Ancora balene spiaggiate

Il Giornale Online
Quello che viene definito come suicidio collettivo dai giornali compiacenti che non vogliono scavare nei problemi per non toccare i giochi di potere è in realtà, e a tutti gli effetti, un omicidio compiuto dagli uomini sui cetacei, balene e delfini.

Conosciamo il determinismo dello spiaggiamento: questi animali hanno una vita di gruppo e seguono il capogruppo. Se questi si dirige verso la riva sarà seguito da un numero consistente di individui…

Si deve parlare di omicidio perché l’alterazione del comportamento, la perdita dell’orientamento, è indotto da perturbazioni conseguenti alle attività umane. Normalmente i giornali, continuando nella loro posizione di compiacenza verso i poteri forti, siano essi industriali o di altro genere, puntano l’indice contro variazioni climatiche che possono indurre alterazioni nelle correnti dei mari in grado di confondere i cetacei.

Se però anche questa fosse la ragione, si capisce facilmente che sarebbe semplicemente una ulteriore conseguenza indotta dalle attività umane che continuando ad alterare le condizioni climatiche producono questi effetti. Anche se la causa fossero fenomeni di intossicazione è chiaro che le responsabilità vanno attribuite alle conseguenze delle azioni umane, ad esempio scarichi inquinanti. Così pure si trattasse di patologie legate a forme virali, va sempre chiamato in causa l’azione umana perché il deterioramento ambientale è un motivo predisponente per l’insorgenza delle malattie.

L’aspetto più grave, se vi può essere una maggiore gravità nel fatto di constatare la responsabilità umana in un fenomeno tanto grave e preoccupante, è quello legato alla causa attualmente più sospettata, ovvero l’uso del sonar da parte delle forze armate. Anche se i giornalisti non osano attaccare frontalmente le forze militari, soprattutto quelle Usa, le maggiori indiziate, questa causa è quella che, fra tutte, è la più credibile. È noto infatti che l’orientamento dei cetacei avviene attraverso un complesso sistema di onde sonore che permettono l’orientamento sulla base del loro ritorno.

Così è oltremodo plausibile che i sistemi sonar interferiscano con questo delicato sistema di orientamento e disorientino gli animali. Molte associazioni animaliste che si sono occupate del problema hanno lanciato questo allarme, che molte volte ha trovato conferma, in quanto le zone dove si sono effettuate manovre militari sono poi interessate dal fenomeno dello spiaggiamento.
Ed è stato condannato soprattutto il fatto che i nuovi sistemi sempre più potenti causano danni maggiori e che nulla si può fare di preventivo per salvare gli animali, poichè sono sperimentali e coperti dal segreto militare,

Tutto questo non viene pubblicato dai giornali, non si trovano accenni che mettano in relazione lo spiaggiamento con le manovre militari nell’immediatezza dell’evento. Solo mesi dopo, quando pochi ricorderanno il fatto, sarà comunicata questa possibilità in maniera poco visibile. Così i mass media garantiranno, a modo loro, il principio della libera informazione senza scontentare la nazione sicuramente più importante del pianeta, gli Stati Uniti. Che potranno così continuare in tutta tranquillità a provare le loro armi, compresi i sonar, che servono a portare la democrazia nel pianeta, obiettivo certo troppo importante di fronte alla morte provocata in qualche decina o centinaio di delfini e balene.

E forse tutto ciò è ancora più relativo, se la maggior parte dei cittadini del mondo accetta senza battere ciglio che la più grande potenza mondiale continui ad esercitare le torture sulle persone, come ricordano le fonti giornalistiche, sempre in nome della democrazia.

fonte:enricomoriconi.it