Anime della Distorsione – Cap3

coscienza Scienza e Coscienza

Durante il ritorno dalla luna dopo la missione Apollo 14, l’astronauta Edgar Mitchell fissava dalla finestra il pianeta blu, la Terra. In quel momento qualcosa di profondo lo colpì. All’improvviso venne spinto fuori dal suo normale stato di coscienza e sentì una intensa unità, una connessione col pianeta Terra e con tutto l’universo. Non avevai mai avuto una tale esperienza. Il suo ego e il mondo esterno si fusero. Non poteva più distinguere una differenza; era divenuto lui stesso l’intero universo! I suoi pensieri sembravano avere effetto sul mondo esterno e il mondo esterno sembrava avere effetto sui suoi pensieri. Era divenuto pienamente consapevole del fatto che la separazione tra il suo ego e l’universo non esisteva. Era l’esperienza descritta in termini di scienza quantistica da David Bohm, dove l’osservatore diviene l’osservato!

Molte persone nel cammino della vita lungo le varie ere hanno testimoniato tali esperienza; viene chiamata esperienza mistica. In un flash di coscienza espansa, si rivela una verità superiore che modifica drammaticamente la vita della persona che vive questa esperienza. Questo avvenne per Edgar Mitchell. Dopo il suo ritorno alla Terra, fondò nel 1973 una organizzazione non-profit, l'”Istituto delle Scienze Noetiche”, al fine di studiare la natura della coscienza umana. (1)
Dopo che Cartesio spinse per il divorzio tra scienza e religione, la coscienza e la scienza non sono più state amiche. La scienza semplicemente ha ignorato l’importanza della coscienza. Si suppone che la scienza sia uno studio oggettivo della natura e che non abbia interesse nell’esperienza conscia soggettiva degli individui umani. Per la scienza queste sono cose separate. In ogni modo, come fa la scienza a studiare la natura se la nostra esperienza personale gioca un ruolo significativo in essa?

I fenomeni psichici, come la telepatia, la precognizione, la percezione extrasensoriale (ESP), le esperienze extracorporee (OBE), il sogno lucido e le esperienze pre-morte (NDE), testimoniati da così tante persone ripetutamente, vengono isolati nei reami del mito e delle parabole. Ora da un punto di vista scientifico, dove la scienza dovrebbe studiare ogni aspetto della nostra esistenza, questo non è un approccio scientifico! L’attitudine scettica adottata dalla scienza ha creato un taboo nella nostra società occidentale, che prevale ancora oggi. Le persone che sono passate in queste esperienze, spesso si sentono incomprese e non prese seriamente. Molti scienziati persino oggi, hanno paura di considerare l’analisi di questi fenomeni, hanno paura di mettere in pericolo le proprie carriere, dato che alcuni hanno provato e sono stati espulsi dalla comunità scientifica. Fortunatamente la scienza quantistica ha forzato gli scienziati a cambiare mentalità su questo soggetto ed è emersa una migliore attitudine negli ultimi due decenni. Un taboo scientifico sembra spezzato infine e grazie a persone come Edgar Mitchell, la coscienza è divenuta un soggetto serio per lo scrutinio scientifico. In questo capitolo forniremo alcuni approfondimenti scientifici interessanti nell’enigma della coscienza umana.

Il Cervello Quantistico

Forse la domanda più difficile mai sollevata nel campo scientifico, è detta il “problema difficile” o il “problema vincolante”. E’ il problema del come il mondo immateriale dei nostri pensieri e delle nostre sensazioni, si interfacci col mondo materiale del nostro corpo. Gli stati emotivi causati dai nostri pensieri e dalle nostre sensazioni (mondo immateriale) sono immediatamente riflessi nella fisiologia del nostro corpo (mondo materiale). Per esempio, quando si forma il pensiero immateriale nel cervello che ordina di sollevare il braccio, immediatamente il cervello inizia a produrre messaggeri neurotrasmettitori trasportati lungo il sistema nervoso. Gli impulsi elettrici vengono inviati ai muscoli che infine risponderanno al pensiero iniziale.

Com’è possibile? Come può qualcosa di immateriale come il pensiero, avere un effetto fisico reale? Avviene sempre nel vostro corpo! Dato che Cartesio decise che esistesse una divisione tra corpo e mente, difficilmente avremo risposta dalla fisica Newtoniana. Quindi come viene superato il ponte tra il mondo immateriale della mente e il mondo materiale del corpo? Forse possiamo avere qualche risposta dalla fisica quantistica? Tutta la nostra realtà esterna percepita dal cervello, viene dai cinque sensi, udito, olfatto, gusto, tatto e percezione visiva. Secondo il filosofo Immanuel Kant (1724-1804) dovremmo fare una distinzione tra il mondo noumenico, il mondo stesso (daß Ding an sich) e il mondo fenomenico, il mondo per come lo percepiamo. Kant voleva dire che è impossibile percepire direttamente il mondo; lo possiamo solo percepire tramite i nostri sensi. Nessuno sa cosa sia la realtà esterna, perchè non possiamo mai percepirla direttamente. Si può persino porre la domanda, esiste una realtà fisica? Kant credeva che la realtà fisica, la fonte delle nostre percezioni, è reale. Immanuel Kant affermò che quello che sappiamo del mondo esterno è una interpretazione fatta dal nostro cervello. Per apprezzare quello che disse Kant, proviamo a contare i punti neri in questa immagine:

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Non ditemi che avete fallito! Chiaramente avete fallito, perchè non ci sono punti neri nell’immagine! Il vostro cervello ha immaginato i punti neri che vedete saltare avanti e indietro! La traduzione che il vostro cervello fa dallo stimolo esterno della corteccia visiva, dell’immagine che avete nella testa, viene da schemi d’onde elettromagnetiche. Potreste non averci mai pensato in questo modo, ma il colore rosso non esiste! Il colore rosso come i punti neri nell’immagine di sopra è solo una traduzione, una rappresentazione che per voi ha senso. Il colore rosso è una costruzione soggettiva di quella che non è altro che un’onda elettromagnetica con una frequenza, un’ampiezza e una fase distinta.

