Torvata anidride carbonica su un pianeta extrasolare

Torvata anidride carbonica su un pianeta extrasolare

pianeta extrasolare HD189733bSi trova a 63 anni luce dalla Terra

ROMA – Il telescopio spaziale Hubble ha rilevato la presenza di tracce di anidride carbonica su un pianeta molto caldo e grande quanto Giove.

Il pianeta, che si chiama HD 189733b, si trova fuori dal Sistema Solare ed orbita intorno ad una stella a 63 anni luce dalla Terra. Come comunica la Nasa, già in precedenti osservazioni del pianeta fatte da Hubble e dallo Spitzer Space Telescope si era scoperta anche la presenza di vapore d’acqua e, ancora prima, di metano nella atmosfera .

Il pianeta, dicono gli scienziati, è troppo caldo per far sperare che possa ospitare forme di vita umana, tuttavia è importante studiare la composizione chimica della sua atmosfera , perché da essa si può risalire ai processi chimici che avvengono su quel pianeta e per analogia anche su altri pianeti extrasolari che abbiano le stesse caratteristiche.

Con l’osservazione di HD189733b, si apre, quindi, una frontiera molto promettente della cosmologia per la ricerca, nell’atmosfera di pianeti che orbitano intorno a stelle lontane, di molecole importanti per la vita.

Lo studio nell’infrarosso dell’atmosfera di HD 189733b ha fatto scoprire, tra gli altri composti, anche l’ anidride carbonica, che secondo Mark Swain, Jet Propulsion Laboratori, Pasadena, CA, è rappresenta la scoperta più eccitante, in quanto, presupponendo le migliori condizioni, è collegata ad attività biologica proprio come succede sulla Terra.

«La cosa importante – ha detto Swain – è che l’abbiamo individuata e che siamo in grado di valutarne la quantità. Una opportunità ritenuta significativa nella prospettiva di poter caratterizzare altri pianeti extrasolari per scoprire la loro composizione chimica e se, in base ad essa, possono ospitare la vita».

Osservare, con appositi strumenti, la radiazione del vicino infrarosso emessa dai pianeti, come è stato nel caso di HD 189733b, è ritenuto molto importante dagli astronomi al fine di rilevare l’eventuale presenza di biomarcatori più visibili a queste lunghezze d’onda. Per questo sperano molto nel lancio, previsto per il 2013, dello James Webb Space Telescope che permetterà di osservare «spettroscopicamente» nell’infrarosso queste molecole della vita in pianeti lontani delle dimensioni della nostra Terra o anche centinaia di volte più grandi.

lastampa.it