli?”. “No, risposi, è già successo una volta in passato; giunsero gli anni oscuri e durarono per cinquecento anni”. “Si, figlio mio, replicò il Maestro, gli anni oscuri che giungeranno ora per la vostra razza copriranno la terra come una coltre, ma credo che qualcuno di voi sopravviverà alla tempesta, oltre questo non so! Noi vediamo in un futuro lontano riemergere, dalle rovine della vostra razza, un mondo nuovo, in cerca dei suoi leggendari tesori perduti, ed essi saranno qui, figlio mio, al sicuro in nostro possesso.

Quando giungerà il momento ci faremo nuovamente avanti per aiutare la vostra cultura e la vostra razza a rivivere. Forse per allora avrete appreso la futilità della guerra e della sua lotta… e dopo quel momento, una parte della vostra cultura e scienza vi saranno restituite così che la vostra razza possa ricominciare. Lei, figlio mio, deve tornare nel Mondo di Superficie con questo messaggio…”.

Con queste parole conclusive il nostro incontro sembrava giunto al termine. Per un attimo mi sembrò di vivere un sogno… eppure sapevo che quella era la realtà, e per qualche strana ragione mi inchinai lievemente, non so se per rispetto od umiltà. Improvvisamente mi resi conto che i due fantastici ospiti che mi avevano condotto qui erano di nuovo al mio fianco. “Da questa parte, Ammiraglio”, mi indicò uno di loro.

Mi girai ancora una volta prima di uscire e guardai indietro verso il Maestro. Un dolce sorriso era impresso sul suo anziano viso delicato. “Addio, figlio mio”, mi disse, e fece un gesto soave con la sua esile mano, un gesto di pace, ed il nostro incontro ebbe definitivamente termine. Uscimmo velocemente dalla stanza del Maestro attraverso la grande porta ed entrammo ancora una volta nell’ascensore. La porta si abbassò silenziosamente e ci muovemmo subito verso l’alto.

Uno dei miei ospiti parlò di nuovo: “Ora dobbiamo affrettarci, Ammiraglio, in quanto il Maestro non desidera ritardare oltre il vostro programma previsto e dovete ritornare dalla vostra razza con il suo messaggio”. Non dissi nulla, tutto ciò era quasi inconcepibile, e una volta ancora i miei pensieri si interruppero non appena ci fermammo. Entrai nella stanza e fui di nuovo con il mio tecnico radio. Aveva un’espressione ansiosa sul suo volto.

Avvicinandomi dissi: “E’ tutto a posto Howie, è tutto a posto”. I due esseri ci fecero segno verso il mezzo in attesa, salimmo e presto giungemmo al nostro aereo. I motori erano al minimo, e ci imbarcammo immediatamente. L’atmosfera era ora carica di una certa aria di urgenza. Dopo che il portellone fu chiuso, l’aereo fu immediatamente trasportato in alto da quella forza invisibile fino a quando raggiungemmo i 2700 piedi. Due dei mezzi aerei erano ai nostri fianchi ad una certa distanza facendoci planare lungo la via del ritorno. Devo sottolineare che l’indicatore di velocità non riportava nulla, nonostante ci stessimo muovendo molto rapidamente.

– Ricevemmo un messaggio radio. “Ora vi lasciamo, Ammiraglio, i vostri controlli sono liberi. Auf Wiedersehen!!!”. Guardammo per un istante in flugelrads fino a quando non scomparvero nel cielo blu pallido. L’aereo sembrò improvvisamente catturato da una corrente discensionale. Ne riprendemmo immediatamente il controllo.

Non parlammo per un po’, ognuno di noi era immerso nei propri pensieri. – Sorvoliamo nuovamente distese di ghiaccio e neve, a circa 27 minuti dal campo base. Inviamo un messaggio radio, ci rispondono. Riportiamo condizioni normali… normali. Dal campo base esprimono sollievo per aver nuovamente stabilito il contatto. – Atterriamo dolcemente al campo base. Ho una missione da compiere…

FINE DELLE ANNOTAZIONI — 11 Marzo 1947

Ho appena avuto un incontro di Stato Maggiore al Pentagono. Ho riportato interamente la mia scoperta ed il messaggio del Maestro. E’ stato tutto doverosamente registrato. Il Presidente ne è stato messo al corrente. Vengo trattenuto per diverse ore (6 ore e 39 minuti per l’esattezza).

Sono accuratamente interrogato dal Top Security Forces e da un’équipe medica. E’ UN TRAVAGLIO!!! Vengo posto sotto stretto controllo attraverso i mezzi di Sicurezza Nazionale degli Stati Uniti d’America. Mi viene ordinato di TACERE su quanto appreso, per il bene dell’umanità!!! INCREDIBILE! Mi viene rammentato che sono un militare e che quindi devo obbedire agli ordini.

ULTIMA ANNOTAZIONE — 30 Dicembre 1956 Questi ultimi anni trascorsi dal 1947 ad oggi non sono stati buoni… Ecco dunque la mia ultima annotazione di questo diario singolare. Concludendo, devo affermare che ho doverosamente mantenuto segreto questo argomento, come ordinatomi, durante tutti questi anni. Ho fatto questo contro ogni mio principio di integrità morale.

Ora sento avvicinarsi la grande notte e questo segreto non morirà con me, ma, come ogni verità, trionferà. QUESTA E’ LA SOLA SPERANZA PER IL GENERE UMANO. Ho visto la verità ed essa ha rinvigorito il mio spirito donandomi la libertà! Ho fatto il mio dovere nei confronti del mostruoso complesso industriale militare. Ora, la lunga notte comincia ad avvicinarsi, ma ci sarà un epilogo. Come la lunga notte dell’antartico termina, così il sole brillante della verità sorgerà di nuovo, e coloro che appartengono alle tenebre periranno alla sua luce… “Perché io ho visto quella Terra oltre il Polo, quel Centro del grande Ignoto”.