Gli insetti con solo due tipi di ricettori del pigmento colorato, hanno una rappresentazione soggettiva completamente diversa dello stesso colore che chiamate rosso: dato che non possono vederlo, lo percepiranno come nero. Non sapete come i vostri compagni umani percepiscano il colore rosso! Questo è ciò che Immanuel Kant intendeva quando disse che non possiamo vedere il mondo noumenico, il mondo in sè, noi vediamo solo la nostra versione personale, la nostra interpretazione della realtà la fuori. E’ limitato per natura, dato che interpretiamo solo una piccola percentuale dell’intero spettro dell’energia elettromagnetica che esiste. Abbiamo appreso a scuola che il nostro cervello è come un tipo di super computer pieno di neuroni che sparano lungo le sinapsi, processando l’informazione vibratoria ricevuta tramite i cinque sensi.

I nostri pensieri sono personali e si suppone che nessuno possa accedervi oltre a noi! Le nostre memorie sono incise nelle cellule grigie che costituiscono il cervello. Questo è ciò che viene insegnato alla maggioranza delle persone a scuola e che si crede ancora oggi. La scienza ha fatto un pò di progressi dal tempo dei vecchi libri di scuola e ora usa la scienza quantistica per spiegare la coscienza. Nel 1920 Wilder Penfield credeva che le memorie fossero immagazzinate come engrammi in un punto o indirizzo specifico nel cervello, come il computer immagazzina i dati in uno specifico punto della memoria. Karl Lashley alla ricerca degli engrammi, scoprì infine sperimentando sui topi, che queste memorie non sono conservate in punti dedicati nel cervello. Le memorie sembravano disperse in tutto il cervello e ogni parte del cervello sembrava contenere l’intera memoria. Dato che il magazzino di memoria è distribuito per tutto il cervello e ogni parte contiene l’intera memoria, questo può spiegare perchè le persone con aree disfunzionali nel cervello, mantengano ancora le proprie memorie.

L’aspetto della “parte che contiene l’intero” nella memoria del cervello, ha ispirato il neurofisiologo di Stanford, Karl Pribram, quando ha appreso dell’olografia nel 1960. Arrivò ad una nuova spiegazione della conservazione di memoria e credeva che il cervello la conservasse come schema di interferenza, similmente ad un ologramma. Un ologramma è una immagine tridimensionale conservata in una foto bidimensionale come schema d’onda. Viene costruito dividendo un fascio laser coerente in due fasci usando degli specchi. Questi due fasci vengono registrati come schema d’interferenza su una placca fotosensibile dove il soggetto fotografato diffonde uno dei fasci e l’altro fascio di riferimento, viene puntato sulla piastra fotosensibile. L’ologramma visto alla normale luce diurna non ha senso, contiene molti cerchi sfuocati! Quando un fascio laser viene inviato attraverso l’ologramma, emerge una immagine tridimensionale del soggetto originale e può essere vista da angolazioni diverse. L’immagine tridimensionale sembra fluttuare in aria.

Ora si pensa che le memorie cerebrali vengano immagazzinate allo stesso modo di un ologramma che conserva un’immagine. La memoria olografica può anche spiegare l’enorme capacità di immagazzinamento del cervello, che è dell’ordine di 10 miliardi di bit di informazione in una vita media umana. Gli ologrammi sono una buona spiegazione anche del come il cervello acceda e ricordi le cose molto rapidamente dal suo enorme magazzino. In un battito di ciglia riconosciamo un viso che non vedevamo da anni, anche se la sua espressione è invecchiata. Le immagini olografiche possono essere facilmente confrontate anche se non sono identiche al 100%. Pribram mostrò che non solo le nostre memorie, ma tutti i nostri processi cognitivi, odorato, gusto, udito e vista, possono essere spiegati con principi olografici. Prendiamo come esempio la percezione visiva. La visione corrente della scienza dice che l’immagine del mondo viene proiettata attraverso le lenti dell’occhio su una tela, la retina e che questa immagine in qualche modo viene “digitalizzata” dal cervello e i suoi pixel vengono conservati.

Pribram provò che cellule nervose dedicate nell’occhio, rispondono a certe frequenze delle onde elettromagnetiche che colpiscono l’occhio. L’immagine viene vista come un gruppo di frequenze e non come punti o pixel individuali. Ora, come può un’immagine contenere delle frequenze? In un processo detto trasformazione di Fourier, l’informazione spaziale può essere tradotta in uno spettro di frequenze. Jean Fourier dimostrò che ogni tipo di forma d’onda può essere costruita da pure onde sinusoidali. Quando onde sinusoidali di diversa frequenza, fase e ampiezza, vengono sovrapposte, si può costruire ogni tipo di forma d’onda. Il processo di determinazione dei costituenti dell’onda è detto analisi di spettro e viene matematicamente descritto con la trasformata inversa di Fourier. La trasformata inversa di Fourier viene usata per creare l’onda originale dallo spettro di onde sinusoidali. Ora le trasformazioni di Fourier si possono anche applicare ad una informazione spaziale bidimensionale. Pribram scoprì che la corteccia del cervello conduce una trasformazione di Fourier sull’immagine visiva nell’occhio e distribuisce le frequenze costituenti attraverso i neuroni nel cervello. Quindi l’immagine viene memorizzata come schema di interferenza fra i neuroni, come un ologramma conserva un’immagine.

La memoria originale dell’immagine può essere ricostruita dalla rappresentazione olografica con la trasformata inversa di Fourier, creando un’immagine visiva nella nostra testa. La costruzione di un’immagine dallo spettro di frequenze d’onde sinusoidali, è la tecnica usata nella MRI (Immagine da Risonanza Magnetica) usata negli ospedali. Lo scanner MRI usa le trasformazioni di Fourier per costruire una immagine olografica di un corpo ottenuta dall’eccitazione degli atomi di idrogeno nelle sue molecole. Questa tecnica MRI è stata sviluppata da Walter Schempp che più tardi contribuì alla teoria del cervello quantistico, affermando che le memorie non sono davvero immagazzinate nello stesso cervello, ma nel tessuto dello spazio, il vacuum fisico. Il cervello agisce semplicemente come strumento di lettura/scrittura per accedere al vacuum fisico dove la memoria olografica è immagazzinata come schema d’onda (2).

Quando combiniamo la teoria olografica di Karl Pribram sul cervello, con la teoria di David Bohm, per cui il nostro universo sarebbe un ologramma gigante, otteniamo una visione interessante della realtà, detta paradigma olografico. Nel paradigma olografico, l’universo è come un contenitore di frequenze elettromagnetiche che codifica livelli multipli di realtà. Il cervello, usando l’analisi di Fourier, decodifica un canale dall’insieme di frequenze elettromagnetiche nell’universo e così costruisce la nostra rappresentazione interna della realtà. Il nostro cervello è limitato a ricevere solo una parte delle frequenze provenienti dal mondo esterno e quindi riceve una parte limitata di realtà. Potremmo dire che il cervello si sintonizza in una realtà come una radio si sintonizza ad una sola stazione.

Pensiamo di muoverci attraverso un mondo solido di immagini che vengono percepite dal cervello, ma la verità fondamentale potrebbe essere che noi decodifichiamo semplicemente una sola realtà da molti mondi paralleli. Il paradigma olografico risolve molti misteri che riguardano i fenomeni paranormali, dato che i cervelli individuali sono parte dell’intero cervello universale. Tutti i cervelli nel paradigma olografico sono connessi infinitamente e l’informazione paranormale (telepatia) può fluire facilmente da un cervello all’altro. Stuart Hameroff e Roger Penrose hanno contribuito alla teoria del cervello quantistico, presentando un modello del cervello basato sul calcolo quantistico. Loro credono che il nostro cervello processi l’informazione dai neuroni non solo in stati classici, ma forse usando anche gli stati quantistici.

Gli stati quantistici nel cervello non si credevano possibili, dato che il cervello era troppo grande, troppo umido e troppo caldo per sostenere stati quantistici che fino ad ora sono stati solo osservati in laboratorio, in situazioni isolate e controllate in scala subatomica. Hameroff comunque ora crede d’aver trovato il mattone fondamentale, il qubit del calcolo quantistico nel cervello. Ha identificato un minuscolo tubicino detto microtubulo che forma il citoscheletro della cellula. Il citoscheletro è lo scheletro che da struttura alla cellula, è l’impalcatura della cellula. Oltre a dare struttura alla cellula, il microtubulo è anche un tubo di trasporto per componenti chimici usati dalla cellula. Hameroff sottolinea che il citoscheletro può avere anche funzione neurale e che i microtubuli possono essere persino più avanzati degli stessi neuroni.

La funzione neurale del citoscheletro può spiegare perchè un organismo monocellulare possa eseguire compiti intelligenti. Benchè un organismo monocellulare non abbia una rete neurale, non abbia neuroni e cervello, possiede una forma primitiva di coscienza dato che può eseguire compiti intelligenti come nuotare, nutrirsi e accoppiarsi! Ora per quanto riguarda gli umani, abbiamo un cervello composto da neuroni interconnessi da dendritri e sinapsi che compongono il sistema nervoso centrale. Nella cellula neuronale troviamo un citoscheletro fatto da microtubuli. Lo stesso microtubulo è composto da tubulina, una proteina esagonale. La tubulina nel microtubulo del neurone è per Hameroff il qubit del cervello.

La classica interpretazione della neurobiologia era che concentrazioni di vari ioni trasportano impulsi da e verso il sistema nervoso centrale e sono responsabili per tutta l’informazione processata dal sistema nervoso intero. Hameroff ha notato che il microtubulo contiene luce altamente coerente (luce come il laser) e che questa luce può giocare un ruolo importante nel processamento di informazione del cervello. Fritz Pop aveva già scoperto l’emissione di biofotoni dal corpo umano. Popp scoprì che deboli emissioni di biofotoni potrebbero emergere non solo dal corpo umano, ma da tutte le forme di vita biologiche e sospettò che la fonte di queste emissioni fosse legata al DNA. Hameroff scoprì biofotoni nel microtubulo, in stato quantistico. In altre parole i biofotoni erano coerenti e in stato entangled.

Il microtubulo è riempito da molecole d’acqua altamente ordinate in modo coerente e Hameroff crede che quest’acqua ordinata giochi un ruolo significativo nella conduttanza dei biofotoni attraverso il microtubulo. Quando i biofotoni attraversano il microtubulo, vengono inviati verso le sinapsi del neurone e quindi si muovono verso il seguente neurone. In questo modo i microtubuli agiscono come un sistema di fili per la luce coerente nel cervello e in tutto il resto del corpo. Questa rete di microtubuli viene definita l’internet del corpo umano che connette le cellule nervose, ma anche ogni altra cellula nel corpo. Questo permette lo scambio di informazione quantistica tra il cervello e il resto del corpo. L’implicazione è che la coscienza non è ristretta nel cervello, ma tutte le cellule del corpo condividono la stessa consapevolezza conscia.

Questo può spiegare la natura olistica della coscienza, dove i nostri pensieri e le nostre sensazioni agiscono in unità col corpo. Pensate cosa avviene quando siete infuriati e la persone che amate salta fuori davanti a voi improvvisamente. Tutto il vostro corpo e il vostro cervello risponderà istantaneamente e unitamente! I vostri occhi si allargheranno, i vostri cuori batteranno rapidamente, respirerete più velocemente, i livelli di adrenalina saliranno e sentirete le farfalle nello stomaco, mentre le vostre ginocchia inizieranno a tremare, tutto all’unisono. La risposta unificata del corpo in un momento singolo percorrerà l’internet dentro di voi attraverso i “fili” dei microtubuli come onda coerente di luce che connette tutte le cellule.

Il compagno di Hameroff, il matematico Roger Penrose ha sviluppato una nuova alternativa all’interpretazione di Copenhagen della fisica quantistica, il collasso dell’onda quantistica per l’osservazione conscia. Penrose ha proposto una riduzione oggettiva (riduzione è sinonimo del “collasso dell’onda quantistica”). La riduzione oggettiva (OR) supporta il collasso dell’onda quantistica senza l’osservazione conscia umana, ma avviene quando si raggiunge un “certo limite” di quella che chiama gravità quantistica. Il calcolo quantistico che avviene nel cervello sfrutta un meccanismo di feedback dall’input sensoriale dell’organismo e per questo il collasso dello stato quantistico mantenuto nel microtubulo viene chiamato Riduzione Oggettiva Orchestrata (Orch OR). Lo stato classico dell’input sensoriale, orchestra, controlla il calcolo quantistico tramite un ciclo di feedback.

Ora il modello del cervello quantistico di Hameroff suggerisce che la coscienza o i pensieri e le sensazioni, sono risultato della riduzione oggettiva (OR) di una sovrapposizione di tutti i pensieri e le sensazioni possibili che avvengono nei qubits dentro il microtubulo dentro i neuroni del cervello. In altre parole i nostri pensieri personali sono un collasso dei pensieri universali. Il modello del cervello quantistico afferma che lo stesso universo ha proprietà di protocoscienza fondamentali!

E’ questa protocoscienza o coscienza universale (pensieri di tutti i pensieri) che collassa nelle nostre coscienze individuali nei qubit del cervello. Questo avviene ad una media di 40 collassi per secondo corrispondenti ai 40Hz della frequenza cerebrale. La nostra consapevolezza dei pensieri e delle sensazioni interiori è costruita come i fotogrammi dei film alla velocità di 40 fotogrammi al secondo da una coscienza universale. Hameroff e Penrose sottolineano che il modello dell’Orchestrated Objective Reduction (Orch OR) per il calcolo quantistico nella mente sia consistente con gli insegnamenti spirituali nel Buddismo, nell’Induismo e nella Kabbalah e tutti sostengono l’esistenza di una mente universale. Ora abbiamo un modello del cervello che afferma che la coscienza non è un epifenomeno, risultato dall’attività cerebrale, ma che il cervello dev’essere visto come una grande antenna che riceve una coscienza universale onnipresente nell’universo! Ora la teoria del cervello quantistico ha molti opponenti ed è ancora nella sua infanzia, ma ha già attirato molta attenzione e un giorno potrebbe essere accettata come funzionamento esatto del cervello (3).

Intenzione Umana

Il Dr.William Tiller è professore emerito della Stanford University e co-fondatore dell’Institute of Noetic Sciences e dell’Accademia di Parapsicologia e Medicina. Per la maggior parte della sua carriera è stato professore nel dipartimento di Scienze dei Materiali e Ingegneria alla Stanford University e studiava in ambito della metallurgia, dei materiali semiconduttori ecc.. Negli anni ’60 ha iniziato una nuova carriera nel soggetto che lo aveva sempre interessato, lo studio del paranormale e delle aree inspiegabili della coscienza umana. La sua ricerca era mirata a colmare la distanza tra scienza e spiritualità. Quindi adottò stretti protocolli scientifici nella sua ricerca in modo tale da attrarre l’attenzione di altri studiosi. Si interessò nello studio delle energie sottili, energie come quella del Reiki usata nella guarigione umana da persone con inclinazione spirituale, che correntemente non può essere spiegata dalla nostra comprensione scientifica.

Il Dr.Tiller sviluppò un tipo di Geiger ultrasensibile per misurare le energie sottili emesse dalle mani dei maestri di Reiki e ha dimostrato l’esistenza di un campo energetico che non si trova nello spettro elettromagnetico. Questo esperimento fu uno stimolo positivo per la comunità del Reiki, ora avevano una conferma scientifica che i campi dell’energia Reiki sono reali e possono essere misurati. Nella sua ricerca, il professor Tiller si accorse che l’intenzione di guarigione inviata verso le mani dai praticanti di Reiki aveva un effetto cruciale sull’emissione misurata di energia. Da questi esperimenti concluse che le intenzioni umane derivanti dai nostri pensieri e dalle nostre sensazioni hanno un effetto misurabile sulla realtà fisica.

Sottopose ai test anche Maestri di Qi Gong e scoprì che le loro mani avevano un magnetismo curativo equivalente a un magnete da 20.000 gauss. I loro palmi emettevano un fascio di radiazione infrarossa (da 1 a 4.5 micron in lunghezza d’onda) che aveva effetti curativi. Tiller condusse una serie di esperimenti per studiare il possibile effetto dell’intenzione umana usando protocolli strettamente scientifici. Costruì un dispositivo dedicato chiamato Intention Imprinted Electrical Device (IIED) che irradiava un’energia elettromagnetica molto debole, inferiore ad un milionesimo di watt. Chiese quindi a quattro persone addestrate di entrare in un profondo stato di meditazione ed imprimere l’intenzione dell’esperimento seguente nel dispositivo IIED. Quindi venne eseguito l’esperimento in doppio cieco con due dispositivi IIED identici, uno venne impresso col processo meditativo e l’altro rimase intoccato. I dispositivi IIED che vennero impressi furono piazzati in stanze separate difronte ai soggetti.

Vennero osservate le seguenti alterazioni (alterazione casuale statistica p<0,001):

– L’acidità (PH) dell’acqua poteva essere innalzata o abbassata intenzionalmente di una unità di PH.
– L’attività degli enzimi del fegato poteva essere innalzata di un 15-30%.
– La frequenza di crescita delle larve di mosca poteva aumentare del 25%.

I risultati misurati erano altamente significativi, la possibilità che siano avvenuti per caso era inferiore a 1 su 1000. Con questi esperimenti William Tiller dimostrò una volta per tutte che le intenzioni umane hanno un reale misurabile effetto sulla realtà fisica. Dopo continue prove per 3-4 mesi, si accorse che gli effetti dell’intenzione degli esperimenti continuavano anche quando i dispositivi IIED venivano rimossi dalla stanza. In qualche modo la stanza del laboratorio in cui venivano eseguiti gli esperimenti era divenuta condizionata. Il dispositivo IIED non serviva più per avere lo stesso effetto. Gli esperimenti di William Tiller possono essere una indicazione indiretta che le nostre preghiere hanno un reale effetto e ottengono risposta. Tiller pensa che i posti in cui le persone si raccolgono con le loro intenzioni positive per pregare sul miglioramento della situazione nel mondo, possano rimanere permanentemente condizionati e divenire posti sacri, dopo anni e anni in cui vi vengono impresse le stesse intenzioni.

Tiller spiega l’effetto che ha misurato affermando che lo stato del vacuum fisico nella stanza dove viene condotto l’esperimento, in qualche modo si modifica. Nel suo normale stato fisico il vacuum della stanza è energetico, caotico e disordinato. Imponendo le nostre intenzioni, l’ordine energetico nel vacuum fisico può essere modificato significativamente e permanentemente. (Per ulteriori informazioni sul vacuum fisico e sull’energia contenuta in esso, vedere il prossimo capitolo) (4)

L’effetto Hado

Il ricercatore Giapponese Dr.Masaru Emoto, direttore dell’Istituto Hado di Tokyo, ha dimostrato probabilmente gli effetti più convincenti e impressionanti che la coscienza umana causa sulla realtà fisica. Il Dr.Emoto ha scoperto un effetto sull’acqua a cui è stato dato il nome effetto “Hado”. Il Dr.Emoto descrive l’effetto in questo modo: “Hado è lo schema di vibrazione intrinseco in tutta la materia a livello atomico, la più piccola unità di energia. La sua base è l’energia della coscienza umana”. Ha scritto un libro pubblicato nel 1999 e intitolato “Il Messaggio dall’Acqua” che ha venduto milioni di copie nel mondo ed è stato tradotto in molte lingue. Emoto fa conferenze e seminari internazionali e conduce esperimenti dal vivo dove dimostra l’effetto “Hado” sull’acqua. La parola “Hado” ora è famosa in Giappone. Le persone la usano per esprimere le vibrazioni di un posto o di una persona, “questo posto non ha Hado” o “lui oggi ha una debole Hado”!

E tutto questo movimento riguarda acqua ghiacciata e cristallizzata? Cos’avrebbe scoperto? Il Dr.Masaru Emoto ha eseguito una serie di esperimenti in cui prova che i nostri pensieri e le nostre emozioni influenzano la realtà fisica. L’acqua è stata il soggetto dei suoi studi e ha iniziato studiando la forma del cristallo di ghiaccio. Ha usato ogni tipo d’acqua di diversi posti nel mondo e ha studiato come formano cristalli di ghiaccio. Ha notato che l’acqua da fiumi inquinati non cristallizza e che l’acqua minerale pulita produce bellissimi cristalli di ghiaccio quando viene congelata. Fin qui tutto bene, è un risultato che possiamo aspettarci. Con sua sorpresa ha poi scoperto che la cristallizzazione delle molecole d’acqua era in qualche modo legata al suo stato d’animo. Iniziò esperimenti in cui usava acqua di bottiglia pulita e inviava tutti i tipi di pensieri emotivi umani e di sensazioni a campioni di quest’acqua prima di congelarla. Con suo grande stupore l’acqua reagiva alle sue intenzioni. Quando venivano usate emozioni e pensieri negativi, non si formavano cristalli di ghiaccio di bell’aspetto, erano di forma confusa o non cristallizzavano per nulla. Quando inviava pensieri ed emozioni d’amore all’acqua prima di congelarla, si formavano cristalli bellissimi e regolari, organizzati. Nei seguenti esperimenti mise adesivi sulle bottiglie d’acqua con parole come “Amore, Dio” e “Odio, Diavolo” e i cristalli di ghiaccio riflettevano ancora l’intenzione delle parole.

In seguito fece esperimenti con tutti i tipi di musica per provare l’effetto. La musica è una espressione naturale di vibrazioni e non fu una sorpresa quando le vibrazioni di musica dolce contro quelle di musica aggressiva si riflessero nei cristalli di ghiaccio. La teoria Hado del Dr.Emoto postula che “dato che tutti i fenomeni sono energia risonante, cambiando la vibrazione possiamo modificare la sostanza”. Se vogliamo modificare la vibrazione interna, diciamo, dell’acqua inquinata, possiamo usare l’intenzione positiva di pulirla! Questo è esattamente quello che ora stanno facendo il Dr.Emoto e i suoi “seguaci”. In tutto il mondo si tengono rituali di pulizia dell’acqua con Hado, per pulire fiumi, mari e oceani. La prima volta che ha dimostrato l’effetto di Hado in pubblico, ha riunito 350 persone attorno al lago più inquinato del Giappone, il lago Biwa per il 25 Luglio 1999. L’acqua puzzava orrendamente a causa dell’alga “Kokanada” che lo ricopriva ogni anno! Con la riunione organizzata dal Dr.Emoto molte persone hanno proiettato le loro intenzioni positive come un fascio laser nelle acqua inquinate. Vennero presi dei campioni di acqua del lago prima e dopo la cerimonia, quindi è stato osservato un notevole miglioramento della struttura dei cristalli. Un mese dopo la cerimonia apparve un articolo di giornale sul Kyoto Shinburn. L’articolo affermava che quell’anno “la diffusione delle alghe era diminuita e il cattivo odore era scomparso”. (5)

Meditazione e Preghiera

Maharishi Mahesh Yogi insegna meditazione trascendentale (TM), una forma di meditazione che porta il cercatore spirituale a stati di coscienza elevati. La sua residenza ora si trova nei boschi di Vlodrop nei Paesi Bassi. Maharishi ha scelto questo posto perchè secondo lui possiede vibrazioni positive. I seguaci di Maharishi comprendono un numero crescente di persone educate scientificamente. Queste persone hanno compreso che le meditazioni di Maharishi hanno un effetto positivo sulla pace nel mondo. La scienza li ha portati al confronto con gli insegnamenti spirituali orientali e a una nuova convinzione. La Meditazione Trascendentale (TM) è diveuta famosa nel mondo, specialmente da quando i Beatles hanno visitato Maharishi negli anni ’60. Decine di dirigenti d’impresa utilizzano la TM come terapia contro lo stress.

La ricerca estesa condotta sull’effetto della TM ha mostrato che quando praticata da molte persone, causa un declino sostanziale nel numero di crimini in una grande città. Quando il gruppo concludeva la pratica di TM, i crimini tornavano ad aumentare fino al livello medio. Questo effetto è divenuto famoso come l’effetto Maharishi e molti studi lo hanno confermato. Molte persone pregano per i propri cari ammalati. Sperano che una divina forza le ascolterà e che rispetterà la loro richiesta e curerà i pazienti. Altre pregano usando i propri poteri interiori e credono di poter guarire a distanza usando la propria intenzione per aiutare i pazienti. Sono stati pubblicati i risultati di tre ricerche mediche dell’University of Texas Health Science Center a San Antonio, dopo una indagine scientifica sul ruolo che le credenze giocano in chi prega, nell’estate del 2004.

Un gruppo di 86 persone, senza sapere dell’esperimento in doppio cieco, sono state assegnate ad un trattamento di preghiera o ad un gruppo di controllo. I volontari che pregavano sapevano solo i nomi e i problemi di salute delle persone a loro assegnate. Otto volontari da un gruppo locale di preghiera, hanno pregato due volte al giorno per almeno 3 minuti. Dopo un mese, sono stati compilati i risultati per la pubblicazione. In breve:

-I livelli di dolore si erano abbassati significativamente nel gruppo sottoposto a preghiera, rispetto al gruppo di controllo.
-I pazienti con la fede più forte nella preghiera ottennero i miglioramenti fisici superiori a confronto con il gruppo di controllo.
-I pazienti con una fede inferiore nel potere della preghiera ottennero un inferiore livello di miglioramento fisico.

La loro ricerca ha mostrato due cose:

-Chi prega ha un effetto reale e misurabile sul paziente.
-La fede del paziente sul trattamento della preghiera ha un effetto misurabile sull’effetto della stessa preghiera.

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Il potere curativo della mente

Se qualcuno ha avuto un forte impatto nella medicina olistica negli ultimi decenni, questo dev’essere il Dr.Deepak Chopra. Nato e cresciuto in India ha studiato medicina negli USA. Dopo un incontro personale con Maharishi Mahesh Yogi ha iniziato a studiare la medicina Ayurveda Indiana vecchia di 4000 anni. L’Ayurveda è una parola Sanskrita che significa “scienza della vita”. Dopo il suo incontro con Maharishi si recò ad incontrare un amico che gli consegnò un libro di Ayurveda. Uno più uno fa due e Deepak capì che aveva davanti un messaggio. Dopo aver letto il libro si convinse che c’era di più nell’Ayurveda di quanto comunemente creduto in Occidente. Il Dr.Chopra si sentiva frustrato nella sua carriera medica, perchè poteva fare molto poco per i suoi pazienti col cancro. Ad un suo paziente con un cancro ai polmoni venne consigliato di smettere di fumare e l’uomo rispose: “Grazie dottore, mia suocera può darmi questo consiglio, ma non mi chiede 50 dollari!”

Nel suo libro “Quantum Healing, exploring the frontiers of mind/body medicine”, il Dott.Chopra spiega la relazione tra fisica quantistica e Ayurveda. L’Ayurveda insegna che tutto è spirito e che anche il corpo è creato dalla mente. Rispetto a questo la mente ha tutto il potere di guarire il corpo. Notate che non c’è “problema difficile” da risolvere nell’Ayurveda, non c’è alcun ponte da superare tra mondo immateriale e materiale dato che non c’è dualità in mente e corpo. Secondo Deepak Chopra i nostri pensieri e le nostre emozioni profonde giocano un ruolo importante nella guarigione. Questo è stato troppo sottovalutato nelle pratiche mediche occidentali. Il corpo ricicla costantemente ogni atomo in ogni cellula. In un anno il corpo è completamente rinnovato e ogni atomo in ogni cellula è stato rimpiazzato. Quindi cosa tiene in esistenza questo tumore se l’intero corpo è ricostruito ogni anno? Deepak spiega che lo stampo del corpo fisico è il corpo quantistico sottile. Le malattie appaiono nel corpo quantistico prima di manifestarsi nel corpo fisico. Finchè la malattia non viene rimossa nel corpo quantistico, lo stampo, il corpo continua a ricostruirsi assieme al tumore.

Secondo Deepak la mente ha la capacità di produrre ogni sostanza venduta da Hoffman La Roche, ma senza costi, nella forma più pura e nella dose perfetta. L’abilità della mente di guarire il corpo può spiegare l’effetto placebo, l’effetto in cui un paziente viene curato dalla sua stessa suggestione, dato che gli viene somministrato solo un falso medicinale. L’abilità della mente di guarire il corpo può essere anche la causa delle remissioni spontanee miracolose dal cancro, testimoniate spesso nei dati medici, ma per cui non esiste spiegazione. L’effetto nocebo è l’effetto opposto dell’effetto placebo, l’effetto negativo che le diagnosi dei dottori hanno sulla cura dei pazienti. Quindi la relazione dottore-paziente è di importanza cruciale nel processo di guarigione. Secondo il codice etico occidentale il paziente ha il diritto di conoscere la sua condizione medica in tutti i casi, però il danno avviene quando il dottore dice in anticipo al paziente “lei ha un cancro incurabile signore”, al paziente viene data la sentenza di morte. La diagnosi “incurabile” uccide l’ultima speranza del paziente di guarire, assieme alle sue abilità mentali di farlo, oltre a causargli probabilmente uno shock psicologico. (7)

Coscienza Collettiva

Esiste qualcosa come la coscienza collettiva, una coscienza condivisa da tutti gli umani sulla Terra? Lo psicologo Carl Jung ipotizzò che tutti condividessimo un comune sub-conscio. Questo può essere provato dalla scienza? Al prestigioso Princeton Anomalies Research Institute (PEAR) i ricercatori sono convinti che esista una coscienza collettiva, infatti la stanno monitorizzando in tutto il mondo ora mentre leggete queste parole! Al Princeton da qualche tempo, il Professor Robert Jahn e i suoi colleghi hanno condotto una serie di esperimenti in laboratorio, cercando di provare o confutare l’esistenza della psicocinesi (PK in breve), l’abilità del pensiero di influenzare oggetti inanimati. La PK è divenuta famosa dopo l’apparizione pubblica di Uri Geller con la sua piegatura dei cucchiai. Al Princeton hanno preso molto seriamente la PK e hanno cercato di verificare o meno il fenomeno.

Hanno usato dei RNG. Un RNG è un generatore di disturbo casuale, un dispositivo che genera, secondo il principio di indeterminazione della meccanica quantistica, un disturbo casuale. Questo disturbo viene tradotto in uno stato binario, 1 o 0. Ora dato che il disturbo è casuale, ci aspettiamo una possibilità del 50% sia di produrre uno che zero tramite il dispositivo. Ai partecipanti nell’esperimento presso l’Istituto PEAR, è stato chiesto di influenzare mentalmente il risultato delle generazioni di numeri. I partecipanti erano persone comuni e non possedevano abilità psichiche dichiarate. All’Istituto PEAR è stato provato ripetutamente che le abilità mentali della “mente sulla materia” esistono dato che il risultato del 50% di probabilità poteva essere alterato sostanzialmente.

Condussero dei test per oltre un decennio, provarono con centinaia di persone in migliaia di prove e infine conclusero che la PK è reale. Conclusero persino che le abilità PK sono comuni a tutti entro un certo livello. I loro soggetti non avevano abilità paranormali particolari. Al Princeton sono rimasti così convinti della realtà della PK che ora cercano una spiegazione teorica. Ecco una citazione delle parole del Dr.Jahn dal Sunday Telegraph del 16 Novembre 1997:

“Non vediamo il motivo di continuare a raccogliere dati”, ha detto. “Stiamo preparando esperimenti per migliorare la comprensione di questi fenomeni”. Se siete interessati e volete provare le vostre abilità psichiche online su internet ecco l’indirizzo: parapsych.org (ndt altro link gotpsi.org) Presso circa 30 università nel mondo i dispositivi RNG sono stati installati e sono connessi tramite internet. Il PEAR voleva anche capire tramite questi dispositivi, se esistesse una coscienza collettiva umana. Il progetto venne chiamato “Global Consciousness Project” e i RNG sono stati utilizzati in modo che inviassero i risultati ad un computer centrale presso il Princeton. Questa ricerca ha provato che i dispositivi RNG potevano registrare eventi globali importanti che si muovevano attraverso le masse collettivamente. Alcuni di questi sono stati il funerale della Principessa Diana, il verdetto del caso OJ Simpson e gli attacchi recenti dell’11 Settembre a New York. Tutti questi eventi hanno mostrato deviazioni misurabili e significative dalla distribuzione 50-50. Nel caso degli attacchi dell’11 Settembre alle torri gemelle, i dispositivi RNG hanno registrato le deviazioni prima dell’attacco!

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Registrazione dei RNG nel giorno in cui crollarono le torri gemelle
(Cortesia di Roger Nelson del Global Consciousness Project)

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Esperimenti sulla psi

Russel Targ e Harold Puthoff negli anni ’70 hanno condotto diversi esperimenti per scoprire se fosse possibile la trasmissione di immagini mentali tra individui. Usarono un trasmittente e un ricevente e li misero in camere sigillate elettromagneticamente. Il trasmittente venne sottoposto a flash di luce ad intervalli regolari. Sia il trasmittente che il ricevente vennero collegati a dispositivi che registravano i loro segnali cerebrali, i loro elettroencefalogrammi (EEG). Il pulsare della luce veniva riflesso nell’elettroencefalogramma del trasmittente, come atteso. Poi al ricevente venne chiesto di percepire le immagini del trasmittente. Il ricevente iniziò a percepire i flash di luce inviati al trasmittente. Gli stessi schemi si manifestavano nell’EEG del ricevente, benchè fosse in una stanza separata e schermata.

Russel Targ e Harold Puthoff riprodurrono i test precedenti di Jacopo Grinberg-Zylberbaum dell’Università Nazionale del Messico. Eseguì oltre cinquanta esperimenti in cinque anni. Jacopo Grinbert-Zylberbaum mise i suoi partecipanti in gabbie di Faraday. Prima di ogni test i partecipanti dovevano meditare per venti minuti. Dopo questo periodo venivano messi nelle gabbie di Faraday e connessi all’EEG. Il trasmittente subiva almeno cento stimoli che andavano da flash di luce intensi a suoni e schock elettrici applicati alle dita. Grinberg-Zylberbaum dimostrò che nel 25% dei casi lo stimolo sul trasmittente si trasferiva al ricevente e si riproduceva nell’EEG finale come potenziale coerente al potenziale nell’EEG del trasmittente. Simili risultati vennero replicati con gli stessi partecipanti in esperimenti seguenti. Quando veniva eseguito lo stesso test su una coppia innamorata, le onde cerebrali nell’EEG degli amanti mostrava una notevole coerenza anche senza stimolo. La coppia stessa diceva di avere una forte sensazione di connessione e unione.

Questi esperimenti provarono che le sensazioni di connessione hanno una rappresentazione fisica nei cervelli di individui separati. Se possiamo davvero collegarci con un’altra persona, tanto che le nostre onde cerebrali si manifestano nelle onde cerebrali dell’altra persona, possiamo iniziare a farci domande sulla nostra individualità, sul nostro ego separato. Dove inizia e dove finisce? Questi esperimenti sembrano supportare la teoria del cervello quantistico di Hameroff e sulla protocoscienza che viene ricevuta e non prodotta dal cervello. La domada allora è, abbiamo un ego separato o è una specie di illusione? (9) Lavorando per la Defense Intelligence Agency (DIA) degli USA, Russel Targ e Harold Puthoff hanno più tardi condotto molti esperimenti sulla psi nell’area dell’intelligence poi definita “visione remota”. L’obiettivo della “visione remota” era lo spionaggio sul nemico. Targ e Puthoff hanno impressionato la DIA con i risultati ottenuti dal famoso psichico Ingo Swann. E’ un segreto pubblico che i dipartimenti dell’intelligence degli USA e della Russia hanno usato la visione remota per alcuni decenni e ora 73000 pagine di documenti segreti sullo spionaggio extrasensoriale sono state declassificate negli Stati Uniti. La CIA ora afferma apertamente che hanno usato la visione remota come mezzo di spionaggio. (10)

Campi Morfici

La scimmia giapponese Macaca fuscata, che vive sull’isola di Koshima fuori dalla costa Giapponese, è stata studiata per almeno 30 anni.
Nel 1952 i ricercatori hanno dato alle scimmie delle patate lasciandole nella sabbia. Le patate erano sporche e piacevano alle scimmie, ma non accettavano la sabbia. Una giovane scimmia trovò la soluzione e lavò le patate e le diede alla madre. Dopo aver insegnato il trucco alla madre, sempre più scimmie appresero il metodo. Tra il 1952 e il 1958 un gruppo di scimmie, stimate in 100 individui, apprese il trucco del lavare le patate. Le scimmie apprendono lentamente, o no? Comunque, dopo che il centinaio di scimmie apprese a lavare le patate, improvvisamente l’intera tribù sull’isola imparò la tecnica. Ancora più sorprendente, colonie di scimmie su altre isole e sulla terra ferma, iniziarono a lavare le patate.

Per qualche ragione inspiegata, l’abilità venne trasmessa ad altre scimmie lontane. Benchè l’esatto numero – massa critica – necessario per causare il fenomeno non è certo, è divenuto famoso come il “Fenomeno della Centesima Scimmia”. Sono stati condotti studi per vedere se l’effetto fosse applicabile agli umani e rivelarono che anche gli umani condividono la conoscenza in modo inconscio come se avessero un database comune. Quando certi puzzle venivano insegnati a singoli membri di un gruppo, i puzzle potevano essere risolti più facilmente e rapidamente quando la “centesima scimmia” del gruppo aveva appreso il trucco.

Secondo il biologo “alla cima della ricerca fuori dalla cornice ufficiale” Rupert Sheldrake, le nostre coscienze sono connesse a campi collettivi invisibili che lui chiama campi morfici. Ogni membro di un gruppo contribuisce al campo morfico collettivo e la totale consapevolezza di questo campo morfico è accessibile ad ogni individuo del gruppo. Esistono innumerevoli campi morfici, almeno uno per ogni specie. Sheldrake crede anche che i campi morfici contengano l’informazione per il piano di costruzione di un organismo vivente. Benchè si creda comunemente che il DNA contenga tutta l’informazione richiesta per produrre un organismo, questo non è vero. Il DNA contiene solo l’informazione per la costruzione dei materiali necessari per produrre l’organismo, non contiene il piano di assemblaggio! Nel primo stadio dell’embrione, tutte le cellule sono identiche al 100% e la differenziazione avviene dopo la quinta divisione cellulare (32 cellule).

Però l’informazione su cosa la cellula deve divenire differenziandosi, quale parte dell’embrione debba divenire una cellula della testa e quale della coda, da dove viene? L’informazione non può venire dal DNA, dato che le cellule non possono discriminarsi tra loro. Cosa sta orchestrando la crescita dell’embrione? Rupert Sheldrake pensa che questa informazione sia in un campo morfico esterno. Può essere anche la spiegazione dello strano fenomeno del gene di recupero negli insetti della frutta. I biologi hanno rimosso i geni responsabili della vista oculare dal DNA di una colonia. Gli insetti divennero ciechi. Dopo alcune generazioni i geni vennero ripristinati miracolosamente nel DNA e gli insetti potevano vedere nuovamente! Ora si crede che l’informazione dei geni perduti sia stata recuperata dal campo morfico del DNA dell’insetto della frutta.

La Coscienza come Fondamenta di tutto l’Essere

Il Professore di Fisica dell’Università dell’Oregon, Amit Goswami, autore di “The Self Aware Universe”, “Quantum creativity”, “Physics of the Soul” e “The Visionary Window”, è fondatore di un nuovo ramo della scienza chiamato “scienza nella coscienza”. Goswami crede che i paradossi della scienza quantistica possano essere risolti solo se adottiamo una visione corretta sulla coscienza. Nella visione corrente la coscienza è vista come un effetto collaterale o epifenomeno dell’attività cerebrale. La coscienza è semplicemente il risultato della danza chimica delle molecole e dei campi elettrici d’energia nel cervello. Questa visione causale deterministica della coscienza è detta causalità ascendente e afferma che il nostro libero arbitrio è illusione. Tutto il comportamento umano è semplicemente determinato dai nostri cromosomi e dalla somma dei processi meccanici, elettrici e chimici nel corpo.

Seguendo questo concetto, gli umani sono solo macchine complesse senza libero arbitrio. Amit Goswami crede in una causalità discendente e che la coscienza sia la base di tutto l’essere. Ha un pensiero semplice: “come può la coscienza essere il risultato del mondo fisico, se il mondo fisico secondo il collasso dell’onda quantistica richiede l’osservazione della coscienza?”. La coscienza non può essere la sua stessa causa e il suo stesso risultato allo stesso tempo! Il problema dell’uovo e della gallina è risolto se la coscienza è vista come primordiale. Le basi religiose Hindu di Amit Goswami gli insegnano che la mente di Brahman è l’unica causa dell’universo, ma per le sue basi scientifiche rifiuta di crederci. Alla fine però cede e accetta che la sua religione gli ha sempre detto la verità. Ora sta cercando di insegnare che il nostro realismo materiale, il credere che il nostro mondo materiale sia tutto quello che esiste, è falso e che le fondamenta di tutto l’essere sono nella coscienza. (11)

Ricapitolazione

In questo capitolo abbiamo visto che la coscienza ha un impatto molto superiore nella nostra esperienza giornaliera del mondo, a quanto mai avessimo creduto. L’impatto della coscienza non è ristretto al reame quantistico, ma si espande nel mondo macroscopico in cui viviamo.
L’idea secolare di una separazione netta tra corpo e mente suggerita da René Descartes è falsa. I nostri pensieri e le nostre emozioni non sono limitate alle esperienze interiori del nostro corpo, ma hanno un effetto misurabile e dimostrabile sul mondo esterno. La scienza non può più affermare che la coscienza sia solo il dominio della spiritualità e che sia un confine da non superare.

Questo ha portato il fisico quantistico Amit Goswami a credere che abbiamo ribaltato il mondo. Non è la coscienza ad essere un effetto del mondo materialistico, ma ne è la causa. Se questo è vero, se la coscienza crea il mondo fisico, da dove nasce? Almeno la coscienza deve riguardare un tipo di energia, un’energia spirituale diviene necessaria. Se la teoria del cervello quantistico è corretta e quindi la coscienza è ovunque nell’universo e non è ristretta nel cervello, allora questa energia dovrebbe trovarsi ovunque. Nel prossimo capitolo vedremo cos’hanno scoperto gli scienziati quantistici sullo “spazio vuoto” nell’universo, lo spazio tra pianeti e stelle, ma anche lo spazio tra elettroni e nuclei dell’atomo.
Non sembra vuoto per nulla, ma sembra contenere moltissima energia!

Jan Wicherink

soulsofdistortion.nl

Tradotto da Richard per Altrogiornale.org